“Sono oltre 31 milioni gli italiani che nel 2016 hanno avuto urgente bisogno di almeno una prestazione sanitaria ed a causa di liste di attesa troppo lunghe nel pubblico si sono rivolte al privato. In Basilicata, i tempi di erogazione di visite specialistiche ed esami diagnostici sono notevolmente superiori alla media nazionale: per una visita cardiologica 8 mesi di attesa per il San Carlo di Potenza, 4 mesi per il Poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta di Potenza e 55 giorni di attesa per l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera; per una visita oculistica la prima data utile è nel 2019 al San Carlo e 47 giorni al Poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta; per la reumatologia si attendono 14 mesi al San Carlo e 75 giorni al Madonna delle Grazie; per una mammografia occorrono 12 mesi all’ospedale San Carlo, 14 mesi al Poliambulatorio di Potenza, 7 mesi all’ospedale di Matera e 3 mesi all’IrccsCrob di Rionero”. Sono solo alcuni dei dati rilevati da una indagine e illustrata in una conferenza stampa dai consiglieri Michele Napoli e Paolo Castelluccio (Pdl-Fi).
Per gli esponenti di Forza Italia “la gestione delle liste di attesa sanitarie per l’erogazione di visite specialistiche ed esami diagnostici, è un tema fortemente avvertito dalla comunità lucana, per questo – hannospiegato – indichiamo, attraverso una mozione, una possibile soluzione che garantisca ai cittadini il soddisfacimento del diritto alla salute”. “C’è una norma – hanno aggiunto Napoli e Castelluccio – che prevede, qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine di tempo stabilito, che l’assistito possa chiedere la stessa prestazione presso altre strutture a totale carico del sistema sanitario regionale. E’ una norma completamente disapplicata che può fungere da stimolo affinché il sistema sanitario regionale si attrezzi per dare risposte tempestive”.
Con la mozione si chiede che la Giunta regionale predisponga “un Piano straordinario che, sulla scorta dei risultati dell’attività di monitoraggio dell’intervallo di tempo che intercorre tra la data in cui una prestazione è richiesta e quella in cui la stessa è stata erogata, consenta la riduzione dei tempi di attesa con riguardo all’erogazione delle prime visite specialistiche e delle prime prestazioni diagnostiche mediante l’utilizzo dei servizi ambulatoriali delle strutture sanitarie regionali per un periodo di tempo maggiore rispetto a quello attualmente praticato”. Si impegna, inoltre, la Giunta regionale “a garantire al personale sanitario, a fronte del più gravoso impegno lavorativo richiesto dal maggiore e più prolungato utilizzo delle strutture sanitarie regionali, una equa remunerazione delle prestazioni svolte al di fuori del normale orario di lavoro, utilizzando a tal fine una somma pari al 5% dei proventi derivanti dai compensi relativi all’esercizio dell’attività di libera professione intramuraria dei dirigenti medici e sanitari; a garantire ai cittadini, con effetto immediato e contestualmente alla prenotazione della prestazione sanitaria, il diritto di conoscere dall’azienda sanitaria quali strutture pubbliche o private accreditate assicurano il rispetto della tempistica prevista e, nel caso nessuna struttura pubblica o convenzionata assicuri il rispetto della tempistica, ha diritto a vedersi resa la prestazione in regime di attività libero professionale intramuraria, con onere a carico del servizio sanitario e salvo restando l’eventuale ticket già pagato”.
Liste attesa sanità regionale, Ugl: “Condivisione per la mozione del Pdl-Fi”.
Le altre Aziende adottino il progetto pilota dell’ASM sulla riduzione dei tempi di attesa delle visite di controllo. Piena condivisione ai contenuti della mozione alla Giunta regionale di Basilicata del PDF-FI illustrata oggi dai consiglieri Michele Napoli e Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) nel corso di una conferenza stampa. “Le liste di attesa – affermano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e, il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano – sono un tema che quotidianamente investe la vita dei cittadini lucani e richiedono interventi decisi da parte del governo regionale. La proposta dei consiglieri Napoli e Castelluccio di predisporre ed avviare un Piano straordinario che consenta il contenimento dei tempi di attesa sulle prime visite specialistiche e sulle prestazioni diagnostiche è di assoluto buon senso e di facile praticabilità. Tuttavia – proseguono Giordano e Tancredi – è indispensabile che la Regione Basilicata e le aziende sanitarie attuino progetti di sicuro impatto sulle liste d’attesa, come ha già fatto l’Asm da maggio scorso approvando un piano straordinario di riduzione delle liste per prestazioni ambulatoriali, impiegando le risorse del 5% (130 mila euro) rivenienti dalle visite mediche in intramoenia. Progetto che, è bene ricordare, abbatte i tempi non sulle visite urgenti (che già hanno attese medie tutto sommato nella norma), bensì su un aspetto peculiare e spesso trascurato: le prestazioni ambulatoriali di mero controllo, quelle che il medico, sulla base dell’attuale scientia artis in campo sanitario, richiedono nuove visite a distanza di mesi. Lo fa promuovendo prestazioni straordinarie di medici ed infermieri anche al sabato e alla domenica”. Gli esponenti dell’Ugl rimarcano, infatti, come la Basilicata, pur con gli inevitabili distinguo, è ormai in linea con i tempi medi previsti dalle direttive ministeriali rispetto a visite e prestazioni che il medico di famiglie richiede come urgenti ed improcrastinabili. “Il vero problema sono le visite di rinvio per controllo – proseguono -, posto che è lì che si innesca l’overbooking che porta a dilazionare a volte ad anni una successiva visita non urgente. Per questo –concludono i segretari Ugl, Tancredi e Giordano – l’esempio dell’Asm è fondamentale e deve fungere da progetto pilota da estendere alle altre aziende sanitarie. Con risorse già disponibili che provengono non dalle tasse dei cittadini ma dai proventi dell’attività libero professionale . Si tratta ora, come ha già fatto l’Asm, di passare ai fatti, ripiegandosi concretamente sul problema”.