Quando soffriamo di dolori cronici, anziché la classica “pillolina” per soffocare il sintomo, ci rivogliamo a qualche esperto che sia in grado di eseguire trattamenti che mirino direttamente al problema. Ed ecco che in nostro soccorso intervengono cinesiologi (o kinesiologi), osteopati, massofisioterapisti e chiropratici. Anche se possono essere certamente d’aiuto, in molti casi tuttavia non sono in grado di manipolare il punto reale d’origine del problema, ma manipolano, indicativamente, la parte dolorante. Con questi metodi tradizionali si ottengono buoni risultati, non sempre però sono duraturi ed efficaci in tutti i casi. Per colmare questa lacuna, sempre più esperti sono tuttavia ora in grado di eseguire la cosiddetta “manipolazione fasciale”, tecnica ideata da fisioterapisti di grande fama: Luigi, Antonio e Carla Stecco.
Il primo corso in Basilicata di Manipolazione Fasciale® è in fase di svolgimento presso il centro di Riabilitazione non complessa-FKT Fisioelle di Lavello per tutti i fisioterapisti della struttura. Il metodo, ideato dal dr.FT italiano Luigi Stecco, pone la sua attenzione sul trattamento della Fascia. Si tratta di un tessuto onnipresente nel corpo umano, che possiede diverse funzioni: trasmissione delle forze, stabilità, propriocezione, coordinazione del movimento e, non ultimo, percezione dolorosa in caso di patologia o disfunzione. Numerosi studi hanno infatti confermato come il tessuto in questione sia riccamente innervato, per cui possono attribuirsi a esso la maggior parte dei dolori muscolo-scheletrici. Con il metodo Stecco possono essere quindi trattati svariati problemi di diversa natura: lombalgia, sciatalgia, distorsioni di caviglia, tunnel carpale, epicondilite, problemi di spalla, cervicalgia, disturbi temporo-mandibolari, disordini posturali, cefalea. La forza del metodo sta nel fatto che non esistono controindicazioni: la frizione esercitata sui punti scelti per il trattamento non può generare alcuna lesione anatomica e viene praticata sempre al di fuori dell’area dolorosa; per questo i pazienti possono essere trattati anche in fase acuta, senza dover ricorrere ai farmaci, come è noto dannosi per il nostro organismo. Data l’assenza di rischio, il metodo può essere applicato a persone di qualsiasi età e qualsiasi forma fisica: dal neonato all’anziano, dal longilineo all’obeso. Il corso è stato richiesto dalla d.ssa FT Antonia Losacco, e tenuto dal dr. FT Luca Negosanti, docente certificato della metodica.
“Solo una mano, guidata da profonde conoscenze scientifiche, può risolvere bene e velocemente un problema muscolo-scheletrico. Più si hanno conoscenze, più si riesce a risalire alla causa di un dolore e di una disfunzione articolare. Non c’è niente di magico»: sono parole del dr. FT Luigi Stecco che ha portato in primo piano l’importanza della fascia nel trattamento delle affezioni muscolo-scheletriche. E spiega: “ finora il compito di sincronizzare il movimento è stato attribuito esclusivamente al sistema nervoso. I neurofisiologi stessi hanno cominciato a domandarsi come potesse il cervello controllare tutte le variabili che ci sono in un gesto motorio. Esse possono essere coordinate dalla fascia, dal tensionamento di questa membrana su cui sono inserite tutte le fibre muscolari. Se la membrana, che è l’elemento coordinante, diventa più densificata l’effetto inevitabile è la scoordinazione motoria. Alla base della densificazione vi sono tre classi di fattori: meccanici (traumi, sovrauso), chimici (l’alimentazione, farmaci) e fisici (freddo, il vento).
La novità del metodo sta nel concentrare l’attenzione non sull’articolazione ma sui motori che ne gestiscono il funzionamento. Tra questi la fascia riveste un ruolo fondamentale”.