“La ‘questione liste di attesa’ racchiude una serie di problematiche di Sistema Sanità che dovrebbero essere affrontate e approfondite per non creare, nell’utilizzo delle risorse che si renderanno disponibili, ingiuste disparità tra le diverse branche”.
E’ quanto sostiene ASPAT Basilicata in una nota a firma della presidente Antonia Losacco.
Nella nota l’Associazione sottolinea “il proprio rammarico” nell’aver appreso dagli organi di stampa di un comunicato della Regione Basilicata (Dipartimento Politiche della Persona del 27 agosto 2020 a cura del Direttore dott. Ernesto Esposito), in cui si rende noto che la Regione, al fine di aumentare la propria capacità di erogare un maggior numero di prestazioni finalizzata alla riduzione delle liste di attesa, ha reso disponibili risorse economiche aggiuntive per i centri accreditati presenti in regione e che, a tal fine, nei prossimi giorni sarà presentata una delibera su proposta dell’assessore Leone contenente un progetto di riduzione delle liste di attesa con il contributo, secondo quanto previsto, dei centri accreditati.
In proposito, ASPAT Basilicata ha chiesto alla Regione di convocare, senza indugio, un incontro al fine di “meglio comprendere le modalità con cui le risorse aggiuntive potranno incidere sull’attività delle strutture accreditate” ed anche “le ragioni che hanno suggerito di non utilizzare tali disponibilità economiche per implementare i tetti di spesa che, annualmente, sono individuati per l’erogazione delle prestazioni di cui all’art. 25 della legge n. 833/1978, opzione, quest’ultima, che avrebbe consentito, evidentemente, una equa distribuzione delle risorse in favore di tutte le strutture regionali.
Nell’ambito del c.d. ex art 25, la Branca FKT a differenza di altre – sottolinea Losacco – non crea liste di attesa, in quanto l’accesso terapeutico non si esaurisce nell’arco di una prestazione o di una giornata, ma comprende cicli assistenziali di cura che danno vita ad un rapporto di fiducia con l’utenza basato soprattutto sulla continuità assistenziale, strumentale al corretto funzionamento del Sistema Sanitario Regionale e che responsabilmente le strutture, da sempre, osservano. Oltre a ciò, le liste di attesa sono azzerate in quanto le strutture per rispondere al principio della libera scelta dei pazienti, erogano prestazioni che non vengono retribuite per scarsità di risorse.
Per di più, molte strutture sanitarie accreditate di FKT per far fronte alla nuova situazione epidemiologica, con senso di responsabilità malgrado la sussistenza di molte incertezze – precisa Losacco – hanno dovuto riorganizzare gli accessi nelle proprie strutture prolungando i turni di lavoro, distribuendo i trattamenti dal lunedì al sabato, oltre ad impegnare ingenti somme per far fronte ai nuovi standards di sicurezza: operazioni di sanificazione, acquisto continuo dei DPI per operatori e utenza, etc.; si tratta di costi che risultano ancor più insostenibili tenuto conto che le tariffe della specialistica ambulatoriale FKT sono bloccate dal 1996.
Nessuna forma di indennità è stata prevista per le spese sostenute; l’unico provvedimento eseguito, invece, è stato il ricalcolo dei Tetti di spesa per l’anno 2020, che per la maggior parte degli erogatori ha generato forti riduzioni.
In questo momento particolarmente delicato e importante c’è bisogno di massima collaborazione, ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte e ASPAT B. è disponibile a dare il proprio contributo.
Pertanto in ordine a tale problematica – conclude Losacco – sarebbe opportuno un chiarimento da parte della Regione Basilicata per consentire alle Strutture tutte, di svolgere le proprie attività in serenità e tranquillità”.
Set 02