“La prevenzione del cancro dello stomaco”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 57° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
La prevenzione del cancro dello stomaco
Nel precedente capitolo abbiamo parlato dell’epidemiologia, delle cause e dei meccanismi con cui insorge il cancro dello stomaco e proprio la loro conoscenza ci porta a organizzare un buon programma di prevenzione. Analizziamoli.
Familiarità ed aree geografiche a maggior rischio: abbiamo detto che i familiari di primo grado hanno 10 possibilità in più, rispetto alla popolazione normale, di sviluppare un cancro dello stomaco; perciò, fratelli, sorelle o figli di un soggetto che ha avuto tale patologia debbono eseguire una EGDS, con eventuali biopsie, dopo i 40 anni, e, se è tutto regolare, ripeterla ogni 5 anni. In caso di gastrite cronica o metaplasia intestinale, specie incompleta, è necessario attenersi alle indicazioni del gastroenterologo di fiducia. Inoltre questi soggetti debbono evitare gli altri cofattori di cui abbiamo già parlato e di cui parleremo nelle prossime righe(Hp, attenzioni alimentari, ecc.). Da considerare che alcune aree sono a più alta incidenza di cancro dello stomaco, come il Giappone, la Cina, i nativi americani e alcune aree sparse per il mondo.
Mi si permetta qualche riferimento personale a tale proposito. Ai primi degli anni ottanta ero un medico gastroenterologo trentenne e lavoravo all’ospedale Bellaria di Bologna. Avevo incominciato ad interessarmi del cancro dello stomaco, su cui ho prodotto alcune pubblicazioni scientifiche, e avevamo notato che una zona della Romagna ( Santarcangelo, la provincia di Forlì-Cesena, San Marino) aveva un’incidenza di tale malattia superiore alla media nazionale, inoltre una colonia di sammarinesi, immigrati in Canada nella prima metà del 1900, continuava anche in Canada ad avere un’incidenza superiore di cancro gastrico. In quell’epoca in Giappone il tumore dello stomaco era una realtà palpabile, che aveva anche delle notevoli conseguenze socio-economiche ed era in atto una campagna capillare rivolta alla prevenzione del cancro gastrico; per saperne di più io andai per un mese in Giappone, a Tokio. Qui conobbi i programmi di prevenzione dei colleghi giapponesi. Frequentai i loro ospedali, in cui avevano organizzato delle enormi sale endoscopiche in cui c’erano almeno una decina di postazioni con gastroenterologo, due infermieri e, ovviamente, il paziente, una postazione a fianco dell’altra, in cui si eseguivano delle gastroscopie di prevenzione. Ma quello che mi colpì maggiormente fu un’altra cosa: come faccio sempre quando vado all’estero, mangio la cucina locale perché è anche un modo per conoscere gli usi ed i costumi di un paese, è cultura. E allora scelsi un albergo tipico giapponese e mangiai, per colazione e cena, quello che servivano e, a pranzo, quello che passava la mensa dell’ospedale. La mia stanza di albergo era una specie di loculo con un letticciuolo e una toilette simile a quelle degli aerei in economy class;questo perché i giapponesi hanno una dimensione più ridotta della nostra degli spazi in cui vivere. La colazione giapponese era costituita da cibi unti, grassi e, immancabile, un tazzone di the bollente accompagnato da un bicchierone di acqua stracolmo di ghiaccio, bevuto sorseggiando il the. La pratica del the bollente con l’acqua gelata veniva ripetuta più volte nella giornata. Insomma, dopo una settimana, pian piano mi venne mal di stomaco e mi salvai perché avevo trovato, nei paraggi dell’albergo, un ristorante cinese di Cantòn che, col riso in bianco, il petto di pollo e le verdure mi permisero di risolvere il mal di stomaco e di sopravvivere per circa un mese. Questa esperienza personale mi fu utile perché mi fece capire che il modo di alimentarsi è indispensabile per prevenire il cancro gastrico; basta pensare allo stress termico che subiscono le cellule gastriche al passaggio dei 40 gradi del the bollente agli zero gradi dell’acqua gelata. Intanto cambiai anche albergo, perché, pensai, era così deprimente rinchiudersi, dopo il lavoro, in un loculo, che sicuramente ne sarei uscito o malato di mente o cadavere; scelsi così una suite di stile occidentale con tanto spazio, un letto enorme, grandi vetrate e un bagno enorme con doccia a soffitto e una enorme vasca idromassaggio. Le mie esperienze di vita e quanto imparai negli ospedali di Tokio arricchirono il mio bagaglio culturale professionale sulla prevenzione del cancro dello stomaco.
Ma, oltre agli aspetti genetici e alimentari, il fattore, sicuramente più importante per prevenire il cancro dello stomaco è la eliminazione dell’Hp, che, come già detto, nei paesi occidentali, colpisce il 20 % dei pazienti (ai primi degli anni ottanta l’Hp non era ancora stato scoperto). In pratica cosa bisogna fare: una volta definita, col breath test o con la ricerca nelle feci, la presenza dell’Hp, bisogna eseguire una EGDS e quindi effettuare, con uno degli schemi terapeutici validati, la eradicazione dell’Hp, che va documentata, dopo un mese di sospensione dei PPI (inibitori della pompa protonica), i cosiddetti “protettori gastrici”, con un’ulteriore breath test per l’Hp. Una prevenzione, che consiste nel controllo con EGDS e eventuali biopsie o mappature gastriche, bisogna farla periodicamente (il periodo verrà indicato dal gastroenterologo) anche nella gastrite cronica autoimmune accompagnata, come abbiamo detto, da anemia perniciosa da carenza di assorbimento della vit B12.
Per la prevenzione bisogna altresì eliminare tutti gli altri fattori che possono fungere da concausa del cancro dello stomaco: le carni ed il pesce conservati, salati, sottaceto, le carni rosse, i grassi, gli stress termici, il tabagismo. Soprattutto bisogna considerare che, nella maggior parte dei casi, le cause di un cancro gastrico sono multiple, ci sono più fattori che vanno ricercati ed eliminati singolarmente.
Identikit di un paziente a rischio di cancro dello stomaco: individuo con familiari di primo grado affetti da cancro gastrico, con Hp positivo con gastrite cronica atrofica, fumatore, che fa uso di cibi salati e conservati.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it