Spiegare agli oltre tremila iscritti le scelte operate e le iniziative intraprese dal direttivo è l’obiettivo dell’operazione trasparenza avviata lo scorso tre giugno dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Potenza durante un primo incontro nell’Auditorium dell’Ospedale San Carlo del capoluogo di regione. L’occasione è stata utile per illustrare, tra l’altro, i motivi dell’aumento della quota d’iscrizione annuale all’Ordine professionale. La presidente e la tesoriera dell’Opi Potenza, Serafina Robertucci e Maria Grazia Caso hanno sottolineato che l’aumento è stato necessario per fare fronte alle nuove spese nel rispetto di quanto previsto dalla normativa, per garantire la quota da versare alla Federazione nazionale e per sanare alcune inadempienze della precedente gestione dell’Opi Potenza.
“Abbiamo deciso -ha evidenziato Robertucci- di programmare appuntamenti spostandoci sul territorio per andare incontro agli iscritti. Ci auguriamo sempre più partecipazione così da poter discutere insieme delle questioni riguardanti il nostro Ordine che, ricordiamo, è un ente sussidiario dello Stato”.
A chi ha proposto di utilizzare l’avanzo di amministrazione per evitare l’aumento della quota annuale Robertucci ha risposto che “ciò sarebbe stata un’operazione scorretta dal punto di vista contabile e che, inoltre, alcune problematiche rilevanti da affrontare richiederanno un impegno di spesa straordinario. Al di là del populismo ci sono i conti e le disposizioni normative che non lasciano spazio a interpretazioni”.
In futuro, infatti, sarà necessario consultare l’assemblea degli iscritti per decidere se alienare l’immobile che ospita l’Opi per, poi, acquistarne uno nuovo o se eseguire lavori di messa a norma poiché -ha spiegato Robertucci- è necessario assicurarsi che la sede risponda a criteri di sicurezza e sia consona alla destinazione d’uso, mentre riguardo all’aumento di 15 euro della quota annuale “sette euro corrispondono all’aumento della quota federativa nazionale ed otto sono necessari a compensare le maggiori uscite dell’Ente”.
Gli oneri aggiuntivi, invece, riguardano le spese per il commercialista, il consulente legale, il Responsabile della privacy (DPO), il Responsabile anticorruzione e trasparenza (RPCT) e per il Revisore legale. Il commercialista è stato necessario per ricostruire il Bilancio 2020, per chiarire aspetti economici di gestione delle risorse del precedente direttivo mentre il legale per rispondere agli iscritti che, anche durante l’emergenza sanitaria, hanno chiesto pareri e assistenza legale. Le altre figure professionali sono previste per obbligo di legge.
Sul sito dell’Opi Potenza è possibile verificare, attraverso un confronto tra i bilanci 2019, 2020 e 2021, la differenza tra la precedente amministrazione e quella attuale che ha diminuito di circa la metà le spese per gli organi dell’ente e azzerato quelle per la presidenza.
“Al nostro insediamento abbiamo -hanno aggiunto Robertucci e Caso- non solo dovuto analizzare tutta la contabilità pregressa per avviare questo processo di chiarezza e trasparenza dell’azione amministrativa ma anche lavorare per garantire l’attività formativa, riattivando il provider standard di Agenas che era stato sospeso per gravi inadempienze. Ci auguriamo di portare avanti questo processo di cambiamento, favorendo la massima partecipazione degli iscritti alle attività dell’Ordine che ci rappresenta”.