Nicola D’Imperio: “Cosa ne è di Matera capitale europea della cultura al tempo del Coronavirus”. Di seguito la nota integrale inviata dal gastroenterologo materano.
Più volte e da più parti negli anni precedenti e lo scorso anno, in cui Matera è stata Capitale Europea della Cultura per il 2019, si è sostenuto che il 2019 doveva essere solo l’inizio di una nuova era della città, che avrebbe rappresentato un modello per la rinascita del Sud.
La grande pubblicità diffusa per tutti i mezzi d’informazione, la grande visibilità acquisita da Matera in tutto il mondo, la conquista di un marchio di qualità, il successo in termini di visitatori, le strutture pubbliche e private che hanno retto l’ondata di pubblico insolita, lasciava prevedere, già a gennaio del 2020, che “Matera 2019” sarebbe continuata con i relativi benefici per la sua economia.
A Matera tutti hanno creduto nel miracolo annunciato ed accolto con grande esultanza ed entusiasmo il 17 ottobre del 2014 e in tanti hanno contribuito alla sua realizzazione, soprattutto i privati, ma anche il pubblico che, tuttavia, a mio parere, avrebbe potuto fare molto di più e meglio. Sono così sorte le strutture private per l’accoglienza, gli alberghi, i B&B, i ristoranti, i bar, i negozi, le agenzie turistiche, i punti di informazione, i taxi, gli apecar, e tanto altro, e quelle preesistenti sono state migliorate, potenziate e rese più efficienti. E’ stato un obiettivo comune: tutta la città per cinque anni è stata impegnata nel fornire l’accoglienza migliore possibile al visitatore.
Le risorse di tanti sono state convogliate verso questo progetto, in molti hanno investito i loro risparmi, in tanti si sono indebitati in previsione di un futuro migliore!
A febbraio sull’intera umanità è piovuto questo flagello, che io paragono a una delle dieci piaghe che Geova inviò sull’Egitto perché il Faraone non voleva liberare gli ebrei schiavi perché convinto che non ci fosse un solo Dio. Da più di tre mesi la vita di tutti noi è cambiata, la gente, qui a Matera, come altrove, ha avuto ben altro a cui pensare, si è chiusa in casa impaurita e così la cultura e quanto ad essa connesso sono stati accantonati. I tempi che seguiranno saranno difficili sia perché dovremo ancora per molto tempo convivere col “mostro della piaga” e vigilare perché non riprenda vigore, sia perché ci troveremo ad affrontare la peggiore crisi economica dei nostri tempi. Certo, la vita della gente di tutto il mondo non tornerà ad essere quella di prima, e questo per alcuni anni, ma dobbiamo focalizzare tutte le nostre energie per contenere i danni e ricostruire.
Dai primi di marzo sino ai primi di maggio Matera, come tutte le città italiane, era desolata, deserta, silenziosa, in particolare i Sassi e la città antica che sembravano essere ritornati a quaranta, cinquanta anni fa, all’epoca dell’abbandono, con la differenza che, al contrario di allora, non c’era più l’abbandono mortale, le erbacce, i ruderi, i mobili, le suppellettili inservibili, gli stracci, i rifiuti dimenticati, il buio di notte. Ora le case non sono più decadenti, per la maggior parte sono ristrutturate, le stradine illuminate e, in questi due mesi, oltre a noi, sparuti abitanti, nei Sassi sono comparsi le centinaia di gatti che li popolano da sempre, e il cielo turchino è diventato il regno incontrastato dei falchi grillai e delle rondini che, a primavera, volteggiano ed impazzano al tramonto. Ma anche ora che sono state superate le rigorose restrizioni degli arresti domiciliari in vigore sino al 3 di maggio, il paesaggio è lo stesso. Ieri sera, sabato 23 maggio, di centinaia di ristoranti, solo tre erano aperti, rigorosamente nelle regole dei DPI e del distanziamento individuale. Che differenza con lo stesso periodo dello scorso anno quando, nel periodo pasquale, i Sassi erano affollati da tanta gente allegra e piena di vita!
Cosa bisogna fare affinchè “Matera 2019” non sia stato solo un grande fuoco d’artificio come quello che conclude la Festa della Madonna della Bruna (che quest’anno non ci sarà)?
