L’alimentazione nelle patologie gastroenterologiche. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 90° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
E’ noto che, essendo l’apparato digerente coinvolto nella preparazione, trasporto ed assorbimento degli alimenti, alcuni di questi possono non essere indicati, o addirittura essere dannosi, se c’è qualche patologia gastroenterologica. Durante la raccolta delle informazioni preliminari alla visita l’anamnesi alimentare è molto importante; il gastroenterologo deve sempre informarsi sulle abitudini alimentari del paziente, se c’è qualche cibo che non tollera o che, secondo lui, è responsabile di alcuni disturbi, se fa colazione al mattino, se l’assunzione dei pasti avviene con regolarità, se mangia frettolosamente, se i sintomi insorgono dopo aver mangiato, o a digiuno o indipendentemente dai pasti, se assume bevande alcoliche o caffè o altro ancora e le loro quantità medie giornaliere e così via; quindi approfondisce, se è necessario, con ulteriori domande allo scopo di avere qualche indizio che lo conduca verso un corretto orientamento diagnostico. Le domande che, in genere al termine di una visita, il paziente pone al gastroenterologo sono: quali sono i cibi che devo evitare? che dieta devo seguire? Devo rivolgermi da un nutrizionista?
I cibi da evitare sono in relazione alla diagnosi finale che viene eseguita al termine della visita e dopo l’ausilio di appropriate indagini laboratoristiche o strumentali o radiologiche e ogni patologia ha le sue indicazioni alimentari, che, a volte, sono comuni per gruppi di patologie. In genere non è necessario eseguire una dieta, ma esclusivamente attenersi ai consigli del gastroenterologo. Non è neppure necessario rivolgersi al nutrizionista, tranne casi particolari, perché questi, non essendo uno specialista sull’apparato digerente, non può sapere quali sono i cibi controindicati per le specifiche patologie; in alcuni casi il nutrizionista potrebbe preparare una dieta seguendo le indicazioni del gastroenterologo.
Per rendere più facile e comprensibile l’argomento dell’alimentazione nelle affezioni gastroenterologiche, e quindi farne uno strumento quotidiano e di facile consultazione, nei prossimi articoli prenderò in esame l’alimentazione consigliata, o sconsigliata e alcune indicazioni di ordine igienico-comportamentale nelle singole patologie, iniziando dalle patologie esofagee e terminando con quelle del canale anale, unificando le patologie più frequenti e meno severe del primo volume con quelle più rare, ma più severe, del secondo volume, riservando alla prossima pubblicazione quelle relative al fegato ed al pancreas.
L’ALIMENTAZIONE NELLE ESOFAGITI DA FARMACI
E’ questo il primo degli articoli dedicati all’alimentazione nelle patologie gastroenterologiche. Dei danni che alcuni farmaci possono arrecare all’esofago ne abbiamo parlato lo scorso anno. A causa dell’infiammazione, spesso acuta, si deve fare particolare attenzione all’alimentazione, questa deve essere liquida o semiliquida per evitare l’insulto meccanico dei cibi solidi sulla parete esofagea interna infiammata; quando questa incomincerà a regredire si potrà progressivamente passare ad un’alimentazione di consistenza normale avendo però cura di masticare in modo completo e lento. La temperatura dei cibi liquidi o semiliquidi va controllata, infatti questi debbono essere tiepidi o freddi, in quanto quelli caldi aggraverebbero l’infiammazione. Vanno inoltre consigliate 5 somministrazioni di cibo al giorno: colazione, uno spuntino a metà mattina, pranzo modesto, uno spuntino nel pomeriggio, e cena, avendo sempre cura di mangiare lentamente.
I cibi da evitare, oltre a quelli caldi e solidi, sono quelli che irritano la parete dell’esofago e stimolano la sua contrazione che potrebbe portare a spasmi dolorosi oppure ad un ostacolo alla progressione del bolo alimentare, cioè gli alcolici, le spezie, gli insaccati, la cioccolata, il caffè. Con la progressiva guarigione del fenomeno acuto si potrà passare, molto gradualmente, ad una alimentazione normale regolandosi anche in funzione della sintomatologia, della efficienza della deglutizione e del passaggio del cibo attraverso l’esofago.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it