Lista attesa, Flovilla (Federanisap) chiama in causa l’assessore regionale alla Salute Rocco Leone. Di seguito la nota integrale.
“Si prenda atto che i provvedimenti adottati dal dg dell’A.O. San Carlo, dottor Barresi, con l’obiettivo di superare le liste di attesa sono completamente falliti al pari degli inutili tentativi messi in atto dalle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera e dal Dipartimento Salute. Ci sono 7,2 milioni di euro messi a disposizione della Regione, stanziati dalla Legge di bilancio 2019 (350 milioni) e dal D.L. 119/2018, convertito dalla Legge 136/2018 (50 milioni) al fine di ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, che vanno impiegati nel modo migliore”. E’ quanto sostiene Antonio Flovilla, vice presidente nazionale FederAnisap, ricordando che la FederAnisap ai tavoli del Ministero alla Salute e in sede regionale (la recente audizione in Quarta Commissione con il presidente regionale Anisap Roberto Cicchetti) ha presentato proposte semplici ed efficaci.
“E’ evidente – aggiunge – che il problema non si risolve con provvedimenti estemporanei – i “classici pannicelli caldi” – e tanto meno pensando di fare tutto da soli. La questione attiene innanzitutto ad un impegno politico dell’Assessore alla Salute e della Giunta Regionale in primo luogo riformulando la delibera della precedente giunta che, in maniera acritica con un formale provvedimento secondo il collaudato sistema del copia-incolla, ha recepito il Piano nazionale sulle Liste di Attesa predisposto dal Ministero senza la necessità di conoscere se tutte le prestazioni da rendere in attività istituzionale possano essere effettivamente prenotate attraverso il Centro Unico di Prenotazione (CUP) e se allo stesso fanno capo tutte le “agende” delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Tale piano si presenta come una minestra riscaldata delle ovvietà contenute nelle varie direttive ministeriali ad oggi emanate. Sappiamo che, purtroppo, in diverse regioni come la nostra al Cup ancora non fanno capo le strutture sanitarie private accreditate. Per questa ragione per dare il nostro contributo rinnoveremo al ministro Speranza, come abbiamo già fatto con la precedente Grillo, la richiesta di un tavolo specifico con la partecipazione delle associazioni della specialistica ambulatoriale, che già in tante realtà territoriali hanno dato prova di contribuire alla riduzione dei tempi di attesa per esami e prestazioni specialistiche. E lo stesso farà il presidente regionale Cicchetti per ottenere un tavolo in sede regionale. E’ da tempo che chiediamo di utilizzare i Centri privati Accreditati per la loro funzione integrativa al SSN, per la loro diffusione territoriale, per la loro snellezza organizzativa, per la loro capacità di dare risposte di qualità alla sempre crescente domanda di Salute proveniente dai cittadini.
Al centro – evidenzia Flovilla – l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle strutture private accreditate fornitrici di assistenza specialistica ambulatoriale, che in Basilicata assorbono appena il 2% della spesa sanitaria complessiva, e rafforzare ulteriormente la trasparenza nei rapporti con le Aziende sanitarie del territorio e il migliore raccordo. Occorre dunque privilegiare le esigenze dei cittadini senza gli equivoci prodotti dell’autoreferenzialità del sistema che in controtendenza hanno rafforzato una anacronistica scelta ospedalocentrica con il solo risultato di appesantire ulteriormente le liste di attesa. Per tornare ai 7,2 milioni messi sul piatto dal Governo – conclude Flovilla – non vorremmo che servissero per l’ennesimo appalto a qualche società che si occupa di sistemi informatici per il Cup. Sono risorse importanti che vanno investite come è già avvenuto da parte di alcune Regioni coinvolgendo il sistema della specialistica ambulatoriale accreditata che è una costola del sistema pubblico e che ha tutte le carte in regola – strumentazioni di avanguardia, professionalità, esperienze – per ridurre gradualmente sino ad annullare del tutto i tempi lunghi di prestazioni in troppi casi salva-vita. E’ giunto il momento che le istituzioni e la politica regionale – conclude Flovilla – dicano una volta per tutte, senza ricorso a programmi che contengono tutto e il contrario di tutto, se si vuole tenere in piedi il sistema sanitario ospedalicentrico o se si vuole cambiare davvero con la sanità sul territorio”.