Volt Matera: “Costringere la regione alla resa, contro il disastro sanitario”. Di seguito la nota integrale.
Più che di migrazione sanitaria, quella in atto è una vera e propria fuga: l’Ospedale Madonna delle Grazie non risulta più affidabile nemmeno per le prestazioni di routine, e la destinazione è sempre più spesso quella del vicino ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti. Così, se nel 2021 il budget per le prestazioni in favore dei cittadini di fuori regione (dalla provincia di Matera ad Acquaviva) fu sforato nel mese di novembre, c’è da attendersi che quest’anno dal Miulli le prestazioni nei confronti dei pazienti lucani vengano sospese ben prima: verosimilmente a metà ottobre.
La migrazione dei materani verso ospedali extraregionali ha assunto livelli ormai insostenibili, sancendo la sfiducia nei confronti della struttura territoriale dovuta alla fuga delle migliori professionalità e alla cronica carenza di servizi. L’aggressione dei giorni scorsi ad un primario del Madonna delle Grazie – intollerabile e inqualificabile – è sintomatica di una gestione della sanità materana completamente fuori controllo, che non tutela i cittadini ed espone pericolosamente il personale medico ed infermieristico che prova a tenere in piedi una struttura completamente allo sbando. Un paradosso, se si pensa che l’ospedale Madonna delle Grazie, per la sua posizione geografica, avrebbe tutte le potenzialità e le caratteristiche per rappresentare un presidio di eccellenza, autonomo gestionalmente e organizzativamente, fortemente attrattivo anche per i pugliesi, e non il contrario.
Sino ad ora la Regione Basilicata ha risposto con inerzia e indifferenza al forte grido d’allarme lanciato da cittadini, associazioni e sindacati, ed anche le iniziative istituzionali non hanno prodotto risultati concreti: qualsiasi piano, programma o investimento regionale in campo sanitario sembra voler accuratamente escludere il nosocomio materano.
Se il governo regionale ha ormai abituato allo sconforto e all’indifferenza, sarebbe un peccato imperdonabile per la classe dirigente e per la politica non schierarsi al fianco dei cittadini, impegnandosi in una mobilitazione straordinaria che costringa alla resa la Regione Basilicata, riconoscendo le urgenze e il ruolo di Matera e del suo presidio ospedaliero