I nostri governanti, pur nelle contraddizioni, nelle controversie, nei dualismi, sembra che invitino il popolo italiano a trascorrere le ferie nel territorio nazionale e, chi potrà ancora permetterselo, non ci rinuncerà, dopo aver vissuto un periodo così stressante come quello trascorso. Che ben venga questo invito! Noi a Matera dobbiamo mostrarci pronti ad accogliere i nostri connazionali e anche coloro che vengono da altri Paesi.
Dobbiamo cavalcare l’onda lunga della memoria recente che, solo qualche mese fa, indicava Matera come città da visitare non solo perché nel 2019 era Capitale Europea della Cultura, ma anche e soprattutto per il suo millenario patrimonio, storico, culturale, antropologico, artistico ed eno-gastronomico. Dobbiamo farlo ora perchè se passa ancora del tempo il resto dell’Italia e del mondo, preso dai tanti problemi causati dal “mostro”, ne perderà il ricordo.
La Regione Basilicata ed il Comune di Matera debbono continuare, in modo martellante, la campagna informativa dello scorso anno invitando gli italiani a venire a visitare Matera e il territorio lucano. Una volta superate le restrizioni attuali,bisogna informare quelli delle altre regioni, e anche gli stranieri, che questo non solo è un luogo unico al mondo, ma in questa Regione si può essere più sicuri che altrove perché c’è stata la più bassa incidenza di contagio da Covid. Bisogna inoltre che si rassicuri il potenziale visitatore che qui vengono rispettate tutte le regole di prevenzione. Ed è necessario che gli organi preposti le facciano rispettare sul serio, e non con la coercizione ma con la persuasione. Prendiamo esempio dalla Romagna che ha già riaperto le proprie spiagge assicurando i turisti che saranno rispettate rigorosamente le regole per evitare il contagio e che i prezzi e la qualità saranno invariati.
E’ questo una esortazione alla Regione, alla Provincia e al Comune a continuare, con i propri fondi, la campagna di informazione e di pubblicità, che è stata svolta lo scorso anno, con l’invito agli italiani e agli stranieri, a venire qui a trascorrere le loro ferie.
Il Comune di Matera e la Regione Basilicata debbono, in tempi brevissimi,
a) assicurarsidella riapertura almeno di un 50%dei servizi di accoglienza, dei musei e dei siti da visitare
b) concordare coi rappresentanti di categoria la qualità dei servizi e un “calmiere” dei prezzi che siano anche inferiori a quelli di altre regioni e dello scorso anno qui da noi. Quest’anno l’importante è riaprire e, se non si guadagna, almeno trovare un pareggio di bilancio
c) non attendere i finanziamenti statali o europei che, con le lungaggini burocratiche chissà quando arriveranno (se arriveranno)
d) investire subito, come provvedimento straordinario, alcune centinaia di migliaia di euro in una pubblicità capillare su tutti i mezzi di informazione, con spot televisivi su tutte le televisioni nazionali, sulle radio, sui social, su internet, sui giornali (così come è stato fatto lo scorso anno) e anche sui principali media internazionali
e) il messaggio deve invitare la gente a Matera e in Basilicata perché c’è storia, cultura, arte, antropologia, eno-gastronomia, mare e litorali unici, e assicurare sul rispetto rigoroso delle regole anti contagio e, infine ma non ultimo, evidenziare la bassissima incidenza di quest’ultimo.
Spero che questo suggerimento sia ascoltato dal presidente Bardi e dal sindaco De Ruggieri (che mi ha quasi sempre ascoltato) ed invito loro a muoversi subito, senza perdere del tempo prezioso nelle pastoie burocratiche, nell’interesse della collettività e di coloro che con questa crisi rischiano la loro sopravvivenza!
Mi scusi, ma parla a nuora perchè suocera intenda? Scriva direttamente che provvedimenti restrittivi più che nelle altre regioni
…..Sono fatti per distruggere la nostra economia
Parliamo concretamente.
Interventi regionali per il turismo:
Abruzzo credito agevolato per le imprese 10 milioni; Emilia Romagna fondi di ristrutturazione, sanificazioni ,37 milioni; Friuli Venezia Giulia contributo per danno covid al turismo 33 milioni; Lazio bonus turismo 20 milioni e così per Lombardia , Piemonte, Puglia, Sardegna etc.
Basilicata ?
Quarantena per i poveri sventurati che decideranno di passare le loro vacanze da noi.
Risultato ? Non verrà nessuno.