Ecografia gastroenterologica, parte 2^. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 107° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Come già accennato l’ecografia addominale può essere utile anche nello studio del pancreas, delle anse intestinali, del cavo peritoneale, della milza, della parete addominale, con affidabilità variabile, ma l’ecografia, nonostante alcuni limiti, resta un esame pur sempre importante almeno per fornire alcuni indizi per la diagnosi che andrà approfondita eseguendo altre indagini radiologiche come la TC e la Risonanza Magnetica. C’è poi da ricordare l’assoluta mancanza di invasività che rende la tecnica accettata da tutti e di breve durata.
Il pancreas è l’organo più difficile da studiare ecograficamente a causa della sua posizione profonda nel cavo addominale e davanti ad esso ci sono il duodeno, lo stomaco e le anse intestinali per cui la presenza di aria in questi organi ostacola spesso una buona ed affidabile visualizzazione, ma in soggetti magri senza aria nei visceri limitrofi si può avere una buona visualizzazione del pancreas, del suo tessuto e del suo dotto escretore principale, il dotto di Wirsung che normalmente presenta un calibro di 1-2 mm. e, se questo ha dimensioni maggiori indica un ostacolo al deflusso del secreto pancreatico. Il tessuto, o parenchima, pancreatico potrà apparire irregolare in caso di pancreatite cronica, oppure, nella pancreatite acuta potrà risultare edematoso e, nelle forme gravi, potrà mostrare aree di necrosi, cioè di distruzione, oppure stravasi di succo pancreatico nel peritoneo o nei tessuti limitrofi. Anche le formazioni cistiche del pancreas, se esistono le condizioni favorevoli, potranno essere evidenziate in corso di ecografia e, nelle cisti benigne l’ecografia, ripetuta a distanza di mesi e di anni, potrà essere un utile strumento per documentare la loro stazionarietà oppure il loro aumento di dimensioni nel tempo. Tuttavia, a causa dei motivi che accennavamo prima, una eventuale diagnosi ecografica di lesione pancreatica, va quasi sempre fatta seguire da una TC con mezzo di contrasto che evidenzierà in modo più preciso le eventuali alterazioni pancreatiche, così come va eseguita se, in presenza di un forte orientamento diagnostico su una patologia pancreatica, il pancreas è poco visualizzabile per la presenza di aria nelle anse intestinali o nello stomaco (meteorismo).
Anche la parete delle anse intestinali potrà essere studiata ecograficamente, a condizione però che l’aria contenuta normalmente nell’intestino, non sia in quantità tale da ostacolarne lo studio. Perciò l’ecografia può darci delle buone informazioni in caso di malattia di Crohn localizzata all’ileo, o di diverticoli, o anche di una semplice appendicite cronica, ma ci fornirà solo uno spunto perché saranno le successive indagini, quali una colonscopia eventualmente accompagnata da biopsie per l’esame istologico, o una TC, oppure una Risonanza Magnetica del piccolo intestino o del colon, a fornire gli elementi più utili per una diagnosi definitiva.
La milza potrà essere studiata abbastanza bene con l’ecografia che potrà valutarne le dimensioni o la presenza di stravasi ematici o di rotture in caso di traumi, se l’indagine non viene ostacolata dal meteorismo o altro ancora, pur essendo solo la TC successiva, sempre con mezzo di contrasto, a far porre una diagnosi più precisa.
L’ecografia potrà essere utile anche nello studio del peritoneo, che è la membrana fibrosa che avvolge tutti gli organi presenti nella cavità addominale e ci permetterà di riscontrare ascessi, o neoformazioni, o raccolte di liquido (ascite), ma sempre come esame non invasivo di prima istanza, in quanto saranno le indagini successive che ci permetteranno di fare una diagnosi precisa.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it