Tossinfezioni alimentari intestinali. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 69° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
In inglese si definiscono “food poisoning”, avvelenamento intestinale, e si intendono quelle patologie che sono determinate da cibi contaminati da batteri, tossine batteriche, parassiti, virus, o agenti chimici (come l’amanitina per l’avvelenamento da funghi della specie amanita phalloides o muscaria).
Una tossinfezione alimentare ha due elementi sempre presenti: a) l’insorgenza di sintomi, prevalentemente gastrointestinali, in due o più persone che hanno mangiato lo stesso cibo, b) la ricerca epidemiologica e laboratoristica che dimostra che il cibo ne è stata la causa. E’ lunga la lista degli agenti che sono associati a queste patologie.
Le cause più frequenti sono i batteri e ne cito solo alcuni: la Salmonella, lo Staphylococcusaureus, il Clostridium perfrigens, il Clostridium botulinum, il bacillusAnthracis. Ma anche alcuni parassiti tra cui cito solo il più frequente ed emergente con la diffusa recente moda di mangiare il pesce crudo, cioè l’Anisakis, e infine le tossinfezioni alimentari da pesci della famiglia degli sgombroidi. E’ molto importante raccogliere una anamnesi dettagliata sul tipo di cibo ingerito, il periodo intercorrente tra l’ingestione del cibo e l’insorgenza dei sintomi, il numero di commensali coinvolti, il tipo di preparazione e di conservazione dei cibi consumati, per esempio, in occasione di un picnic, oppure il consumo di cibi preparati e conservati in casa, oppure l’aver pranzato in un ristorante. Pazienti a rischio sono gli immunodepressi, o affetti da insufficienza renale, tumori, diabete, pazienti che assumono cortisone e, come abbiamo già detto i pazienti che hanno una bassa acidità gastrica, come i gastroresecati e coloro che utilizzano i PPI, perché viene meno uno dei meccanismi naturali di difesa contro i batteri. Farò un breve cenno sui più frequenti avvelenamenti da cibi.
Lo Staphilococcusaureus
Esplica la sua azione attraverso ben 5 enterotossine che fanno secernere dal piccolo intestino una grande quantità di acqua ed elettroliti, inoltre inducono vomito. Nella tossinfezione alimentare da Stafilococco l’incubazione è molto corta, da 1 a 6 ore. Colpisce tipicamente gruppi familiari o comunità. Molti sono i cibi implicati: quelli con alta concentrazione di sale, come il prosciutto o la carne in scatola, o con alto contenuto di zuccheri, come marmellate o creme, che favoriscono la crescita dello stafilococco. E’ trasmesso da colui che ha maneggiato il cibo alla sua preparazione che ne trasmette lo stafilococco da cui è affetto. I sintomi sono vomito, nausea, crampi addominali, diarrea, ad insorgenza molto precoce, come abbiamo detto. Fortunatamente nella maggior parte dei casi si ha la guarigione spontanea entro 24-48 ore, tanto che molti non consultano neppure il medico. Raramente è mortale e solo nei soggetti a rischio.
Il Clostridium Perfrigens
Anche questo batterio produce una enterotossina che provoca vomito, dolori addominali e diarrea. Le tossinfezioni da Clostridium P. sono caratterizzate dal largo numero di persone colpite, usualmente 40-50, i cibi più frequentemente coinvolti sono la carne al vapore e il pollame in genere in grandi quantità per cui l’apporto termico e la pressione interna è insufficiente ad eliminare le spore che, al contrario, si sviluppano in quanto i germi proliferano ad una temperatura compresa tra i 15 e i 50 gradi. L’incubazione varia da 8 a 14 ore. La tossinfezione si manifesta con diarrea, dolori crampiformi addominali, per fortuna di breve durata, non superiore alle 24 ore.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it