“Dobbiamo studiare e realizzare un piano straordinario regionale sulla disabilità, per dare una risposta alla crescente domanda di prossimità. I bisogni sono cambiati rispetto a tre anni fa, non possiamo lasciare soli i disabili e nemmeno le loro famiglie”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che oggi a Venosa ha inaugurato – alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo della sanità – il Nucleo Alzheimer realizzato nell’ospedale distrettuale dell’Asp.
“C’è bisogno – ha aggiunto – di assistenza fisica, ma soprattutto specialistica. Troveremo le risorse, perché con una società che sta cambiando passo, non possiamo correre il rischio di lasciare qualcuno a terra”.
Nel riferirsi al centro inaugurato a Venosa, Pittella ha detto che “sono ben cinquemila i nostri corregionali potenzialmente candidati a soffrire di Alzheimer. La programmazione regionale non può sottrarsi dal tenere in considerazione questi numeri. Negli ultimi mesi stiamo accelerando gli interventi, ed il centro che inauguriamo a Venosa è un esempio concreto dei nostri sforzi. Dobbiamo mettere al centro la persona nella sua fragilità, dobbiamo essere vicini ed utili alle famiglie. Con modesti investimenti siamo riusciti a creare questa struttura, che è un grande centro di innovazione tecnologica”. Il governatore ha poi annunciato che “l’esperienza di Venosa sarà ripetuta a Maratea, nell’ambito del riassetto dei plessi ospedalieri. In questo modo si allargherà il bacino di assistenza, con un occhio alle regioni limitrofe”.
Al taglio del nastro, con il presidente della Regione, erano presenti il sindaco di Venosa, Tommaso Gammone, il vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa Gianfranco Todisco – che ha benedetto il centro – l’assessore alle Politiche per la persona, Flavia Franconi ed il sottosegretario al Ministero della Salute, Vito De Filippo.
“Oggi – ha commentato l’assessore Franconi – è una bellissima giornata, in cui la Basilicata può inaugurare il suo primo centro in una visione regionale. Il prossimo sarà quello di Maratea, che contiamo di rendere concreto al più presto. Ci aspettano grandi sfide, che nascono da nuove patologie emergenti e gravi, come l’Alzheimer, che fanno soffrire il malato ma anche la famiglia. Questo centro – ha spiegato – è stato realizzato in tempi rapidissimi, in circa nove mesi. Dovrà essere un modello da seguire, per come è avanzato tecnologicamente. Il paziente – ha spiegato l’assessore – viene seguito sempre, anche attraverso sensori, e poi, con la semi residenzialità ha anche la possibilità di tornare a casa. Adesso partiamo con questa esperienza: tra un anno faremo le nostre valutazioni, e se ci sarà da migliorare miglioreremo, perché la sanità – ha concluso – deve saper essere flessibile”.
Nucleo Alzheimer Basilicata: un centro di eccellenza nell’ospedale di Venosa
Dedicata ad un’utenza prettamente lucana, la struttura ospiterà 20 pazienti fra residenziali e semi-residenziali ed è stata organizzata in modo da offrire anche spazi all’aperto ed in sicurezza
Promuovere la prevenzione, la diagnosi tempestiva, la presa in carico del paziente anche al fine di ridurre le discriminazioni; favorire adeguate politiche di intersettorialità; rendere omogenea l’assistenza, prestando particolare attenzione alle diseguaglianze sociali e alle condizioni di fragilità o di vulnerabilità sociosanitaria. Sono alcuni obiettivi del progetto regionale di Rete integrata per le demenze, che compie un importante passo in avanti con l’inaugurazione del primo centro pubblico in Basilicata per l’Alzheimer, presso l’Ospedale distrettuale di Venosa. La struttura, che si intende qualificare come centro di eccellenza, è stata inaugurata oggi 30 ottobre dall’assessore regionale alle Politiche della Persona, Flavia Franconi e dal governatore lucano, Marcello Pittella. Alla cerimonia sono intervenuti anche il vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, monsignor Gianfranco Todisco ed il Sottosegretario di Stato del Ministero della Salute, Vito De Filippo. Il Nucleo Alzheimer di Venosa è dedicato ad un’utenza prettamente lucana, con dieci posti residenziali (destinati a pazienti affetti da Alzheimer nella fase centrale e con disturbi psico-comportamentali) ed altrettanti semi-residenziali, per le persone che vivono ancora in un momento iniziale della patologia. Nelle immediate vicinanze della struttura è stato realizzato un Giardino Alzheimer protetto, dove i pazienti potranno praticare il giardinaggio e restare all’aria aperta. La scelta dell’ospedale distrettuale di Venosa non è stata presa a caso, anche perché già da 15 anni la struttura è sede del Nucleo di Valutazione Alzheimer, che continuerà la sua attività di controllo della patologia sul territorio. Particolare attenzione, naturalmente, è stata data da Regione Basilicata ed Asp alla formazione del personale che darà l’assistenza agli ospiti del Nucleo.
