Antonia Losacco, Presidente Aspat Basilicata-FENASPAT (già FeNASP B): “Risparmi di settore, delusioni e aspettative”.
L’approvazione da parte della Giunta regionale della deliberazione n.315 del 17 marzo scorso per il riconoscimento dei risparmi di settore alle strutture sanitarie private accreditate, solo in parte accoglie le nostre continue e pressanti sollecitazioni in direzione, prioritariamente, della tenuta dei livelli occupazionali e delle condizioni organizzative e strumentali sin qui assicurate dalle stesse strutture. E’ il commento di Antonia Losacco, presidente dell’ASPAT Basilicata (già FeNASP Basilicata), che chiarisce le motivazioni della delusione dei titolari delle strutture interessate associate. Intanto – spiega – non condividiamo il metodo in cui è maturato il provvedimento che tra l’altro, riguardando gli anni 2010-2012, oltre che il biennio 2013-2014, avrebbe dovuto essere approvato da tempo e avrebbe dovuto ristorare le strutture maggiormente in difficoltà. E’ positivo comunque che il Dipartimento alla Salute, finalmente, ha riconosciuto la validità di una norma, dopo contenziosi ancora aperti e che continuano a rappresentare un aspetto patologico del rapporto tra le strutture private e la P.A. che dovrebbe evitare e non favorire, in un rapporto di lealtà, trasparenza e imparzialità sancita e tutelata dalla legge.
Inoltre – si legge nella nota a firma di Losacco – avevamo proposto di assegnare gli stessi “risparmi di settore” prioritariamente al territorio distrettuale che li aveva prodotti e solo l’eventuale esubero al restante territorio regionale. La motivazione della richiesta si basava sulla circostanza che l’accordo del 2006 era ispirato alla logica delle cinque ASL allora esistenti. Ciò non è avvenuto, con il risultato di aver prodotto ancora una volta, situazioni di iniquità e sperequazione.
La sanità privata delle piccole strutture, in Basilicata – si legge ancora nella nota – è ormai da anni nel tunnel di una crisi strutturale che mostra ormai segni di cedimento, in quanto i contratti vigenti impongono dei limiti di spesa invalicabili, indipendentemente dal Tetto Assegnato e dalle funzioni svolte dalle strutture.
Il nostro auspicio – conclude la nota – è che il vertice di maggioranza che il Presidente Pittella ha convocato per il 31 marzo prossimo con all’ordine del giorno indirizzi e definizione dei tetti di spesa per le strutture sanitarie private accreditate, sia l’occasione per avviare una vera svolta nella nuova programmazione che tenga conto, nella definizione dei Tetti di spesa, non di logiche clientelari ma del principio di appropriatezza ed equità.
Antonia Losacco, Presidente Aspat Basilicata-FENASPAT