“L’alimentazione nella calcolosi della colecisti”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 97° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive
Abbiamo parlato, nel corso di queste trattazioni, dei calcoli della colecisti e delle vie biliari (o colelitiasi) in quanto è una patologia molto frequente; nei paesi occidentali il 12 % degli adulti ne è affetto, con punte che sfiorano il 50%. Abbiamo anche sostenuto, sulla scorta dei dati di letteratura, che la dieta è uno dei fattori predisponenti più importanti alla formazione dei calcoli biliari; i grassi, i carboidrati raffinati, le proteine, lo scarso apporto di fibre, fattori tipici dell’alimentazione occidentale del sud e nord America e dell’Europa, sono la causa della più alta incidenza della calcolosi della colecisti rispetto ai paesi dell’Africa e dell’Asia che hanno una alimentazione ben diversa dalla nostra costituita da vegetali, carboidrati grezzi, con pochi grassi e proteine. Si pensi che in Giappone l’incidenza della colelitiasi sino al 1970 era molto bassa ed ora, con l’occidentalizzazione dell’alimentazione, anche in questo Paese, si sono raggiunti tassi di prevalenza simili ai Paesi occidentali.
Quindi la dieta è fondamentale per la prevenzione della calcolosi della colecisti, si dovrebbero mangiare meno grassi, carboidrati raffinati e più frutta, verdura o carboidrati ad alto contenuto di scorie. Ovviamente ciò è valido se questo tipo di alimentazione si conduce per decenni e soprattutto nei primi decenni di vita.
Ma quando un soggetto scopre, spesso casualmente, di avere i calcoli nella colecisti, come e cosa deve mangiare?
Sino a qualche decennio fa si metteva il paziente rigorosamente a dieta, dicendogli di evitare cibi “pesanti” e pasti abbondanti, soprattutto erano bandite le uova. Oggi rispondiamo a tale domanda facendo due ipotesi: a) la calcolosi asintomatica, b) la calcolosi sintomatica. Ovviamente, per impedire la formazione di ulteriori calcoli o l’aumento delle dimensioni di quelli già presenti, come abbiamo detto nella prevenzione, si debbono mangiare pochi grassi e carboidrati raffinati, preferendo la verdura, la frutta e i cereali grezzi.
In caso di riscontro casuale di calcoli in cistifellea, quindi di calcolosi asintomatica, non è più necessaria una dieta molto restrittiva, il paziente può seguire una dieta libera evitando gli eccessi, specie di carne grassa, dolci, formaggi, cibi molto elaborati, preferendo suddividere la somministrazione del cibo in 5 volte al giorno (colazione, spuntino a metà mattina, pranzo modesto, spuntino a metà pomeriggio, cena modesta).
In caso di calcolosi sintomatica, è ormai noto che le cosiddette “coliche” (termine improprio in quanto il dolore è continuo e non intermittente) che si dovrebbero quindi chiamare “dolore biliare”, non hanno una netta relazione coi pasti. La cistifellea (o colecisti) spesso è come “cristallizzata”, cioè non si contrae più per fornire la bile quando arriva il cibo nel duodeno, e in tali casi non si ha il dolore biliare, anche se si mangiano i cibi proibiti; ad esempio le uova che erano assolutamente bandite sino a pochi anni fa, oggi si possono mangiare, ovviamente con moderazione.
Sono quindi sono da sfatare i preconcetti di un tempo per cui chi soffriva di calcoli della colecisti era sottoposto a un rigido regime dietetico, spesso mal tollerato dal paziente, se non, in alcuni casi, addirittura debilitante. Gli studi più recenti lasciano una dieta libera sia nella calcolosi sintomatica che in quella asintomatica.
E’ intuitivo che è importante evitare gli eccessi, cioè le abbondanti libagioni, come quelle in occasione di banchetti di nozze, o compleanni, o nelle festività, che non significa rinunciare alla convivialità, ma semplicemente non eccedere nell’introduzione di grassi, di carboidrati raffinati, di proteine, ma soprattutto non eccedere in quantità, con una sorta di autoregolamentazione alimentare qualitativa e quantitativa. Se, comunque, non si riesce ad autoregolamentarsi questo non significa che il paziente è a rischio di colica biliare perché questa è la conseguenza della contrazione spasmodica e dolorosa della cistifellea, che raramente si avrà perché, come già detto, la cistifellea è fibrotica, come cristallizata, e non si contrae più. I problemi che si potranno avere sono quelli di una cattiva digestione degli alimenti perché manca la bile fornita dalla cistifellea, che è un valido aiuto alla digestione, in particolare dei grassi. Quindi i sintomi non saranno quelli della colica biliare (dolore epigastrico, cosiddetta “bocca dello stomaco”, o verso destra, spesso irradiato posteriormente verso la scapola destra), ma quelli di una cattiva digestione quali il senso di peso e di ingombro alla parte alta dell’addome, la nausea e il vomito. Raramente la classica “colica biliare”, o meglio dolore biliare, nei soggetti affetti da calcoli biliari, si ha in coincidenza con l’ingestione di cibi grassi, o iperproteici, o in quantità abbondanti, spesso insorge autonomamente, senza quelle che un tempo erano ritenute le classiche cause.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it