“La Trombosi oggi: non più questa sconosciuta!”. E’ il tema del convegno promosso per tutta la giornata nella sala conferenze di Palazzo Viceconte a Matera dall’associazione materana Amici del Cuore insieme ad APTEA (Associazione per la trombosi e anticoagulati) e AFT (Accademia federiciana per la Trombosi e le scienze cardiovascolari). L’evento rientra tra le iniziative promosse nella città dei Sassi sabato 12 e domenica 13 ottobre per la Giornata Mondiale della Trombosi.
In programma interventi di numerosi specialisti, e coordinati tra gli altri dai dottori Ciavarella, Palazzo e Sacco.
Nella sala confereze di Palazzo Viceconte è stato promosso questa mattina un Convegno Scientifico ad alto livello, tipico di una scuola di alta Formazione su Emostasi e Trombosi, con la partecipazione dei maggiori Ricercatori o Studiosi, Esperti del campo, provenienti da tutta Italia, aperto e dedicato a 100 tra medici, biologi, tecnici, infermieri, ostetriche e farmacisti provenienti dalle regioni del Sud (cui è dedicato), mentre la seconda giornata di domenica 13 ottobre contemporaneamente in tutto il mondo medico e sociale, rappresenta la celebrazione del WTD6 di Matera, con la partnership dell’ISTH (Società Internazionale della Trombosi ed Emostasi) dedicata alla popolazione e alla cittadinanza, allo scopo di manifestare, anche in piazza, la consapevolezza che la trombosi domina la patologia delle malattie del sangue e dei vasi, arterie e vene, la cui espressione è rappresentata da inferto del miocardio, ictus cerebrale, trombosi venosa ed embolia polmonare, malattie metaboliche (diabete e obesità) e tumori che rappresentano insieme il 75% della morbidità e mortalità.
Lo scopo principale di tale convegno scientifico e della manifestazione in piazza è rappresentato dalla sensibilizzazione e dalla consapevolezza che queste malattie di natura trombotica e infiammatoria possano essere in primo luogo prevenute nel 60% dei casi e curate bene, riducendo il rischio di morte prematura (a 50-60-70 anni), consentendo una sopravvivenza fino a 100 anni e più, come?
I pilastri di un’assenza di malattie vascolari (malattie non contagiose) sono essenzialmente due:
1. Alimentazione sana e sobria e stile di vita appropriato
2. Attività (esercizio) fisica sin dalla nascita
3. Abolizione del fumo
Il primo punto è costituito da un regime alimentare di tipo mediterraneo con impiego di frutta e verdure abbondanti (5 porzioni al dì) cerali integrali (frumento, riso, pane , pasta) legumi (piselli, ceci, fagioli, lenticchie, ecc…) 3 volte la settimana; latte e latticini parzialmente scremati; pesce variegato, 3 volte a settimana; poca carne, possibilmente bianca (pollame); uova; frutta secca e semi (30gr. al dì); vino ai pasti principali a dosi moderate; acqua (2 lt. Al giorno9.
Il secondo punto da esercizio fisico di varia espressione aerobica (nuoto, bici, corda, passeggiata, ecc…) per 150’ a settimana. Tale stile di vita, con assenza di fumo, accompagnato da interesse sociale, convivialità, vita di comunità, potrà prevenire obesità, diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.
Ma la medicina moderna è attrezzata anche per curare queste malattie, in particolare l’infarto acuto, attraverso le unità coronariche diffuse in tutto il territorio del nostro paese o l’ictus, attraverso una rete di stroke unit, poco diffuse, specie nel sud Italia ( 1 solo in Basilicata, 2 in Campania, 3 in Calabria, 2 in Sicilia, 1 nel Molise, 1 in Abruzzo, 8 in Puglia)
In più, il SSN è ben rappresentato nelle nostre regioni, attraverso i reparti di Medicina e Chirurgia e quelli specialistici negli ospedali di tutta Italia e soprattutto, a livello ambulatoriale attraverso i distretti, e in ultima analisi, per mezzo di una rete di medici di famiglia che possono garantire un servizio sanitario di 24 ore.
Infine, l’industria farmaceutica offre ai medici un vasto armamentarium di farmaci che riducono il rischio di trombosi per mezzo di farmaci che bloccano la funzione delle piastrine (antiaggreganti) che rappresentano il primo movents della trombosi e poi i veri e propri anticoagulanti, che bloccano i fattori della coagulazione, rendendo il sangue più fluido, dai vecchi, ma indispensabili anticoagulanti, come la warfarina, ai recenti cosiddetti DOAC, costituiti da 4 farmaci inibitori specifici del Fattore II e Xa della coagulazione (Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban, Edoxaban) più maneggevoli e più efficaci.
La seconda giornata, la vera e propria giornata mondiale, WTD 6, che si svolge domenica 13 ottobre, sarà dedicata alla popolazione, alla cittadinanza di Matera e dintorni. Qui 4 associazioni di volontari, dedicate alla prevenzione della trombosi l’ALT (Associazione Lotta alla Trombosi), l’AFT (Accademia Federiciana per la Trombosi e le scienza cardiovascolari) l’APTEA (Associazione Per Trombosi E Anticoagulati) ed infine, l’Associazione amici del Cuore saranno attive nel predisporre da una parte lo screening con prelievi di sangue dedicato alla popolazione per identificare le persone a rischio di malattie cardiovascolari, attraverso vari test e dall’altra parte le associazioni hanno invitato vari relatori famosi in tutta Italia e in particolare del Sud a dialogare con la popolazione sui problemi della trombosi e come prevenirla.
Andrea Sacco, presidente dell’Accademia Federiciana per lo studio della Trombosi e delle malattie cardiovascolari: “Ho ringraziato i venti scienziati esperti nella patologia trombotica che sono arrivati a Matera per questo convegno. L’Accademia Federiciana ha un obiettivo ambizioso: creare una scuola permanente a Matera per lo studio di queste malattie e sopratutto per avere delle linee guida condivise da tutte le regioni del Sud per combattere la malattia trombotica. La scuola avrà il supporto dell’Asm”.
Nicola Ciavarella, segretario Accademia Federiciana per lo studio della Trombosi e delle malattie cardiovascolari: “Ho ricordato al pubblico che è necessario prevenire piuttosto che curare la trombosi e per prevenire questa malattia si deve curare l’alimentazione, puntando sull’alimentazione mediterranea: verdura, frutta, pesce, poca carne e pochi latticini e fare attività fisica, almeno 150 minuti alla settimana e smettere di fumare se uno fuma e assumere uno stile di vita cercando di ridurre lo stress durante la giornata”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)