La sanità lucana non gode buona salute. A misurare lo stato della malattia sono nello specifico il Programma Nazionale Esiti 2015 sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute, la graduatoria regionale nell’erogazione dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), l’incremento dell’indice di mobilità passiva a cui fa seguito l’analisi della Corte dei Conti (maggio 2015). Partendo da queste documentazioni il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli, che si è avvalso di slide con dati di approfondimento, ha illustrato ai giornalisti i contenuti della mozione “La crisi della sanità lucana”. Presente anche il consigliere dello stesso gruppo Paolo Castelluccio, Napoli ha aggiunto che “secondo l’indagine realizzata qualche giorno fa dall’Istituto Demoskopika sulle performance sanitarie dei diversi sistemi sanitari regionali del Paese, la Basilicata si colloca nella parte bassa della relativa classifica e viene annoverata tra le “regioni malate” facendo registrare in particolare peggiore performance fra tutte le regioni d’Italia per quanto concerne l’indice di migrazione sanitaria con un valore di 21mila ricoveri fuori regionale nel 2014”. Il capogruppo di Fi ha quindi diffuso il report Agenas relativo al saldo della mobilità sanitaria (la differenza tra quanto spende la nostra regione per i lucani che si ricoverano in strutture sanitarie extraregionali e quanto riceve dalle altre Regioni per i non residenti in Basilicata che usufruiscono di prestazioni sanitarie nella nostra regione): nel 2013 ammontava a 19 milioni 111mila euro e nel 2014 è schizzata a 38 milioni 797mila euro.
“Sono sufficienti questi numeri ufficiali – ha detto – per smentire la tesi della sanità lucana d’eccellenza e se non si è in grado leggerli correttamente e di interpretarli è meglio cambiare mestiere lasciando il posto a quanti siano in grado di gestire i processi della sanità con determinazione, trasparenza, accortezza e soprattutto senza retaggi culturali”. Ancora, nella graduatoria delle regioni in base ai Lea (che prendono in considerano 32 settori di sanità ospedaliera e non) la Basilicata – è stato spiegato ai giornalisti – è passata dal settimo posto (2011) all’ottavo (2012) precipitando al dodicesimo (2013, con uno score di 146 punti, ben 21 punti in meno rispetto all’anno precedente) e quindi facendo peggio solo di Regioni sottoposte a piano rientro quali Campania e Puglia. Inoltre, tra gli elementi maggiormente negativi segnalati dal Programma Nazionale Esiti figurano: iparti cesari primari, la frattura al collo del femore entro 48 ore, la mortalità a 30 giorni dopo bypass aortocoronarico, intervento per infarto miocardico entro due giorni, i tempi di intervento per valvoplastica e sostituzione valvola cardiaca. Si tratta – ha spiegato Napoli – di prestazioni specialistiche e non certamente di piccole ferire da curare, pertanto di prestazioni di alta specializzazione che misurano il livello di efficienza, efficacia ed appropriatezza dell’assistenza sanitaria ospedaliera in regione. Infine la Basilicata – è stato detto nell’incontro con i giornalisti – è ultima tra le regioni italiane per intervallo allarme-target dei mezzi di soccorso: prima di raggiungere l’ospedale l’intervento di emergenza-urgenza da noi impiega 32 minuti (2013) dato più alto in assoluto in Italia (erano 27 i muniti nel 29012 e 29 i minuti nel 2011). Di qui l’iniziativa del gruppo di Forza Italia che impegna la giunta a “procedere ad una profonda riorganizzazione dell’offerta dei servizi sanitari e socio-sanitari che sulla scorta delle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale n.70 del 2 aprile 2015 e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica sia in grado di recuperare e migliorare la qualità e l’appropriatezza del livello di assistenza sanitaria conformemente ai bisogni di salute della popolazione lucana e agli standard di qualità, efficacia e sicurezza delle cure stabiliti dai regolamenti ministeriali in tema di prestazioni rese dalle strutture sanitarie”. Il gruppo di Fi è del parere che la direttiva europea sugli orari di lavoro del personale sanitaria “è l’occasione per procedere a bandi di concorsi ed assumere nuovo personale”.