Nucleo Alzheimer di Venosa: un progetto nell’ottica di una nuova sanità
Dopo numerosi incontri, studi, ricerche ed interlocuzioni anche a livello ministeriale si arriva oggi ad una fase cruciale, con l’intento di aiutare i pazienti anziani che soffrono di patologie neuro-degenerative come l’Alzheimer
Mettere l’anziano al centro delle politiche sanitarie e della nuova visione di rete della salute, soprattutto quando il paziente soffre di patologie degenerative come l’Alzheimer. Con questo intento, il Dipartimento regionale politiche della Persona ha deciso di mettere in campo un progetto ambizioso, ma che è destinato a dare un grosso contributo alla popolazione lucana non solo a livello di prevenzione, ma anche e soprattutto in fatto di interventi sanitari e benessere sociale. L’inaugurazione del Nucleo Alzheimer di Venosa è comunque uno dei più importanti risultati raggiunti. Decisiva è stata una delibera di giunta regionale dello scorso mese di agosto, in cui si autorizzava l’Asp ad avviare le procedure di mobilità interaziendale per ottimizzare le figure professionali esistenti in organico. Dopo studi e ricerche, incontri con le amministrazioni, con il mondo della sanità e con le parti sociali, dopo provvedimenti dell’esecutivo, interlocuzioni e documenti siglati anche a livello ministeriale, si arriva oggi ad una fase cruciale e fondamentale. La Regione Basilicata del resto ha deciso di investire risorse importanti, per un progetto innovativo, che è considerato un primo esempio di approccio integrato del Servizio sanitario regionale alla malattia dell’Alzheimer, e che si avvarrà di tecniche avanzatissime. L’attivazione del Centro pubblico per l’Alzheimer di Venosa va a testimoniare la grande attenzione delle istituzioni regionali nei confronti dei pazienti che soffrono di una malattia che nell’ambito delle diverse forme di demenza si qualifica come la più rilevante sotto il profilo sociosanitario.
Uno dei primi passaggi in tal senso è stata una delibera di giunta regionale del 2011 in cui veniva approvato il progetto relativo alla “Riorganizzazione della rete regionale per le demenze” dando mandato ad Asp e Asm di mettere in atto le azioni necessarie a concretizzarlo di concerto con l’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza.
La giunta regionale il 20 maggio 2014 ha approvato il progetto esecutivo proposto dall’Asp per il Nucleo Alzheimer di Venosa del costo complessivo di 500 mila euro. Ciò ha permesso la costruzione, in tempi brevi, del primo Centro regionale.
L’invecchiamento della popolazione coincide con l’aumento progressivo dell’incidenza della malattia, che ha determinato “l’esigenza di definire le caratteristiche di una rete dei servizi finalizzata prioritariamente ad andare incontro alle necessità dei pazienti e dei loro familiari”.
Nella valutazione dei pazienti geriatrici, già dal 2000, le strutture sanitarie della Regione Basilicata utilizzano lo strumento Vaor-Adi, predittivo rispetto al luogo di cura più appropriato, che dagli ultimi mesi del 2015 è stato adottato anche da Lazio e Lombardia.