La delibera di Giunta regionale n.1037 del 29 settembre 2017 sulle indennità ai medici di continuità assistenziale, al centro dell’attenzione della quarta Commissione consiliare (Politica Sociale), presieduta da Luigi Bradascio (Pp).
Il provvedimento della Giunta regionale dà mandato ai Direttori generali delle Aziende sanitarie locali Asp di Potenza e Asm di Matera di provvedere, con urgenza, all’avvio delle procedure amministrative di recupero nei confronti dei medici di continuità assistenziale che hanno percepito le indennità previste dalla Dgr. n.331/2008. Le indennità, peraltro già sospese temporaneamente ed in via cautelare da una precedente delibera di Giunta regionale, la n.347 del 3 maggio 2017, riguardano i rischi derivanti dalla peculiarità del servizio svolto (4,00 euro a ora), l’usura della macchina qualora si utilizza il proprio automezzo (0,50 euro ad ora) e l’assistenza resa alla popolazione in età pediatrica (compenso aggiuntivo di 0,50 euro). La decisione della Giunta regionale è stata assunta in seguito alla richiesta della Procura regionale per la Basilicata della Corte dei Conti che ha eccepito l’insussistenza del nesso di subordinazione della corresponsione delle indennità ai medici di continuità assistenziale con obiettivi specifici e dichiarati.
Sull’argomento è stato ascoltato il segretario regionale Uil Fpl, Antonio Guglielmi che ha richiesto “la sospensione della delibera di Giunta regionale in questione e, in attesa che l’intera vicenda sia chiarita, un accantonamento delle somme che dovrebbero essere erogate in base all’accordo integrativo regionale per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina Generale sottoscritto nel 2008. Siamo certi – ha detto – che quanto percepito sia dovuto perché frutto di regolari accordi sottoscritti dalle parti”.
A parere del consigliere Michele Napoli (Pdl-Fi) la soluzione proposta “può essere presa in considerazione perché risponde al buon senso: non mette in difficoltà la Giunta regionale e ristabilisce un clima di serenità”. Giannino Romaniello (Gm) ha chiesto di conoscere la posizione della Giunta regionale e un tavolo di confronto, martedì prossimo, tra esecutivo e capi gruppo. Proposta condivisa dal consigliere Aurelio Pace che ha richiesto la presenza anche dei dirigenti generali dell’Asp e dell’Asm. Il consigliere Piero Lacorazza (Pd) dopo aver sottolineato che “il servizio di continuità assistenziale è uno snodo fondamentale del servizio sanitario regionale”, ha proposto di procedere ad “un accordo stralcio per questa categoria di medici, in modo da erogare le indennità non contestate”. Il consigliere Giovanni Perrino (M5s) ha definito “illegittimo il provvedimento della Giunta teso a rivalersi sui medici. L’invito a contro dedurre da parte della Procura della Corte dei Conti – ha detto – è rivolto ai componenti della Giunta regionale in carica nel 2008 e ad alcuni dirigenti della Regione Basilicata”.
Successivamente il vicepresidente dell’organismo consiliare Napoli, che ha coordinato la seconda parte dei lavori in sostituzione del presidente Bradascio, ha accolto la richiesta del consigliere Miranda Castelgrande di rinviare la discussione sul Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2018-2020 dopo l’audizione dell’assessore al ramo.
Erano presenti ai lavori, oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Lacorazza e Miranda Castelgrande (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Napoli (Pdl-Fi) e Perrino (M5s).