Sono trascorsi 19 giorni dalla morte di una bambina di nove anni di Matera è ancora un mister. Dalle analisi effettuate nell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, dove la bambina fu ricoverata dopo qualche giorno dall’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Matera avvenuto il 5 ottobre scorso, è stata riscontrata nel suo sangue una consistente presenza di metanolo, sostanza altamente tossica usata nei solventi o nei carburanti. Lo aveva annunciato in un articolo il giornalista Fulvio Fiano nell’edizione romana del Corriere della sera. In seguito al decesso il pm Maurizio Arcuri ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Ed è sempre il Corriere della Sera a tornare sulla vicenda con un articolo pubblicato in data odierna e che riportiamo integralmente.
Non ci sono certezze sulle cause della morte della bambina di 9 anni di Matera, arrivata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma in gravi condizioni dopo aver avuto due arresti cardiaci. Una delle ipotesi è che la piccola possa essersi intossicata con il metanolo, visto che nei test su sangue e urina sono risultati presenti metaboliti che potrebbero derivare da questo alcol, ma anche da altre sostanze. «Si tratta di molecole che possono essere originate da metanolo, formaldeide o altri prodotti tossici – spiega Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni della Maugeri – Centro nazionale di informazione tossicologica di Pavia -, ma anche da processi endogeni, per esempio di tipo enzimatico. Non abbiamo alcuna certezza sulla morte della bambina per presunta intossicazione». Locatelli e colleghi hanno analizzato i campioni della piccola, perché l’ospedale Bambino Gesù si avvale del Centro Antiveleni della Maugeri per alcune consulenze e analisi tossicologiche.
Come può verificarsi un’intossicazione da metanolo? «Purtroppo si tratta di eventi abbastanza frequenti – sottolinea Locatelli -, ma va detto che il metanolo non è presente in alcun prodotto di uso domestico, inclusi detersivi, solvente per unghie e alcol denaturato, perché ciò è vietato dalla legge italiana. Lo si può trovare in prodotti industriali, come vernici o solventi per vernici stesse. Ci sono stati alcuni casi di cronaca: nell’86 lo scandalo del vino adulterato con metanolo, che ha fatto diversi morti in Italia, e più recentemente alcuni decessi e intossicazioni in Sicilia per una marca di alcol denaturato che conteneva metanolo – fuori legge – e che veniva aggiunto a superalcolici per aumentarne la gradazione. In ogni caso, perché ci sia un’intossicazione da metanolo, questo deve essere ingerito in quantità significativa. Difficilmente l’inalazione causa problemi gravi di salute».
Una delle ipotesi per la morte della bambina è che possa aver giocato con lo “Slime”, una pasta modellabile fatta in casa con borace in polvere, colla, schiuma da barba, acqua e coloranti. «Ma nessuno di questi prodotti contiene metanolo – spiega Carlo Locatelli -, tranne alcuni solventi, che possono contenere questo alcol o precursori dello stesso. Non parliamo però di prodotti per uso domestico o scolastico che si acquistano in cartoleria o al supermercato. Quello che può invece accadere è che l’unione di più sostanze chimiche crei delle reazioni che possono a loro volta dare luogo a irritazioni, per esempio alla pelle o alle vie respiratorie. Può anche succedere che una persona sia allergica a una delle sostanze utilizzate per comporre la pasta. Ma difficilmente si può pensare a un rischio di morte, a meno che ci si trovi in presenza di una fortissima allergia che può dare choc anafilattico». Potrebbe essere questa l’origine dei casi raccontati in Rete da alcuni genitori preoccupati, che hanno descritto i sintomi visti nei propri figli mentre usavano lo Slime fatto in casa; naso e gola chiusi, difficoltà a respirare, mal di testa, in qualche caso ustioni. Anche i dati del Centro Antiveleni di Pavia indicano frequenti episodi di intossicazione da boro (che è un minerale) per ingestione di borace in polvere utilizzato per la preparazione degli Slime. Il borace (o tetraborato di sodio) in polvere viene usato per la produzione di detergenti e insetticidi.
Insomma, rimane un mistero la morte della bambina di 9 anni, in attesa dei risultati dell’autopsia e delle indagini della Procura, cui il caso è stato segnalato dall’ospedale Bambino Gesù proprio per i valori alterati di cui abbiamo detto, riconducibili – tra le altre ipotesi – a un’intossicazione. La bambina infatti era sana: ha avuto due attacchi di cuore senza avere mai avuto patologie. L’ipotesi dell’intossicazione da metanolo – seppure remota – non viene esclusa. Anche se è molto difficile pensare che possa essere collegata al gioco dello “Slime”, ammesso che la pasta sia stata fatta con prodotti come quelli descritti sopra e legalmente in commercio. Dal canto suo, il metanolo viene rapidamente assorbito dall’organismo e la tossicità deriva principalmente dalla produzione dell’acido formico. L’intossicazione acuta da metanolo è caratterizzata da una fase iniziale con vomito, dolori addominali e lieve depressione del sistema nervoso centrale. In seguito si sviluppano acidosi metabolica (accumulo di acidi nell’organismo) non compensata e alterazioni della funzione visiva, fino alla totale cecità. L’evoluzione del quadro clinico può comportare anche convulsioni e coma, fino all’insufficienza multiorgano che conduce alla morte. In Italia, per legge (n. 408 del 28 luglio 1984), l’uso del metanolo è vietato nella produzione di alimenti e bevande, profumi, cosmetici e prodotti d’igiene personale, medicinali e disinfettanti.