“L’alimentazione mediterranea: le origini”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il tredicesimo appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
La salute dell’uomo è l’espressione di quello che egli mangia, beve e respira. Durante la vita di un uomo, in media, dal suo apparato digerente passano circa 64 tonnellate di alimenti, tra solidi e liquidi, che, come si può ben immaginare, non possono non avere una influenza sul suo intero organismo e quindi sulla sua salute. Un esempio tipico è una introduzione abnorme di grassi nella circolazione sanguigna, che si depositano sulle pareti delle arterie determinando patologie cardiovascolari, o fanno impazzire le cellule staminali dell’apparato digerente determinando i tumori del colon.
In Italia, in particolare al sud, abbiamo una grande fortuna ereditata dai nostri padri: l’alimentazione mediterranea, che è stata considerata la più sana del mondo e per questo è divenuta, nel 2010, patrimonio immateriale dell’UNESCO. In questa e nelle prossime puntate parleremo di questa nostra grande ricchezza.
Essa è una cultura alimentare del bacino del Mediterraneo, dove, da millenni, cresce l’olivo, il grano e la vite e che ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo delle grandi civiltà
degli Assiri, Egizi, Greci, Romani. La alimentazione dei paesi che si affacciavano sul Mediterraneo, in cui un ruolo basilare ritrovavano il grano, rappresentato da Demetra, l’olivo, rappresentato da Athena e la vite, rappresentata da Dioniso, era sana e i popoli, essendo in buona salute, si sono sviluppati, dando un impulso eccezionale all’evoluzione di tutta l’umanità, che da quasi due milioni d’anni viveva in maniera primordiale e molto precaria. Questo impulso, determinato dal benessere dell’uomo, a sua volta determinato dalla sua corretta alimentazione, gli ha permesso di raggiungere gli attuali livelli di civilizzazione. Oso addirittura affermare che, se non ci fosse stata l’alimentazione mediterranea, l’uomo sarebbe ancora un troglodita, dedito esclusivamente alle attività necessarie per la sua sopravvivenza.
Nel paleolitico, per circa due milioni di anni, lavita dell’uomo era stata legata al cibo che si procacciava con la cacciagione e la raccolta di radici e frutti che la natura offriva spontaneamente;ed esso vagava, nomade, alla ricerca delle sue fonti di sostentamento. Per tutti quegli anni lo sviluppo socio-culturale dell’uomo è rimasto stazionario e molto primordiale. Solo nel neolitico, circa 10.000 anni fa, quando da semplice cacciatore e raccoglitore, è diventato coltivatore ed allevatore, ha avuto modo di non concentrare la sua esistenza esclusivamente sul procacciarsi il cibo di cui aveva bisogno per sopravvivere, ma di sviluppare una vita non più nomade e di organizzarsi in gruppi stanziali dapprima in villaggi e poi in città; ha inventato la ruota, ha addomesticato alcuni animali la cui forza era messa al suo servizio, ha fabbricato utensili per i suoi bisogni quotidiani, prima in pietra, poi ha imparato ad utilizzare i metalli. Nel contempo l’uomo ha scoperto che alcuni dei frutti della natura, che prima semplicemente raccoglieva nel suo vagare alla ricerca di cibo, poteva coltivarli, farli riprodurre e ricavare quindi il necessario per il suo sostentamento.
Nel bacino del Mediterraneo ha scoperto che alcune coltivazioni crescevano in maniera rigogliosa e gli offrivano nutrimento coi loro frutti che si riproducevano periodicamente seguendo il susseguirsi naturale delle stagioni, e, cosa di grande conto, potevano essere conservati a lungo senza deperire: la coltivazione del grano, dell’olivo e della vite, che furono la soluzione dei problemi della sua alimentazione. Così, una volta risolta questa sua esigenza basilare, in quest’area l’uomo potette avere il tempo per dedicarsi alla sua organizzazione sociale, a costruire abitazioni più confortevoli in cui vivere, a edificare città, strade, templi per le divinità; e così sorsero le grandi civiltà del Mediterraneo.
L’alimentazione mediterranea, non è solo il frutto del grano, dell’olivo e della vite, ma anche di altre componenti alimentari di cui parleremo, ed è l’insieme di tradizioni, rituali, simboli, socializzazione, consumi, preparazioni, conservazioni, artigianato, feste laiche e religiose, mercati, scambi; insomma è la nostra cultura, il nostro modo di essere, quello che ha dato l’impulso al benessere dell’uomo e al suo progresso. L’alimentazione mediterranea è un meccanismo complesso in cui la cosiddetta “dieta mediterranea” è solo una componente.
Il ruolo della donna è stato sostanziale nella evoluzione e nella conservazione della cultura dell’alimentazione mediterranea, perché grazie al suo quotidiano e paziente lavoro, nei tre millenni scorsi, siamo riusciti non solo a salvaguardarla, ma anche ad evolverla ed a trasmetterla. L’evidente benessere, determinato da questo modo sano di alimentarsi, si è propagato agli altri paesi europei come un propulsore allo sviluppo.
Nel prossimo articolo scenderemo nello specifico dell’alimentazione mediterranea, patrimonio dell’umanità.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it