L’assessore alle Politiche per la persona della Regione Basilicata, Flavia Franconi, interviene per fare chiarezza in merito ad una missiva inviata ai giornali lucani da parte di una paziente che si era sottoposta ad un trattamento di interruzione di gravidanza volontaria e successivamente rilanciata all’attenzione della pubblica opinione da parte dell’ex senatore Giuseppe Brescia, già sindaco di Melfi.
“Dinanzi alle domande poste dal sen. Brescia nella nota pubblicata oggi dalla “Nuova del Sud” – spiega l’assessore – il Dipartimento Sanità della Regione Basilicata si è immediatamente mobilitato per fare chiarezza sulla lettera-denuncia pubblicata sempre sullo stesso quotidiano locale lo scorso 28 febbraio. Infatti, ho da subito richiesto spiegazioni approfondite circa la vicenda al commissario dell’Aor San Carlo di Potenza, Rocco Maglietta che, dal suo canto, ha richiesto al direttore del Dipartimento Materno Fetale, dott. Schettini, una relazione sui fatti. Quest’ultimo ha relazionato lo scorso 2 marzo affermando che ‘fermo restando il mio dispiacere per quanto accaduto, ove mai dovesse corrispondere alla realtà, mi preme sottolineare che, al di là delle lamentate carenze legate ai servizi consultoriali e denunciate nell’articolo, quanto presuntamente accaduto presso il San Carlo, certamente non si tratta di un fatto strutturale, ossia di discriminazione preconcetta o di mancanza di umanizzazione in quanto, in quattro decenni, non abbiamo mai ricevuto segnalazioni dirette o da parte del Urp in tal senso’.
Nella stessa relazione, il dottor Schettini – spiega ancora l’assessore – dichiara di aver effettuato tutte le verifiche del caso con il personale, all’oscuro di quanto denunciato.
Si fa presente che il Dipartimento Salute sta predisponendo presso tutti i punti nascita della regione, nuove linee guida per l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, che prevedono la somministrazione del farmaco in day-hospital salvo particolari condizioni. È necessario ovviamente – conclude l’assessore – che la richiesta sia firmata dal medico, che la gravidanza sia precedente alla settima settimana, oltre ad altri interventi che mettano in sicurezza il paziente.
Da parte nostra – conclude l’assessore Franconi – un monito alle strutture sanitarie ad agire meglio e con maggiore attenzione ai pazienti. Nel contempo, esprimo a nome del Dipartimento Sanità la piena vicinanza alla donna che ha vissuto questa vicenda”