“La terapia della malattia da reflusso gastro-esofageo (Mrge)”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 36° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Questa consiste essenzialmente in: modifiche dello stile di vita, farmaci (antiacidi, PPI cioè inibitori della pompa protonica, procinetici), ed infine, solo nei casi gravi che non rispondono ai primi due, la terapia chirurgica.
La modifica degli stili di vita è sicuramente il provvedimento più importante e privo di effetti collaterali, per cui occupa il primo posto tra i rimedi a nostra disposizione. Il paziente deve conoscere i cibi che possono provocare o aggravare il reflusso perché contribuiscono a favorire quello squilibrio tra i fattori difensivi e quelli aggressivi di cui abbiamo già parlato nella prima parte di questa dissertazione sulla MRGE. Innanzitutto, se il paziente è obeso, o anche semplicemente sovrappeso, bisogna che perda dei chili, sino a raggiungere il suo peso ideale, in quanto l’obesità, specie quella addominale, comporta un aumento della pressione addominale che favorisce il reflusso.Per calare di peso si potrà inviare il paziente da un nutrizionista affinchè gli appronti una dieta ipocalorica personalizzata, avendo cura però di evitare alcuni cibi o bevande che indicherò successivamente, a questa si potrà associare l’attività fisica evitando tuttavia quegli esercizi che comportano un aumento della pressione addominale, quali le flessioni addominali, oppure che favoriscono il reflusso per forza di gravità, quali, ad esempio, gli esercizi su una panca orizzontale o altri che portano in basso la parte superiore del corpo, come, ad esempio, le flessioni del busto in basso; indicata è la corsa, o il walking veloce.
La maggior parte dei pazienti chiedono una “dieta” specifica per il reflusso: è sufficiente solo evitare certi cibi o bevande che possono o favorire il reflusso, o che stimolano la produzione di acido cloridrico, oppure che hanno un effetto irritativo. Bisogna evitare i cibi a pH acido che aumenterebbero ulteriormente l’insulto chimico sulle pareti dell’esofago e del faringe, ad esempio gli agrumi, la frutta non ben matura, alcuni ortaggi crudi quali cetrioli, pomodori, e condimenti come aceti, o altro ancora.Sono ancora da evitare fritture e grassi che avrebbero l’effetto di rilassare ulteriormente la valvola del cardias. Da evitare alcune spezie come il pepe o il peperoncino che avrebbero l’effetto sia di irritare direttamente i tessuti con cui vengono a contatto, che di stimolare la secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco. Tra le bevande sono da evitare il caffè, la cioccolata, gli alcolici, sia per l’effetto irritativo locale, che per lo stimolo alla produzione acida, che per l’azione di rilassamento del cardias. Un bicchiere di vino durante i pasti può essere concesso. Da evitare le bevande che sviluppano gas nello stomaco in quanto aumentano la pressione addominale. Utile, inoltre, una masticazione lenta e completa, oltre a mangiare poco e spesso (colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, spuntino nel pomeriggio, cena), importante non andare a letto prima di 3 ore dai pasti perché lo stomaco pieno favorisce il reflusso.
L’accorgimento principe è il sollevamento della “testiera” del letto di circa 20 cm; di solito per fare ciò i medici suggeriscono di dormire con due cuscini, ma il metodo migliore e più comodo è o quello di mettere i due cuscini sotto il materasso, oppure porre sotto i piedi del letto, dalla parte della testa, dei rialzi di 20 cm in modo che il letto abbia una leggera pendenza verso la parte inferiore del corpo. Questo rimedio è importante in quanto si ostacola al succo gastrico di risalire verso l’esofago durante le ore notturne; infatti molti pazienti riferiscono che proprio durante le ore notturne, o nel primo mattino, a volte si svegliano all’improvviso o per un senso di soffocamento, o per tosse, o per bruciore, determinati dal reflusso.
E’ utile evitare di fare attività, o lavori, che portano a stare chinati, con la parte superiore del corpo verso il basso, come, ad esempio, lavori di giardinaggio, o domestici; è da ricordare a tale proposito che la MRGE è frequente tra coloro che montano pavimenti o piastrelle; tutt’al più queste attività possono essere svolte assumendo una posizione accovacciata sulle gambe, ma avendo cura di mantenere il torace eretto.Infine sono da evitare cinture strette o vestiti che comprimono l’addome in quanto si aumenta la pressione addominale e quindi si favorisce il reflusso.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it