Enteriti da shigella e vibrione del colera E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 67° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
La Shigella è il microrganismo intestinale che, dopo il vibrione del colera, è stato responsabile delle maggiori epidemie di enteriti della storia e che causa dal 10 al 20% di tutti i casi di diarrea nel mondo. Durante la seconda guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta, nel V secolo a.C. Atene fu devastata da una dissenteria da Shigella, nella guerra civile americana di metà ottocento 1.700.000 soldati soffrirono di dissenteria da Shigella con 44.000 morti, nella prima guerra mondiale in Francia ci furono 371.000 vittime, nell’Africa orientale le vittime furono 486.000, nel 1960 e nel 1970 in America centrale ci furono 10.000 morti per enterite da Shigella. Nonostante la dissenteria da Shigella diventi prevalente in tempo di guerra è indubbio che non ci sia una costante endemia nei paesi tropicali e anche in quelli temperati. La shigellosi colpisce specie i bambini tra i 6 mesi e i 5 anni, raramente al di sotto dei sei mesi, questo perché nei primi 6 mesi sono ancora protetti dagli anticorpi che ha trasferito la madre e che progressivamente scompaiono, dopo i sei mesi il sistema anticorpale è ancora immaturo e completa la sua maturità verso i 5 anni, ecco perché questa fascia d’età è la più colpita. Durante l’infezione è presente in grande quantità nelle feci, così si spiega la grande diffusione per la via di trasmissione feco-orale o per acquedotti inquinati da perdite fognarie o per scarsa igiene personale ed interpersonale. La Shigella provoca una diarrea infiammatoria a causa dell’invasione della parete del colon che è edematosa, infiammata, ulcerata con formazione di un essudato infiammatorio che contiene globuli bianchi, muco e sangue. La Shigella produce anche una tossina, che , a volte, può aggravare ulteriormente il quadro clinico.L’uomo è l’unico ospite del microrganismo.
Il quadro clinico è dominato da dolori addominali crampiformi, febbre, numerose scariche di piccolo volume con sangue, muco e pus. In molti pazienti nei primi tre o quattro giorni è presente una diarrea acquosa, per l’effetto dell’enterotossina, dopo la diarrea si fa mucopurulenta ed ematica per effetto dell’invasione dell’epitelio del colon, delle ulcere, dei microascessi. A volte, quando si ha una batteriemia, cioè i germi vanno in circolo, si possono avere i sintomi più vari in funzione degli organi compromessi. Il decorso della malattia nei bambini è di 2-3 giorni, nell’adulto di una settimana circa. Si vedono casi con recidive e anche cari di cronicizzazione. I casi mortali sono molto rari. Per la diagnosi è importante l’esame al microscopio delle feci e la coprocoltura che evidenzierà la Shigella. Per la terapia l’antibiotico di scelta è la Ciprofloxacina a cui la Shigellosi è molto sensibile tanto che in molti casi è sufficiente una singola dose di 1 g. di Ciprofloxacina. Circa il 10% dei pazienti con shigellosi può sviluppare una sindrome post infettiva da colon irritabile con sintomi cronici ed attenuati simile al colon irritabile.
Il vibrione del colera oggi, nei paesi occidentali, col miglioramento delle condizioni igieniche, è una malattia quasi inesistente, ma in alcuni paesi, come quelli che si affacciano sulla baia del Bengala, alcuni paesi dell’America latina e centrale è ancora endemica con puntate epidemiche. Perciò è utile saperne qualcosa perché chi si ritrova in questi paesi sappia come comportarsi. Le bevande, la frutta, le verdure, sono i maggiori pericoli per la diffusione del colera e l’uomo è l’unico ospite. Il vibrione ha la forma di una tozza barretta curva con un singolo fragello ad una estremità che gli fornisce una attiva motilità, essoaderisce alla parete delle cellule del duodeno e del digiuno e produce una tossina cheprovoca una abbondantissima secrezione di liquidi ed elettroliti che può condurre alla disidratazione e alla morte entro le tre o quattro ore dall’insorgenza. La quantità di feci liquide eliminate può essere superiore a 1 litro all’ora e la loro composizione di liquidi ed elettroliti può essere la stessa del plasma. I sintomi iniziano con vomito e distensione addominale e ben presto insorge una diarrea incessante con feci che hanno perso ogni pigmento e presentano un aspetto ad “acqua di riso”, che può portare a disidratazione, ipovolemia, insufficienza renale e morte nel giro di poche ore. La diagnosi si fa o con la ricerca del vibrione nelle feci tramite coprocoltura oppure tramite la ricerca nel sangue di due anticorpi uno contro il vibrione e l’altro contro la tossina. La terapia è mirata soprattutto a combattere la disidratazionee la perdita di elettroliti sia per via endovenosa che orale, questo è possibile solo dal 1970, prima di allora la mortalità per colera era intorno al 50-70%. La terapia antibiotica associata è utilissima per l’eliminazione del vibrione: 1) le tetracicline, alla dose di 40 mg per kg di peso corporeo, sino ad un massimo di 4 g, prese per via orale in 4 somministrazioni al giorno per due giorni; 2) la ciprofloxacina, per via orale, in dose unica di 1 g. Dosi superiori o più prolungate non hanno dato risultati migliori.
Prevenzione per il colera: non esiste alcun vaccino efficace, l’unica prevenzione è evitare contatti interpersonali con soggetti infetti, bere solo bevande chiuse ermeticamente, evitare verdure e frutta, in particolare se si viaggia nei paesi dove il colera è endemico.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it