Attraverso internet, chi e’ malato partecipa a forum con altri malati, cerca studi e tutto quello che riguarda la propria malattia, tanto che alcuni hanno proposto di inserire il degente stesso nel team sanitario che prende le decisioni che lo riguardano: sono i risultati di un’indagine dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), per alcuni aspetti inediti, ma che di fatto confermano, da una parte, la necessità per strutture ed operatori della sanità di adeguarsi alla diffusione del web e, dall’altra, per i cittadini-utenti di valutare l’attendibilità delle informazioni diffuse, purtroppo non sempre adeguate e soprattutto “testate”. A sostenerlo è Sanità Futura che è da tempo attiva sul web con il portale associativo ed altre iniziative di informazione-confronto-interazione, l’ultima in ordine di tempo, www.ilmurobianco.it che ha caratterizzato, attraverso la campagna denominata “dicembre nero”, una fase non solo di protesta quanto di ampia partecipazione dei cittadini ai problemi della funzionalità del Servizio Sanitario Regionale, a partire dalle liste di attesa e dai casi di malasanità.
Secondo un’indagine recente di Demoskopea – riferisce Sanità Futura – il 22,4% degli internauti ha ammesso di avere usato il web almeno una volta al mese nell’ultimo anno per trovare risposte a dubbi e problemi inerenti alla sfera della sanità. Ma per quali disturbi si usa maggiormente la rete per reperire informazioni? I problemi alimentari svettano in cima alla classifica delle risposte e ben il 42,7% degli intervistati li indica come oggetto della loro ricerca online. Seguono le malattie dermatologiche, che sono state segnalate dal 39,7% del campione intervistato. A dimostrazione del fatto che il sesso e i disturbi all’apparato riproduttivo siano ancora un tabù per molti italiani, il 28,5% di chi ha risposto ha ammesso di cercare nel web un’alternativa al faccia a faccia con il proprio medico. Questa percentuale sale addirittura al 37,7% fra le donne, meno interessate alle allergie rispetto agli uomini (34,7% contro 45%). Alla rete ci si rivolge quasi esclusivamente per la salute propria: l’87,6% indica se stesso come persona per cui si cercano le informazioni online. Il 29,6% lo fa invece per il proprio partner e il 21,4% per un altro familiare. I figli sono l’eccezione: quando si tratta di loro sono molte meno le persone disposte a cercare rimedi e risposte in rete (19,6%). Gli italiani, stando allo studio, ripongono molta fiducia in ciò che trovano online: ben più della metà degli intervistati (62,8%) ha risposto di fidarsi abbastanza di ciò che trova sul web. Solo l’1% ha risposto di non credere affatto a ciò che legge in Rete.
“Internet – è il commento di Sanità Futura – è senz’altro la più grande fonte di informazioni a disposizione. Ma quando si parla di medicina e della propria salute, può essere pericoloso utilizzarlo al posto di un dottore. Rivolgersi al proprio medico di base o a uno specialista rimane l’unica cosa giusta da fare quando si ha un problema e la rete può essere lo strumento giusto per rintracciare il professionista più competente”.
Tra le strutture associate, Polemica Melfi ha da tempo attivato servizi di informazione-consulenza specialistica a cura dell’equipe delle varie branche del Poliambulatorio melfese oltre che di prenotazione web. Anche i social (facebook, twitter) sono ottimi canali per informazioni che hanno la garanzia delIa “provenienza”. Il progetto a cui si sta lavorando è di un portale di informazioni consultabile via web, un buon modo per accorciare le distanze con i cittadini e ridurre le mille difficoltà che ci sono regalate dalla burocrazia. Poter fare cose semplici ma solo fino a ieri impensabili, come scaricare da casa il referto dei propri esami del sangue, senza doversi recare personalmente a ritirarli e naturalmente perdere un po’ di tempo nella immancabile coda, sino a “leggere” esami più complessi, chiedere consulenza al medco specialista ed ottenerla in tempo reale, sarà presto possibile.