“La stipsi: la terapia farmacologica E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 21° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
L’ultimo argomento che tratto sulla stipsi è quello dei farmaci, i cosiddetti “lassativi”, di cui in commercio ne esistono migliaia e vengono venduti ormai non solo in farmacia ma anche nelle erboristerie e nei supermarket. Il meccanismo d’azione è diverso tra i vari farmaci e per la loro utilizzazione si dovrebbe inquadrare con esattezza la causa della stipsi, perché un uso sommario può essere nocivo; i più usati sono i “prodotti naturali” e la gente li assume volentieri perché li ritiene innocui, ma non è così, e nelle prossime righe ne spiego il perché.
Per esemplificare li distinguo, mettendolinell’ordinedel loro attuale comune utilizzo più frequente, in: a) lassativi stimolanti, b) lassativi osmotici, c) topici, cioè clisteri e supposte,d) fibre prodotte industrialmente.
LASSATIVI STIMOLANTI
Sono quelli attualmente più usati evengono definiti anche catartici, i più diffusi sono gli Antrachinonici come la cascara, la senna, l’aloe, la frangula, che vengono prodotti in natura dalle piante relative, oppure sono di origine sintetica; la loro azione è quella di stimolare la motilità e la secrezione intestinale di acqua ed elettroliti. L’effetto si esplica in poche ore, dalle sei alle otto, ed è molto efficace, per questo sono i più usati dalla gente, complice l’opinione comune che, essendo derivati da piante presenti in natura, non abbiano effetti collaterali. Invece ce ne sono, di immediati e di tardivi, cioè legati all’uso prolungato. Lo stimolo sulla motilità può provocare contrazioni dolorose del colon, lo stimolo sulla secrezione di acqua ed elettroliti può provocare perdita di acqua e di elettroliti utili, e ciò è rischioso in particolare in pazienti cardiopatici e nefropatici. Nell’uso prolungato gli Antrachinonici provocano, quasi regolarmente, l’apoptosi (cioè l’invecchiamento precoce e la distruzione) delle cellule di superficie del colon, che si traduce nel deposito di una sostanza scura, una lipofuscina, nella mucosa del colon, che assume un colorito brunastro: è definita pseudomelanosi del colon. Sono stati ipotizzati anche effetti cancerogeni e azione di danneggiamento dei plessi nervosi del colon, ma questi effetti collaterali non sono stati provati dagli studi. Vanno assunti con cautela e non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che sono solo delle “erbe”!
Allo stesso gruppo di lassativi stimolanti appartiene lo storico e odiato olio di ricino, che stimola le funzioni motorie e ostacola l’assorbimento di acqua da parte del colon; oltre alle evacuazioni acquose provoca dolori addominali e danno sulle cellule della mucosa colica. Tralasciamo le altre sostanze che appartengono a questo gruppo perché poco usate, cioè il bisacodyl, il picosolfato di sodio, la fenolftaleina.
LASSATIVI OSMOTICI
Sono sostanze chimiche che, essendo un concentrato di sali minerali (si definiscono anche iperosmotici), provocano, per osmosi, un richiamo di acqua dal circolo all’intestino e quindi l’espulsione di feci acquose; una certa quantità di sali viene anche assorbita. Appartengono a questo gruppo i Sali di magnesio (il cosiddetto “sale inglese” dei nostri nonni), il solfato e il fosfato di sodio. Nonostante il largo uso che se ne è fatto in passato, vanno usati con prudenza dai pazienti che hanno problemi renali, cardio-circolatori e nei bambini!
A questo gruppo appartengono anche alcuni zuccheri che non vengono assorbiti dall’intestino e quindi richiamano acqua: il lattulosio, il sorbitolo e il mannitolo. Questi zuccheri costituiscono però un alimento per alcuni germi della flora batterica intestinale che sviluppano idrogeno e anidride carbonica e quindi, a volte, come effetto collaterale di questi lassativi, c’è un certo gonfiore addominale. Sono tuttavia abbastanza innocui, ma vanno consigliati a dosaggi elevati, dai 15 ai 30 ml una o due volte al giorno.
A questo gruppo di lassativi osmotici appartiene il PEG (polietilenglicole), un prodotto di sintesi, conosciuto anche come Macrogol, che, insieme ad idonee quantità di acqua e di elettroliti forma una soluzione isoosmotica inerte, che non viene metabolizzata dai batteri della flora intestinale, che non provoca né la perdita, né l’assorbimento di acqua o sali minerali; in pratica la soluzione liquida viene eliminata così come viene introdotta, si mescola con le feci rendendole più o meno molli (in funzione della quantità di soluzione). Il PEG ha incominciato, circa 25 anni fa, ad essere utilizzato per il lavaggio intestinale che precede la colonscopia, dopo ha preso piede anche l’indicazione per la stipsi. Gli effetti collaterali sono modesti e consistono, prevalentemente quando il PEG è usato ad alte dosinella preparazione per la colonscopia, in meteorismo, lievi crampi addominali, lieve nausea a causa del sapore dolciastro. Non sono stati registrati effetti collaterali degni di rilievo. Il PEG è quindi un lassativo sicuro, però non può essere autogestito dal paziente, almeno nelle prime fasi; il medico di famiglia, o il gastroenterologo, debbono spiegarne al paziente l’utilizzo nel tempo sino a trovare una dose personalizzata. Può essere usato anche per lunghi periodi a causa della sua inerzia, o innocuità.
CLISTERI E SUPPOSTE
Sono introdotti nel retto per via anale per stimolarne la contrazione a causa della distensione, per azione chimica e per idratazione. Ci sono clisteri già pronti con fosfato di sodio ipertonico, ma bisogna stare attenti, specie nei pazienti anziani, perché, se non ha effetto e viene ritenuto, può dare un aumento dei fosfati nel circolo con danni neuro-muscolari sino al coma.Meglio eseguire clisteri con soluzione fisiologica o semplice acqua di rubinetto mescolata a infuso di camomilla. Attenzione nell’eseguire i clisteri perché si possono incontrare degli ostacoli o creare false strade!Dopo il passaggio dello sfintere anale la cannula va direzionata posteriormente!
Le supposte di glicerina, così usate nei pazienti stitici, danno spesso discreti risultati, a volte blandi,e agiscono per stimolazione del retto e per effetto osmotico. Non sono registrati effetti collaterali.
FIBRE PRODOTTE INDUSTRIALMENTE
In quest’ultimo gruppo sono compresi la metilcellulosa, l’Ispaghula (Psyllium), alcune resine poliacriliche idrofiliche, la gomma di guar. Tutti questi prodotti, essendo idrofilici, necessitano di ingestione di abbondante acqua con cui formano una specie di gelatina che aumenta la massa fecale con stimolo dei movimenti del colon. Hanno un effetto lassativo mediocre, ma sono privi di effetti collaterali.
Per concludere, il lassativo più efficace è sicuro è il PEG, o Macrogol, seguito dalle fibre industriali, quindi i lassativi osmotici (come il lattulosio), seguono i clisteri e le supposte di glicerina ed infine quelli stimolanti(che si ritrovano all’ultimo posto, nonostante siano i più venduti e usati) e i lassativi iperosmotici come il solfato di magnesio, o sale inglese.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it