Il grande pubblico li ha conosciuti per la prima volta grazie a Mario Balotelli, che durante gli ultimi Europei di calcio li ha esibiti sulla schiena durante un’esultanza rimasta famosa e sinora ultima. Parliamo dei “Taping”, (da tape, benda in inglese) i cerotti grossi e colorati che sono in grado di ridurre il dolore, accelerare il processo di guarigione dei tessuti, correggere le funzioni muscolari e l’allineamento delle articolazioni (attraverso specifiche applicazioni da parte di medici e terapisti specializzati). Il loro uso non è soltanto analgesico e riabilitativo per i professionisti dello sport: in fisioterapia è l’ideale nella cura di muscoli, nervi e organi in situazioni post-traumatiche. A sottolinearlo è una nota di FeNASP Basilicata che ne evidenzia l’impiego sempre più diffuso nelle strutture associate. Non sono dunque una “moda sportiva” ma – dicono al Centro di fisioterapia e riabilitazione Fisioelle di Lavello associato FeNASP – una tecnica correttiva, meccanica e sensoriale, che favorisce una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area da trattare. Ideata nel 1973 in Giappone dal fisioterapista Kenzo Kase, questa tecnica si basa su un concetto terapeutico che agevola i gesti tecnici. A differenza del bendaggio convenzionale, che ha come scopo la limitazione del movimento dei muscoli o delle articolazioni, la stimolazione Taping Neuromuscolare si basa infatti su una filosofia totalmente differente, che si propone di permettere totale libertà di movimento, facilitando il processo naturale di guarigione in tantissime patologie.
Come spiegano le fisioterapiste del Centro Fisioelle (èquipe tutta al femminile) è importante però che chi applica questo bendaggio sia altamente specializzato; non basta che i nastri siano colorati per ottenere il risultato sperato, ma occorre saperli intrecciare in maniera corretta. Anche se l’efficacia di questa tecnica non è supportata da un’importante evidenza scientifica (non esistono ancora numerosi studi sull’argomento), può essere considerata valida perché riesce ad agire a lungo termine. Tale metodo ha avuto negli anni un continuo aggiornamento basato sull’esperienza clinica e sulla ricerca in tutto il mondo. Inoltre, non essendo un farmaco, e non avendo quindi particolari controindicazioni, il “tape” può essere infatti applicato più volte per un periodo di tempo ipoteticamente illimitato.
Il Taping neuromuscolare espleta le sue funzioni a livello cutaneo, muscolare, linfatico e articolare: riduce l’affaticamento muscolare, i crampi e la possibile lesione dei muscoli; allevia il dolore; corregge i problemi delle articolazioni; migliora la circolazione sanguigna e linfatica; riduce l’infiammazione. Il KT o NMT è utile come terapia aggiuntiva da inserire in programmi terapeutici di riabilitazione e di fisioterapia sia manuale che strumentale, riduce i tempi di dolore e aumenta i livelli di forma fisica. Questo metodo non ha particolari controindicazioni – avvertono le fisioterapiste di Fisioelle – non va comunque applicato su ferite aperte, dermatiti e altre patologie cutanee, infine può essere applicato anche a bambini ed anziani.