La neo-mamma e giornalista Vittoria Siggillino sottolinea in una nota inviata alla nostra redazione la professionalità dei medici del reparto di ostetricia dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera in occasione della nascita della sua prima figlia.
Stai per svegliarti, amore mio…piccola e indifesa donnina, nel mondo da pochi giorni…Ho i minuti contati e ogni respiro segna il tempo che rimane al silenzio e alle parole che voglio scrivere per raccontare e raccontarti una storia…la nostra storia..legata a quella di tante persone straordinarie da ringraziare! Tutto è iniziato la notte del mio trentacinquesimo compleanno: mi ha svegliato uno strano mal di pancia e la tua voglia di nascere! Così siamo partiti, increduli: io, il tuo papà e tua zia Rosanna alla volta di Matera – Ospedale Madonna delle Grazie. Un rigagnolo rosso ha decretato l’inizio del travaglio, e mi vergogno un po’, ma ho pianto e urlato tantissimo, finché alle 17:06, sei nata tu, Lea, fiore del mio mondo, vita nuova nel nome del mio adorato babbo. Vicino a me le ostetriche Giovanna e Cinzia, il paterno Dott. Vito Aicale che ha seguito con pazienza tutto il nostro percorso e il Dott. Di Vincenzo. Non si può raccontare questa esperienza: deve essere vissuta. Mi cruccio di non ricordare i nomi delle altre ostetriche dei turni precedenti e dei tracciati, così come le oss e infermiere dolcissime che mi hanno dato conforto e consigli. Ho sentito un dolore sovrumano che ho dimenticato appena ti sei attaccata a me, appena mi hai resa madre e in quel momento ho capito mia madre e il nostro rapporto…nostro! Un dolore che nulla può rispetto al terrore di essere genitori e di immaginare il proprio cucciolo in pericolo o sofferente. E nella tua seconda giornata di vita l’incubo di tutte le madri: la febbre! Una sensazione di calore, irrequietezza e malessere tuo, che mi hanno gettata nel panico – ho i brividi anche solo a scriverlo. E come in tutte le storie, quando attraversi i rovi e credi di non riuscire a superarli, entrano in scena i buoni: il Dott. Fabio Forte, di nome e di fatto, ti ha curata e ha guarito anche la mia ansia; mi ha parlato con chiarezza e ha agito tempestivamente con piglio deciso riportando tutto alla meravigliosa normalità. In quella camera, vicinissima al nido – io e te – siamo diventate madre e figlia, davvero. I dottori sempre presenti, le infermiere e le oss materne e gioiose ti hanno accudita, curata e hanno sopportato le mie paranoie petulanti. Antonella, Camilla, Maria, Giacinta e tante altre di cui ho impresso il sorriso rassicurante e le amorevoli mani sul tuo corpicino arrabbiato e strillante durante i controlli. Il mio racconto è senza dubbio manchevole e scadente, ma una giornalista difficilmente dimentica di esserlo, anche quando nel giorno del suo compleanno, riceve il regalo più impensabile e immenso che si possa immaginare: una figlia. Una donna attraverso una donna, la vita col segno che Dio ci regala ogni volta che una creatura arriva nel mondo… Grazie a Dio! Dal corso pre-parto delle asl alla sala parto, fino al nido e alla pediatria e il miracolo dell’allattamento…partorire a Matera è stata l’esperienza più forte e piena della mia vita, e se mi legge qualche “pancina” pronta a partorire lontano…beh le dico dal cuore che far nascere un figlio all’Ospedale di Matera è stato come partorire in casa. Io ho capito di essere nata per dare la vita, per nutrire di latte e amore un essere piccino che ha avuto bisogno di tanto aiuto, come me, e l’ha trovato negli operatori di un grande punto nascita, a pochi chilometri da casa, dove non solo si nasce fisicamente ma si viene al mondo come madri e padri, come esseri umani migliori grazie alle professionalità presenti di tanti uomini e donne che danno la loro vita per la vita; un’eccellenza della sanità lucana, non solo per i lucani.
Vittoria Siggillino