Una “soluzione temporanea”in merito alla vicenda “accessibilità dei pazienti extra regionali presso le strutture sanitarie accreditate dell’Asm” ma che potrebbe salvare la vita di operatori, imprese e pazienti, è stata proposta da Sanità Futura in una lettera inviata al Direttore Generale dell’Azienda sanitaria locale ASMPietro Quinto, all’Assessore alla Salute Flavia Franconi e al Dirigente Generale del Dipartimento Donato Pafundi e, per conoscenza, ai Presidenti della Giunta Marcello Pittella e della Quarta Commissione Luigi Bradascio.
“Avendo avuto modo di esprimerci in più sedi e più volte sull’argomento, pur restando convinti del fatto che il grave problema è sostanzialmente una gigantesca sofisticazione delle norme, ci permettiamo – è scritto nella lettera – di prospettare quella che per noi sarebbe una temporanea soluzione per evitare l’ineluttabile licenziamento dei nostri collaboratori in attesa che i “canali interpretativi” attivati provvedano a fornire una vera e tempestiva soluzione.Conoscendo la grande sensibilità delle istituzioni verso il “mantenimento dei livelli occupazionali” e non volendo noi correre il rischio di veder licenziati i lavoratori o le imprese ridotte sul lastrico, ci permettiamo di suggerire una soluzione.
“Postulata l’attuale interpretazione delle norme, che non condividiamo nella maniera più assoluta, secondo la quale l’ASM dovrebbe imporre tetti contrattuali riferiti al 2011 anche per la cosiddetta mobilità attiva – è scritto ancora nella lettera – si potrebbe provvedere almeno al pagamento delle fatture presentate dalle strutture accreditate per il periodo Gennaio-Marzo 2016 nel limite massimo della mobilità attiva riferita al 2011. Si dovrebbe evitare quindi di regolare in dodicesimi il presunto tetto di mobilità attiva giacchè tale metodo di pagamento è previsto solo ed esclusivamente per la regolazione del tetto intra-regionale. In altre parole – precisa Sanità Futura – stiamo chiedendo a fronte di un obiettivo importantissimo (la salvaguardia delle imprese e dei posti di lavoro) di rinunciare ad un metodo di pagamento della mobilità attiva che non è previsto in nessuna norma e che non farebbe rinunciare l’ASM a salvaguardare la sua “interpretazione” anche sotto il profilo finanziario. Superfluo ribadire quanto detto sugli effetti positivi di una tale scelta che inoltre offrirebbe alle strutture il tempo necessario per prepararsi, ove si realizzassero, anche agli scenari più nefasti. Infine, sentiamo di dover segnalare il pesante difetto di trasparenza che questa condizione aggiunge alla già pesantissima situazione in cui versa il settore per la mancanza dei contratti riferiti al 2016. Vogliamo però sperare che il difetto di trasparenza e l’attuale vicenda della mobilità sanitaria attiva non costituiscano un elemento di distrazione per la serena definizione degli indirizzi di cui all’art. 12 della L.R. 05/2015 che la Giunta regionale si accinge a determinare, sperabilmente, tenendo conto delle raccomandazioni che la IV commissione consiliare ha voluto produrre e che noi condividiamo”.
Sanita Futura infine auspica che “la richiesta possa essere accolta ed attuata come una temporanea soluzione di buon senso istituzionale, in modo che – è scritto nella lettera – “ saremo ben lieti di dar merito pubblico per aver scongiurato una vera e propria catastrofe occupazionale ed economica per la nostra Regione”.
Mag 23