Paolo Castelluccio ha sottolineato che anche se le strutture del Materano registrano analoghi problemi a quelle del resto della regione “c’è una specificità riferita innanzitutto a Matera che segnala presenze significative di turisti e pertanto un’accresciuta domanda di servizi e al Metapontino. E’ indispensabile – ha proposto Castelluccio – istituire al Dipartimento Salute un tavolo specifico per Matera e Policoro che affronti insieme all’Asm, al personale sanitario, ai Comuni i problemi del potenziamento di apparecchiature e personale per gli ospedali Madonna delle Grazie e il P.O. Giovanni Paolo II. Continuiamo a sollecitare la Giunta ad individuare con chiarezza ruoli, compiti e funzioni dei presidi del SSR di Tinchi-Pisticci, Tricarico e Grassano, senza sottovalutazioni rispetto alle difficoltà che segnalano le comunità della Collina Materana”.
Quanto al nuovo boom della spesa farmaceutica ospedaliera in Basilicata “non è una novità e non ci coglie impreparati” :è il commento del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Michele Napoli, sottolineando che “la spesa farmaceutica ospedaliera tra gennaio ed agosto dello scorso anno ha superato il tetto di spesa prevista dalla legge di ben 2 punti percentuali, corrispondenti in termini assoluti a qualcosa come 13 milioni e mezzo di euro” da qui la necessità – ha proseguito Napoli – “di porre in essere interventi correttivi tali da arginare un fenomeno altrimenti, destinato a peggiorare per effetto di una popolazione che invecchia sempre più ed è affetta da malattie croniche”.“Occorrono – ha proseguito l’esponente azzurro – misure contenitive di tale incremento in assoluta discontinuità con le non scelte operate a tutt’oggi dal Governo regionale”.“Come dimenticare – ha precisato Napoli – il fatto che il Governo regionale ha messo le mani nelle tasche dei lucani, ha incrementato i ticket e le compartecipazioni a carico dei cittadini sul prezzo dei farmaci che, sempre secondo l’AIFA, tra i primi otto mesi del 2015 e l’analogo periodo di tempo dell’anno 2014 sono aumentate del 4%?”.“Forza Italia” – ha quindi concluso l’esponente azzurro – ha proposto in consiglio Regionale l’istituzione della figura del farmacista di dipartimento, per coadiuvare l’equipe medica nelle scelte farmacologiche e contribuire a tenere in ordine l’armadietto dei medicinali, garantendo un più attento controllo dell’utilizzo dei farmaci ospedalieri”.
“Il nuovo boom della spesa farmaceutica ospedaliera in Basilicata non è una novità e non ci coglie impreparati”è questo il commento del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Michele Napoli, che ha commentato i dati resi noti dall’Agenzia Italiana del Farmaco in occasione della ordinaria attività di monitoraggio relativa all’andamento della spesa per i farmaci fatta registrare dagli ospedali lucani.
Il Presidente del Gruppo Consiliare “Forza Italia” di Basilicata ha sottolineato che “la spesa farmaceutica ospedaliera tra gennaio ed agosto dello scorso anno ha superato il tetto di spesa prevista dalla legge di ben 2 punti percentuali, corrispondenti in termini assoluti a qualcosa come 13 milioni e mezzo di euro” da qui la necessità – ha proseguito Napoli –“di porre in essere interventi correttivi tali da arginare un fenomeno altrimenti, destinato a peggiorare per effetto di una popolazione che invecchia sempre più ed è affetta da malattie croniche”.
“Occorrono – ha proseguito l’esponente azzurro – misure contenitive di tale incremento in assoluta discontinuità con le non scelte operate a tutt’oggi dal Governo regionale”.
“Come dimenticare – ha precisato Napoli – il fatto che il Governo regionale ha messo le mani nelle tasche dei lucani, ha icrementato i ticket e le compartecipazioni a carico dei cittadini sul prezzo dei farmaci che, sempre secondo l’AIFA, tra i primi otto mesi del 2015 e l’analogo periodo di tempo dell’anno 2014 sono aumentate del 4%?”.
“Forza Italia” – ha quindi concluso l’esponente azzurro – ha proposto in consiglio Regionale l’istituzione della figura del farmacista di dipartimento, per coadiuvare l’equipe medica nelle scelte farmacologiche e contribuire a tenere in ordine l’armadietto dei medicinali, garantendo un più attento controllo dell’utilizzo dei farmaci ospedalieri”.
Gen 20