Rappresentano oltre il 50% delle farmacie presenti su tutto il territorio lucano e vengono considerate come primo presidio sanitario per i residenti nelle aree interne di una regione difficile dal punto di vista orografico e di collegamenti viari. Sono le farmacie rurali, circa un centinaio su 220 totali: 80 di esse dislocate nella provincia di Potenza che consta 100 comuni e la restante ventina in provincia di Matera formata da 31 comuni. Le farmacie rurali sono presenti, dunque, quasi in ogni comune, anche in quelli piccolissimi. In Basilicata alcuni centri hanno subito tagli di sistema che comportano l’assenza non solo di banche, uffici postali, presidio delle forze dell’ordine, ma manca anche il medico di medicina generale. In tali centri è invece ancora presente e lampeggiante la croce verde dell’unica farmacia che ancora resiste ai tagli di un’economia che lascia indietro le piccole realtà Inoltre, è proprio quì che le farmacie garantiscono assistenza in ogni giorno della settimana anche negli orari in cui è assente il medico di base soprattutto in quei centri dove il servizio è svolto solo per poche ore e pochi giorni. “La farmacia- dice il vice presidente di Federfarma Basilicata e responsabile delle farmacie rurali Leonardo Mastrorocco – ha dunque sempre più un ruolo essenziale soprattutto là dove insiste una popolazione prevalentemente anziana ma tagliata fuori, per ovvie ragioni, dalla possibilità di raggiungere i centri più grandi o gli ospedali ubicati anche a oltre 100 km dal proprio comune di residenza”. La farmacia resta il primo presidio sociosanitario di eccellenza dando risposte ai cittadini e garantendo per loro la tutela della salute. Soprattutto alla luce del nuovo identikit delle farmacie, che non sono più solo presidio di distribuzione del farmaco, ma anche luogo fisico per poter effettuare consulenze mediche ed esami diagnostici. “Molto apprezzata, soprattutto nei piccoli centri- aggiunge Mastrorocco – la telemedicina che offre la possibilità all’utente di recarsi nella farmacia di paese e sottoporsi a consulenza medica specialistica”. Nella speciale classifica di gradimento, i servizi connessi all’applicazione di holter cardiaci per il monitoraggio dell’attività cardiaca o di holter pressori che invece monitorano la pressione arteriosa in una dato arco temporale. “Molto apprezzata anche la possibilità di sottoporsi ad elettrocardiogramma o spirometria senza dover necessariamente spostarsi di molti chilometri o attendere i tempi delle liste d’attesa presso le strutture pubbliche”. La farmacia rurale dei servizi “va però implementata con ulteriori prestazioni- aggiungono da Federfarma – come ad esempio gli esami di prima istanza, ovvero il controllo dell’emoglobina, del colesterolo che vengono svolti in maniera routinaria da alcune categorie di utenti a cui non mancano i disagi nel doversi spostare fino all’ospedale o ai centri convenzionati più vicini. A tal proposito – dice Mastrorocco- occorrerebbe stipulare nuovi accordi con il servizio sanitario nazionale per garantire ulteriormente la salute del cittadino”.
I presidi rurali, come in genere tutte le farmacie, si sono rivelati importanti anche per salvare vite: già noti in Basilicata i casi di cittadini a cui grazie al consulto in telemedicina sono state riscontrate patologie cardiache che hanno permesso al paziente di ricorrere subito alle cure mediche. Ma il caso più emblematico viene da Avigliano, dove un cittadino a cui non si rimarginavano delle ferite ulcerose alla testa e al naso è stato sottoposto dalla farmacista a teleconsulto dermatologico da cui è emersa la necessità di fare effettuare al paziente un esame istologico che ha riscontrato la presenza di un carcinoma che ha costretto il paziente ad un delicato ed immediato intervento chirurgico e alle cure del caso. Il lavoro delle farmacie si rivela dunque di importanza totale e virale anche per evitare epiloghi negativi.
Gen 17