Gianni Perrino, consigliere regionale M5s, contesta il nuovo piano di riordino sistema sanitario regionale: “Una riforma sanitaria alquanto discutibile”. Di seguito la nota integrale.
La riforma sanitaria regionale di marca pittelliana è, per usare un eufemismo, discutibile. Prima che si metta mano ad un settore di tale importanza, dal funzionamento del quale può dipendere la vita delle persone, è necessario non trascurare alcun dettaglio. Lungi dal volerne fare una questione di campanile (questo esercizio lo lasciamo volentieri agli appassionati di manifestazioni di nani e ballerine da cenone di fine anno) vanno approfonditi, in primis, i seguenti aspetti:
1. Modalità con cui sono stabiliti i bacini di ‘utenza’ di ciascun presidio per ciascun reparto/specialità;
2. Dettaglio del saldo di mobilità attiva-passiva di ciascun presidio per ciascun reparto/specialità;
3. Dettaglio delle liste d’attesa di ciascun presidio per ciascun reparto/specialità;
4. Coerenza tra fabbisogni e pianta organica di ciascun presidio per ciascun reparto/specialità;
5. Bilanci di ciascuna Azienda Sanitaria, IRCCS, struttura;
6. Possibilità di riduzione degli sprechi derivanti dai costi afferenti ai compensi per le figure apicali;
7. Possibilità di rendere al più presto operativa la SUA-RB per efficientare la spesa per affidamenti afferenti all’acquisto di beni e servizi.
Nella bozza che è stata trasferita ai commissari della IV CCP, non si direbbe che si sia tenuto conto debitamente di ciò che si nasconde dietro ciascuno dei summenzionati punti. Non ci si dimentichi di cosa ha comportato la centralizzazione delle facoltà universitarie e dei servizi per gli studenti all’Unibas. Si impari, per una volta, dagli errori commessi in passato. Ne va della vita delle persone.
Gianni Perrino, consigliere regionale M5s
Continuano gli incontri territoriali per la presentazione e la discussione, assieme ad amministratori e cittadini, del piano di riassetto sanitario della Regione Basilicata. A Chiaromonte l’incontro si è svolto nella mediateca dell’ospedale “San Giovanni” ed ha visto la partecipazione del presidente della Regione Marcello Pittella e di alcuni componenti del comitato tecnico che ha stilato il piano, tra cui i direttori generali dell’Azienda Sanitaria di Potenza, Giovanni Bochicchio, dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Rocco Maglietta, e del Dipartimento Salute della Regione, Donato Pafundi.
“Nessuno toccherà il presidio chiaromontese – ha detto Pittella- ma saranno confermati tutti i servizi già presenti. Tra questi esistono da anni vere e proprie eccellenze, alle quali se ne aggiungeranno delle altre: il Centro dei Disturbi e del Comportamento Alimentare e del Peso, la Residenza Sanitaria Assistita, il Centro per i Disturbi Alcologici e, a breve, il Centro dedicato alla cura dello spettro autistico con un progetto di residenzialità per ospitare i bambini. Tutte le attività ambulatoriali tutt’ora esistenti saranno confermate”.
Affidandosi all’analisi del contesto sociale nel quale nasce il piano di riassetto sanitario, il direttore Bochicchio ha evidenziato come “in un territorio, in generale quello regionale, in cui è molto alto il tasso di anzianità, è necessario, muovendosi nel quadro normativo esistente, accrescere la percezione di sicurezza”.
Inoltre è stato annunciato che, proprio nell’area del Pollino, oltre che in quello della Collina Materana, a breve partirà la sperimentazione del servizio di telemedicina. Esiste già un primo finanziamento d circa 350mila euro per dare il via al servizio.
Dopo gli interventi tecnici e istituzionali è stato dato ampio spazio al dibattito, con gli interventi di sindaci, operatori sanitari e cittadini.
Gianni Rosa, consiglio regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Riforma sanitaria regionale, Pittella ricordi che siamo in democrazia e porti il provvedimento in Consiglio”
Apprendiamo dalle testate giornalistiche che c’è una riforma del sistema sanitario lucano; apprendiamo che il Governatore della Basilicata ha un progetto di ridimensionamento delle strutture ospedaliere della Regione. Ma noi non sappiamo quale sia.
Pittella si è guardato bene dal mettere al corrente della riforma l’unico organo che può approvarlo: il Consiglio. L’ultimo ‘parto’ della mente del Governatore non è ancora a disposizione delle Commissioni consiliari che dovrebbero esaminarlo.
Tuttavia, il Presidente della Regione, in questi giorni, è in giro per la Basilicata a promuoverlo come se fosse già approvato. Verrebbe da pensare che il Governatore, viste le ultime ‘cantonate’ prese, si vergogni del provvedimento e cerchi scuse per non portarlo in Consiglio.
Non è la prima volta che Pittella pensa di essere un ‘despota’ che può fare a meno delle Istituzioni democratiche. Questo atteggiamento insopportabile rappresenta, da un lato, la consapevolezza di Pittella di poter disporre, oramai, a suo piacimento, dei voti della maggioranza; dall’altro, la necessità di non apparire un piccolo dittatore facendo finta di condividere, a cose fatte, la riforma con le comunità interessate più direttamente.
Non possiamo ancora esprimere un giudizio sul provvedimento, non essendo a conoscenza del contenuto. Ma non possiamo esimerci dall’esprimere un giudizio politico sull’atteggiamento del Governatore che, forse, pensa che tutto il Consiglio sia composto da vassalli al suo servizio.
Che si sia assicurato l’appoggio del centrosinistra dispensando poltrone a destra e a manca e ‘comprando’ il voto dei partiti minori, a noi non interessa.
Che i suoi compagni di partito non abbiano un sussulto di dignità e chiedano il ripristino delle regole democratiche e del confronto nell’unica sede deputata ad esso, ci importa ancora meno. Ognuno di loro risponderà al proprio elettorato alla fine del mandato quando i Lucani chiederanno cosa hanno fatto a parte alzare la mano e votare acriticamente tutto quello che il loro ‘feudatario’ desidera.
Quello che importa a noi è dire ai Lucani che, in Consiglio regionale, c’è ancora qualcuno che, prima di prendere decisioni che influenzeranno le vite di tutti i cittadini, vuole leggere le carte, studiarle e, solo dopo, esprimere un parere.
I Lucani devono sapere che, di fronte ad una maggioranza basata sul poltronificio e non certo sulla condivisione di idee e di progetti, c’è qualcuno che ancora mantiene la propria integrità.
Siamo di fronte ad una dittatura, allo scardinamento delle regole democratiche con la connivenza di chi, grazie a quelle regole democratiche, è stato eletto. Siamo profondamente indignati dal comportamento del ‘ducetto’ e dei suoi compari.
Gianni Rosa, consiglio regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale