La canzone di Jovanotti “Io penso positivo” è diventata la “colonna sonora” della giornata conclusiva a Matera del IV Forum di Sanità Futura che per due giorni ha registrato interventi e presenze di mezzo Consiglio Regionale (l’intera IV Commissione), amministratori e dirigenti della sanità, titolari di imprese, rappresentanti di cooperazione e soggetti sociali, tutte tessere di quel “puzzle” della salute che Sanità Futura almeno in tre intense sessioni di confronti e visioni di idee è riuscita a ricomporre. Ad illuminare il tunnel della sanità dove il buio è rappresentato dalle tante e gravi problematicità ci ha pensato il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo che ha riferito i contenuti dell’intervento normativo che proprio in questi giorni è stato approvato come emendamento alla legge di stabilità, in Commissione bilancio, necessario, tenuto conto che, già con decorrenza 25 novembre 2015, il personale sanitario del Ssn non può più effettuare turni in deroga in materia di orario di lavoro. De Filippo ha passato in rassegna, punto per punto, il contenuto dell’emendamento approvato. “La norma proposta prevede un percorso di programmazione regionale dei fabbisogni di personale, al fine di indire procedure concorsuali straordinarie da concludersi entro il 31 dicembre 2017 – fase culminante di tutta la procedura – per far fronte ad eventuali esigenze assunzionali, nel rispetto, comunque, delle vigenti disposizioni in materia di contenimento delle spese di personale nonché, per le regioni sottoposte a piani di rientro, degli obiettivi previsti in detti piani”. Una volta calcolato il fabbisogno di personale da parte delle Regioni, i risultati di questa ricognizione verranno trasmessi entro il 29 febbraio 2016 al Tavolo di verifica degli adempimenti, al Comitato permanente per l’erogazione dei Lea e al Tavolo per il monitoraggio dell’attuazione del decreto sugli standard ospedalieri. Qui i dati dovranno essere esaminati entro il 31 marzo 2016.
De Filippo ha poi ricordato che, nelle more della predisposizione e verifica del piano di fabbisogno, in caso di criticità nell’erogazione dei Lea, “gli Enti del Ssn potranno ricorrere dal 1° gennaio 2016 fino al 31 luglio 2016 a forme di lavoro flessibile prorogabili non oltre il 31 ottobre 2016”. Gli Enti potranno inoltre indire, entro il 31 dicembre 2016 e non oltre il 31 dicembre 2017 procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale medico e infermieristico. Il sottosegretario ha inoltre riferito che il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn), per il 2016, è di 111 miliardi di euro, vale a dire si potrà contare su un miliardo in più . De Filippo, che conosce bene la sanità lucana, ha quindi insistito sull’esempio virtuoso del nostro sistema sanitario.
La “provocazione” del presidente di Sanità Futura Michele Cataldi “come pensiamo di volere cose nuove se facciamo le stesse cose” è stata raccolta dal Presidente della Giunta Marcello Pittella che, ha tirato in ballo l’immagine delle cellette delle api (“una non disturba l’altra”) per fare innanzitutto un’operazione verità: “non si cambia se alla riforma si preferisce il consenso”. Il Governatore ha riconosciuto “lo sforzo e la qualità di proposta di Sanità Futura” ed ha raccolto la sfida al cambiamento: “costruiamo insieme il futuro dell’attività delle strutture private accreditate con una delibera di giunta che intendiamo approvare entro il 28 febbraio 2016 e che vorrei prima della nostra avesse le firme di tutte le associazioni del settore partendo dall’esperienza sui tetti di spesa e superando incomprensioni e ritardi”. Il Governatore ha parlato di percorso da condividere che porterà entro il 31 luglio prossimo ad una riorganizzazione-razionalizzazione del sistema sanitario regionale consentendo di dare risposte ai territori e ai bisogni di salute. Pittella è stato chiaro: non tutte le strutture sanitarie possono e devono fare tutto; ci sono eccellenze che vanno salvaguardate ed altre che vanno invece adeguate alle esigenze dei territori.
E su questo l’on. Cosimo Latronico ha messo il dito nella piaga sollecitando, a partire da liste di attesa e mobilità sanitaria, di verificare il grado di soddisfacimento di servizi e prestazioni in Basilicata con attenzione alle fasce più deboli e ai territori.
Cataldi non nasconde la soddisfazione per aver centrato l’obiettivo: abbiamo avviato un processo di alta interlocuzione tentando di superare definitivamente pregiudizi e luoghi comuni. I policy maker e il management del SSR di una regione che registra 39 milioni di saldo passivo (emigrazione sanitaria) tendono da sempre a sottovalutare i “consumi sanitari privati” come possibile risorsa per una risposta ai bisogni collettivi. Ad esempio, quasi il 40% delle visite specialistiche (a livello nazionale) sono out of pocket: un mercato che spesso è totalmente scollegato dai percorsi dei pazienti che si trovano, quindi, ad auto-organizzarsi. Bisogna innanzitutto uscire dalla retorica politica e “sdoganare” il ruolo effettivo che i consumi sanitari privati hanno nel rispondere ai bisogni di salute. Al di là della qualità delle cure ricevute da chi riesce ad accedere al sistema, il tema dell’equità viene affrontato solo a livello superficiale nell’opinione pubblica e in maniera marginale nelle discussioni tecniche, dove prevale il tema della lotta alle inefficienze. Dobbiamo diventare per dirla con le parole di Ghandi – ha concluso il presidente di Sanità Futura – il cambiamento che vogliamo vedere.
Dic 19