Lo stress e le disfunzioni dell’apparato digerente. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 133° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Abbiamo accennato a un “brain-gut axis”, un asse cervello-apparato digerente, bidirezionale perché i messaggi, quali il dolore, le attività motorie e secretive, alcuni disturbi quali la diarrea o la stipsi funzionale, la sensazione di infiammazione o di malessere, il meteorismo (il gonfiore addominale), o la pirosi (il bruciore), alcuni stress psico-fisici, viaggiano attraverso nervi, appositamente dedicati, dall’intestino ad alcune strutture del cervello, il limbo e la corteccia cerebrale media ed anteriore, e di quì a ritroso verso l’apparato digerente, con uno scambio continuo di informazioni e stimoli tra questo e il cervello.
La relazione tra stress e intestino è conosciuta da secoli ed è stata oggetto di osservazione di numerosi scrittori, poeti e filosofi, sin dall’epoca degli antichi Greci. L’espressione popolare “se l’è fatta addosso per la paura” è quanto di più realistico si possa concepire nell’affrontare questo argomento. Lo stress è difficile da capire e da studiare e anche la sua definizione non è completamente soddisfacente. In linea di massima si può definire stress qualsiasi influenza su uno stato costante di salute, che richiede un adattamento a delle nuove condizioni, che possono essere mutate in peggio, ma anche in meglio. L’organismo umano e le sue funzioni sono in continuo adattamento con i cambiamenti dell’ambiente esterno, ma, in alcuni casi, tali cambiamenti sono così intensi, o così rapidi, o l’individuo è così sensibile, che le sue funzioni faticano a trovare un nuovo equilibrio e si determinano così le malattie funzionali.
Lo stimolo può essere biologico, come ad esempio una infezione, oppure un evento sociale, come il cambio di residenza o di lavoro, o psicologico, come un pensiero che disturba, o la paura, o la rabbia. Alcuni stimoli, come il dolore, la fame, il sesso, la paura di un danno fisico, spesso comportano delle reazioni prevedibilissime sia negli uomini che negli animali. Tuttavia uno stesso stimolo può dare una grande varietà di risposte nella stessa persona, in persone diverse e in tempi diversi.
Gli effetti degli stimoli possono essere non avvertiti, oppure si può avere una risposta psicologica (ansia, depressione), oppure un cambiamento nelle funzioni fisiologiche (frequentemente diarrea o, al contrario, stipsi, diaforesi, cioè sudorazione diffusa o localizzata in alcuni distretti, vasodilatazione periferica con arrossamento cutaneo, ecc. ), oppure gli effetti possono manifestarsi con vere patologie quali alcune coliti o alcune forme di asma bronchiale, oppure, infine, si può assistere ad un miscuglio di tutto ciò.
La risposta agli stimoli è molto individuale e viene influenzata da pregresse esperienze, dalla personalità, dalla cultura, dal livello socio-economico e anche da fattori biologici, quali la suscettibilità alle patologie. Anche soggetti in perfetta salute, in occasione di un particolare stress, possono avere sintomi di malessere addominale, o cambiamenti delle abitudini della evacuazione intestinale (diarrea più frequentemente, ma anche stipsi, meteorismo, dolori addominali, sensazioni fastidiose dei movimenti, definite borborigmi, e del transito intestinale che sono avvertiti non solo dal soggetto, ma anche da chi gli sta vicino).
Il primo a scoprire che lo stress comporta degli effetti sulla funzionalità dell’apparato digerente fu Pavlov ai primi del secolo scorso, nei suoi famosi esperimenti sui cani, che dimostrarono come i fattori psicologici determinavano modifiche della secrezione delle ghiandole salivari e gastriche mediate dal nervo vago. Altri ricercatori, alcuni anni più tardi, dimostrarono che anche nell’uomo, dopo un sentimento di paura, o di rabbia, o di piacere intenso, o di aggressione, si avevano cambiamenti nei movimenti, nella secrezione e nel colore (grado di vascolarizzazione) dello stomaco.
Su tutto l’apparato digerente è ormai dimostrato scientificamente l’influenza dello stress nell’uomo, non solo a carico dello stomaco, ma anche del piccolo intestino e del colon, che, prevalentemente, si manifesta con una peristalsi più accentuata e quindi una minore disidratazione delle feci, con conseguente diarrea, ma anche con una maggiore sensibilità dolorosa a stimoli usuali, più raramente con stipsi. Un riflesso normale è quello che viene definito “riflesso gastro-colico”, cioè la presenza di cibo nello stomaco, soprattutto nelle prime ore del mattino, determina una attivazione della peristalsi del colon con successiva evacuazione; questo è il motivo per cui molta gente ha lo stimolo dell’evacuazione dopo la colazione. Uno stress può portare ad una accentuazione funzionale di tale stimolo e non solo al mattino dopo colazione, per cui dopo ogni ingresso di cibo, ma anche di liquidi, nello stomaco, subito dopo il soggetto ha un bisogno impellente di evacuare, spesso con feci liquide a causa della breve permanenza del materiale nel colon, che non ha il tempo di essere disidratato. Spesso queste urgenze evacuative sono accompagnate da dolori addominali, causati dalle contrazioni peristaltiche del colon, che svaniscono subito dopo l’eliminazione del contenuto intestinale.
Un altro esempio di come lo stress può provocare disturbi funzionali dell’apparato digerente, in soggetti particolarmente sensibili, ma anche tra la popolazione normale specie in età giovanile, è quello che molti di noi avranno sperimentato a proprie spese prima di un esame particolarmente impegnativo, che è costato fatica e notti insonni per lo studio, ma che ha determinato uno stress tale da accelerare i movimenti peristaltici del colon a tal punto da essere responsabile della cosiddetta “diarrea prima degli esami”.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it