La stipsi cronica è il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per inaugurare uno studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Lo spazio, denominato Medicina Live, accoglierà ogni domenica gli interventi di Nicola D’Imperio su argomenti medici di grande interesse.
Di seguito il primo intervento e un breve profilo professionale di Nicola D’Imperio.
La stipsi cronica
E’ un disturbo molto frequente che, secondo alcuni Autori, incide su circa il 20% della popolazione dei paesi occidentali. Si parla di stipsi cronica quando la frequenza delle evacuazioni supera i due-tre giorni, ma ci sono anche casi in cui la frequenza è giornaliera, ma con una evacuazione scarsa e con feci di consistenza aumentata.
Questa patologia va da forme lievi, che non arrecano interferenza con la vita quotidiana, a forme medie che comportano gonfiore addominale, senso di ripienezza, stato di malessere aspecifico, cefalea, a forme gravi in cui la frequenza delle evacuazioni può essere superiore ai 15 giorni. Fortunatamente i casi più frequenti sono quelli di lieve e media entità.
Si tratta di stipsi cronica funzionale quando sono state escluse le cause organiche ed è quella che dura da anni, spesso dall’adolescenza e interessa soggetti giovani. Solo una stipsi che insorge acutamente, senza una pregressa storia di stipsi e senza motivi facilmente individuabili, o un peggioramento acuto di una stipsi pregressa, in genere in pazienti con età superiore ai 50 anni, deve fare sospettare una stipsi di tipo organico che richiede solleciti accertamenti diagnostici come la colonscopia.
Ma qui parliamo di quella più frequente: la stipsi cronica funzionale.
La terapia delle forme lievi è spesso assunta senza consultare il medico curante, al limite si va in farmacia e si chiede consiglio su qualcosa che può aiutare a risolvere il problema. Per questo credo che qualche consiglio possa essere di utilità pratica.
E’ bene procedere a tappe.
Il primo step è quello di modificare gli stili di vita e l’alimentazione. Una attività fisica quotidiana, in particolare la deambulazione da 30 a 60 minuti al giorno, ha l’effetto di stimolare la peristalsi dell’intestino.Anche la dieta ricca di fibre solubili, possibilmente senza lignina che ha sempre effetto di stimolo ma causa produzione di gas intestinale e gonfiore, insieme ad almeno 1 litro di liquidi al giorno, hanno l’effetto di stimolare la peristalsi. La lignina è il componente vegetale che tende ad aumentare man mano che i vegetali maturano e ne dà la rigidità.
Se, dopo un mese di attività fisica regolare e dieta, la situazione rimane invariata bisogna passare al secondo step: i lassativi.
Esistono numerosi farmaci che hanno azione lassativa, alcuni innocui, altri invece possono arrecare problemi a carico dell’apparato digerente, del colon in particolare, o a livello cardiocircolatorio o renale.
Le preparazioni a base di Polietilenglicole (PEG) e di Lattulosio rappresentano il trattamento di prima scelta, in genere il PEG è più tollerato perché non provoca nausea o flatulenza. Essendo sprovvisto di effetti collaterali il PEG, ma anche il lattulosio, può essere usato per lunghi periodi di tempo. In genere si inizia con dosi ai limiti superiori, in relazione alla gravità della stipsi, che si calano progressivamente sino ad ottenere la dose giornaliera, o periodica, che il paziente personalizza. Ovviamente non rappresentano una cura della stipsi, ma consentono una regolarizzazione delle abitudini intestinali.
Altri lassativi usati ed innocui, ma meno efficaci del PEG, sono quelli che fanno massa come la crusca, i semi di psillio e l’agar agar.
Innocui sono anche i lassativi emollienti come l’olio di vaselina e la glicerina, anche se meno efficaci del PEG.
L’uso dei lassativi di contatto quali il sodiopicosolfato, il bisacodile e gli antrachinoniciin genere è sconsigliato, se non sotto controllo medico, come anche l’uso dei lassativi osmotici quali il sorbitolo, il tamarindo e i solfati di magnesio. I lassativi da banco più utilizzati appartengono molto spesso ai lassativi antrachinonici e sono contenuti nelle cosidette“erbe”, quali la senna, la cascara, l’aloe, la frangula, il rabarbaro, che, interferendo con la funzionalità del colon, possono dare dolori addominali e diarrea. Gli antrachinonici inoltre, se assunti a lungo, possono depositarsi nella mucosa del colon determinando la cosiddetta “melanosi coli” che è una infiammazione cronica che aggrava ulteriormente la stipsi e i sintomi, ma fortunatamente è reversibile, cioè con la sospensione, col tempo, regredisce. In genere si ritiene che prendendo lassativi fatti con le “erbe” si ritiene che questi non arrechino danni, ma non è così!
Alcuni casi di stipsi molto grave, quali “l’inertia coli”, fortunatamente rari, cioè la completa assenza di peristalsi, possono essere curati solo con un intervento chirurgico che comporta l’asportazione di una parte o addirittura di tutto il colon.
Curriculum di Nicola D’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124
libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it