“L’obiettivo dell’abbattimento delle liste di attesa non può non tenere conto del fatto che una branca della specialistica ambulatoriale, il laboratorio, per sua natura, svolge quotidianamente la sua attività mantenendo i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni pari a zero”. E’ quanto scrive il presidente di ANISAP Basilicata, dottor Roberto Cicchetti, in una lettera al direttore generale e all’assessore alla Salute Ernesto Esposito e Rocco Leone.
“Apprendo dalla stampa – scrive Cicchetti – che “la Regione Basilicata al fine di aumentare la capacità di erogare un maggior numero di prestazioni finalizzata alla riduzione delle liste di attesa, ha reso disponibile risorse economiche aggiuntive per i centri accreditati presenti in regione” e che “su proposta dell’Assessore alla Sanità sarà presentata una delibera che prevede un progetto di riduzione delle liste di attesa con il contributo dei centri accreditati”. Tale iniziativa trova la piena condivisione della associazione Anisap Basilicata che esprime soddisfazione per il provvedimento, il quale va certamente nella direzione di una integrazione tra strutture, pubbliche e private accreditate. Vorrei, però, sottolineare, che le liste di attesa da parte dei laboratori sono costantemente e continuativamente abbattute al fine di soddisfare le esigenze dei pazienti che nella libera scelta si rivolgono a noi. Ciò corrisponde ad uno sforzo organizzativo ed economico da parte delle strutture di laboratorio notevole, che è maggiormente evidente in questo periodo di emergenza nazionale post lock-down. Infatti, da mesi ormai le strutture pubbliche hanno limitato fortemente o, addirittura sospeso, l’erogazione di prestazioni, con la naturale conseguenza che l’utenza si è rivolta ai centri accreditati (che non hanno mai sospeso l’attività ponendo in essere misure organizzative volte ad evitare il rischio di contaminazione a tutela del personale addetto e dell’utenza, da non sottovalutare).Per mantenere i medesimi standard di qualità e soddisfare la richiesta dell’utenza, che è ulteriormente aumentata oltre le medie annuali fisiologiche, le strutture ambulatoriali di laboratorio – continua Cicchetti – hanno dovuto necessariamente implementare soluzioni operative, con ulteriore aggravio di costi, per tenere le liste di attesa sempre pari a zero, senza alcuna certezza sul rimborso delle prestazioni laddove, come prevedibile si dovessero superare i tetti di spesa assegnati”.
Nel ricordare al direttore Esposito e all’assessore Leone che “la branca di laboratorio, è ampiamente sotto finanziata, come dimostrano i dati degliultimi tre anni”, il presidente ANISAP ha auspicato che “il criterio di assegnazione delle risorse aggiuntive non sia esclusivamente basato sulla presenza di tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni, ma tenga conto di fattori ulteriori che contribuiscono allo snellimento o all’azzeramento delle liste di attesa”.
Set 01