“Le esofagiti da farmaci: sintomi, diagnosi precoce e prevenzione”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 46° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Sintomi
Per capire l’insorgere della sintomatologia e le sue caratteristiche, va considerato quanto già detto a proposito del meccanismo d’azione e dei farmaci che abbiamo riferito essere i più coinvolti.
I sintomi, nella stragrande maggioranza dei casi, insorgono in modo acuto, improvviso, ed hanno una stretta correlazione con l’assunzione del farmaco. Raramente l’insorgenza è lenta nel tempo e questo accade quando l’assunzione del farmaco avviene da qualche giorno. E’ da ricordare che, a volte, accade che farmaci che si sono assunti per anni, in modo continuativo oppure periodico, e che non hanno mai dato problemi, all’improvviso li diano perché si sono aggiunti altri fattori che hanno facilitato la loro lesività per l’esofago.
Il sintomo più tipico è il dolore retrosternale, intenso, trafittivo, più raramente urente (un bruciore intenso) che è localizzato al centro del torace e si può irradiare posteriormente. In genere questo dolore acuto si accentua con gli atti di inspirazione a causa della maggiore pressione della cavità toracica quando si inspira, mentre l’espirazione prolungata determina un certo sollievo. E’ per queste caratteristiche che il dolore da esofagite da farmaci spesso è confuso con un dolore di origine cardiaca, più raramente polmonare, e il medico curante, o di pronto soccorso, invia il paziente dal cardiologo e, solo quando tutte le indagini cardiologiche relative saranno risultate negative, viene consultato il gastroenterologo.
Altro tipo di dolore è quello che insorge con la deglutizione,che è definito odinofagia, anche di piccole quantità di cibi solidi o liquidi, o semplicemente della saliva.
Spesso il dolore è notturno, poiché la concausa più frequente è l’assunzione della compressa prima di andare a letto, che viene deglutita con uno o due sorsi d’acqua al massimo. In tali casi ( i più frequenti) sono tre i fattori che favoriscono la lesione esofagea: 1) i 20 o 40 ml di liquido per deglutire la compressa, che corrispondono a uno o due atti di deglutizione, non assicurano che questa venga spinta nello stomaco, quindi è facile che si fermi in esofago, 2) la posizione orizzontale ostacola il passaggio della compressa dall’esofago nello stomaco, al contrario di quanto si sta in piedi, 3) manca l’azione di cleaning (pulizia) dell’esofago da parte della saliva e degli atti di deglutizione che durante il sonno sono rallentati.
Si può ben intuire come la raccolta dell’anamnesi sia di grande aiuto nell’ipotizzare la diagnosi di esofagite da farmaci, ma, tuttavia, per la diagnosi l’indagine principe sarà la EGDS (esofagogastroduodenoscopia), che andrà eseguita d’urgenza, o almeno al più presto possibile, nel modo meno traumatico e da gastroenterologi competenti, e che darà informazioni utilissime sul tipo ed entità delle lesioni. Ad una diagnosi precisa non potrà che seguire una terapia precisa, adeguata ed efficace. Di fondamentale importanza nella formulazione di una diagnosi è una pregressa diagnosi di reflusso gastro-esofageo, specie se associata ad esofagite peptica, in quanto costituisce un “pabulum” favorevoleper lo sviluppo o l’evoluzione di una esofagite da farmaci.
Prevenzione
Questa è una patologia su cui si può fare una prevenzione vera, la primaria.
Al primo posto sta la conoscenza dei farmaci che sono potenzialmente lesivi per l’esofago. Tale conoscenza deve averla il medico curante, ma anche la gente comune, i non addetti ai lavori sanitari. Come abbiamo detto è necessario che si sappia che hanno un potenziale esofagolesivo alcuni antibiotici ( tetraciclina, doxicillina, ecc.), ibiofosfonati ( alendronato, etidronato, ecc.) ampiamente usati per il trattamento dell’osteoporosi, i FANS (Farmaci Antinfiammatori non Steroidei), i Sali di potassio, la chinidina e i chemioterapici. Ragion per cui, se il paziente utilizza alcuni di questi farmaci e non può sospenderli o sostituirli, deve fare in modo che vengano assunti nella giusta modalità, in particolare se c’è un pregresso, o concomitante, problema di reflusso gastro-esofageo.
Altra prevenzione primaria è, senza dubbio, la modalità di assunzione e la conoscenza di piccoli accorgimenti che possono evitare l’esofagite da farmaci:
1) L’assunzione di una compressa, in particolare di quelle contenenti uno dei principi attivi esofago-lesivi su menzionati, deve essere aiutata dall’ingestione di almeno 250 ml di liquido, consigliata la semplice acqua, che equivale ad un bel bicchierone da bibita.
2) L’assunzione va effettuata in posizione eretta, a sorsi ripetuti sostenuti da buoni atti di deglutizione.
3) Se la compressa viene assunta la sera lasciare trascorrere almeno mezz’ora prima di andare a letto
4) Se c’è una diagnosi pregressa di reflusso gastro-esofageo, contemporaneamente eseguire la terapia già prevista per questo disturbo.
5) Considerare che una terapia di “copertura” con i normali PPI (comunemente definiti “protettori”) non ha alcun valore per la prevenzione dell’esofagite peptica, a meno che non ci sia una pregressa diagnosi di reflusso gastro-esofageo o di esofagite peptica.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it