Il gastroenterologo materano Nicola D’Imperio ha inviato un nuovo contributo sull’emergenza Coronavirus. Di seguito il testo integrale.
Nicola D’Imperio: “L’altra salute al tempo del Coronavirus”
Questa pandemia sta giustamente focalizzando tutta l’attenzione su di se, ma sta anche determinando in Italia un aumento di numerose altre patologie psichiche, neuropsichiatriche, cardiovascolari, metaboliche, gastroenterologiche, ostearticolari e muscolari.
Le causesono naturali, quelle direttamente legate alla pandemia:
1) Ansia e preoccupazione per la salute propria e delle persone care
2) Impossibilità di programmazione, di guardare avanti
3) Incertezza sul lavoro, problemi economici, a volte addirittura lo spettro della povertà
4) La perdita del proprio mondo, delle relazioni, delle attività quotidiane, alcune volte delle persone care.
Le cause sono anche artificiali, quelle indotte per contenere la pandemia:
1) Cambiamento drastico degli stili di vita
2) Necessità di adottare metodi efficaci per contenere il contagio
Ci soffermiamo sulle seconde. Per contenere il contagio ci sono 3 regole sostanziali:
a) Poiché il virus si trasmette per via aerea è sostanziale l’uso di barriere respiratorie (mascherine)
b) Poiché il virus può trasmettersi alle vie respiratorie anche con tutto ciò che ha avuto contatto con il virus stesso sono indispensabili le regole igieniche note, di cui parlavo nel mio precedente articolo del 29 aprile (lavaggio frequente delle mani, uso di disinfettanti, uso di guanti, cambio dei vestiti, ecc.)
c) Poiché il virus si trasmette da persona malata, o portatrice sana del virus stesso, a persona sana, un’altra regola, la più importante, è evitare il contatto tra persona e persona.
Ci soffermiamo sul terzo punto: evitare il contatto tra persona e persona, il distanziamento e l’isolamento sociale. E’ intuitivo il significato di questi ultimi due termini:
-Per distanziamento si intende mantenere una distanza tra persona e persona (che qualcuno ha definito in 1 metro, ma è sicuramente meglio tra 1,5 e 2), ovviamente molto dipende se l’incontro di due persone o più (in tal caso si parla di assembramento) avviene in ambiente chiuso o aperto.
-Per isolamento si intende mantenere in ambiente chiuso e senza contatti con altri esclusivamente una persona infetta o potenzialmente tale.
Premesso che si rispettino l punti a) e b) e il distanziamento e l’assembramento ad una distanza inferiore a 1,5 metri, è assolutamente superfluo obbligare tutti a stare in casa aggravando quest’obbligo con minacce di sanzioni pecuniarie e penali e messaggi terrificanti inviati alla popolazione anche con megafoni in giro per le strade.
Solo qualora si avesse una prova che il distanziamento non fosse rispettato, solo allora un governo sarebbe autorizzato all’isolamento della gente nella propria abitazione privandola di un bene garantito dalla Costituzione e fondamentale per il benessere psichico e fisico dell’uomo, la libertà.
Se il popolo italiano si è comportato in modo esemplare rispettando una imposizione iniqua vuol dire che è molto più cosciente di quanto i nostri “governanti” ritengono! Isolando la gente in casa non fanno altro che aggravare ulteriormente i problemi che già esistono di base, cioè quelli naturali, cioè le patologie legate più o meno direttamente alla pandemia.
Le patologie psicologiche, sino a sfociare in quelle psichiatriche, si manifestano con la depressione anche grave, instabilità del carattere, insonnia, o ancora con stati di irritabilità ed agitazione che possono portare a reazioni violente, in casi gravi queste possono sfociare in vere sindromi psichiatriche. Le vittime più sensibili sono i bambini, impauriti, disorientati, strappati dai loro giochi, dal vivere insieme ai coetanei, dalla scuola, dal sole, dall’aria; molti di loro, rinchiusi che era ancora inverno, non si sono accorti ancora della primavera, intossicati dalla televisione e, i più grandi non sanno più guardare avanti. Questo sarà un trauma che si porteranno per tutta la vita, ma i politici e le istituzioni non si curano di loro, anche i più piccoli debbono stare in prigione, anzi sono stati dimenticati in prigione… perché i bambini non contano, non capiscono e… non votano.
Gli adolescenti, esuberanti e pieni di vitalità sono avviliti e non sanno più parlare del domani, gli adulti reagiscono in vario modo ( con la depressione o l’ira o la rassegnazione) preoccupati per l’incertezza propria e dei loro cari. Gli anziani aspettano rassegnati. Qualche giorno fa, qualcuno di buon senso ha istituito un numero verde per un supposto psichico alla popolazione!
Aumentano le patologie cardiovascolari quali tachicardie, extrasistolie, ipertensioni arteriose, sempre conseguenza dello stress psicologico e aumentano i casi di infarti ed ictus, che ormai non fanno più testo sommersi, come sono, dalla valanga provocata dal virus.
Aumentano le patologie metaboliche, quali il diabete, l’ipercolesterolemia e l’obesità, l’alcolismo, conseguenza della iperalimentazione dei più o meno benestanti che, costretti a restare a casa senza fare attività fisica, hanno trovato conforto nel cibo, o nell’alcool. Dei sette milioni di poveri che convivevano nel nostro Paese sino a tre mesi fa non ci sono notizie, sappiamo solo che alle mense della Charitas affluisce un numero crescente di gente.
Aumentano le patologie gastroenterologiche, in particolare quelle funzionali perché estremamente sensibili agli stress psichici, aumentano i pazienti affetti da colon irritabile, da reflusso gastroesofageo, da dispepsia, si risvegliano le rettocoliti ulcerose, i morbi di Crohn, le stipsi severe, le diverticoliti del colon.
Di fronte a tutto ciò i nostri “governanti” piuttosto che infondere speranza e coraggio, piuttosto che insegnare le regole per allontanare il contagio, aggravano i problemi con la reclusione di un popolo intero, con metodi coercitivi, con minacce, con la paura. Qualche settimana fa alcuni sindaci, compreso quello di Matera che solo lo scorso anno magnificava la “Capitale europea della Cultura” e la rinascita della città e del sud dell’Italia, inviavano per le strade deserte automobili con megafoni che diffondevano messaggi di questo tono, simbolo di profonda ignoranza ed insensibilità, simbolo di un nuovo medioevo: “restate in casa, il virus è mortale!”. Ma questa gente si è mai consultata con qualcuno di buon senso?
Tutto ciò mi ha determinato un misto di rabbia e dolore perché significa infierire ulteriormente su un popolo già profondamente provato.
Questo è un invito alla gente a:
a) essere consapevoli della gravità della pandemia da coronavirus
b) rispettare rigorosamente le regole igieniche
c) rispettare rigorosamente le regole dell’allontanamento sociale
d) rispettare rigorosamente le regole dell’isolamento in caso di infezione asintomatica o presunta, o possibile.
Ma chi non è malato o portatore sano o sospetto tale, nel pieno rispetto delle regole dell’igiene e dell’allontanamento a non meno di 1.5 m, deve riappropriarsi di quanto gli è stato tolto senza ragione, deve uscire, riprendere ad incontrarsi, andare nei parchi, fare passeggiate nei campi, godere dell’aria e del sole della primavera ormai esplosa, cercare di riprendersi quella vita che il virus e gli uomini insensati gli hanno tolto.
Se non fa così, se non si è ammalato per il coronavirus, una volta superato quest’incubo si ritroverà ammalato nella psiche e nel corpo!