“La mobilità sanitaria, vale a dire i cittadini che si ricoverano in strutture sanitarie diverse da quelle della propria regione di appartenenza per ricevere le cure di cui hanno bisogno, è per la Basilicata una vera e propria piaga sociale”.
E’ la dichiarazione rilasciata dal Presidente del Gruppo Consiliare “Forza Italia“ di Basilicata, Michele Napoli, a commento dei dati diffusi ieri dal “Quotidiano Sanità” relativi ai numeri di un fenomeno che coinvolge in Italia come ha precisato Napoli “tra gli 800 e i 900 mila cittadini e determina un giro di affari quantificabile in quasi quattro miliardi di euro”.
“Non ci stupisce – ha proseguito Napoli – che tra le regioni che ci perdono figuri la Basilicata, il cui esborso, nel senso di saldo tra i crediti vantati verso le altre regioni e i debiti maturati verso le stesse per effetto del fenomeno della migrazione sanitaria, viene quantificato in 31 milioni e mezzo di euro”.
“I viaggi della speranza dei nostri concittadini – ha precisato il Capogruppo azzurro – soprattutto verso gli ospedali del Nord del Paese alla ricerca di cure qualitativamente più appropriate o erogate in tempi più rapidi sono una triste condizione del nostro sistema sanitario regionale, dal noi più volte sollevata”.
L’esponente azzurro ha poi toccato l’aspetto relativo alla mancata valutazione dei costi sociali ed economici che è chiamato a sostenere, di tasca propria, “chi per far fronte ad esigenze di salute è costretto ad allontanarsi dalla propria residenza e dalle proprie attività”.
Il Capogruppo di Forza Italia ha poi evidenziato la rilevanza dei costi “spesso difficilmente censibili e che contribuiscono all’impoverimento economico oltre sociale del nostro territorio”.
L’attenzione rivolta saldi di mobilità sanitaria delle regioni d’Italia è stata poi l’occasione per sottolineare “la necessità di rendere concretamente operante il sistema sanitario universalistico previsto dalla Costituzione e dalle leggi e in virtù del quale a tutti i cittadini dovrebbe essere garantito lo stesso livello di prestazioni sanitarie”.
Poi la ricetta per invertire la tendenza che secondo Napoli sarebbe quella “di ripetere, per altri reparti e dipartimenti sanitari della nostra regione, quanto fatto per il reparto di Reumatologia del San Carlo di Potenza, vale a dire un centro di eccellenza capace di erogare prestazioni di elevato livello qualitativo, quale univo e vero antidoto alla migrazione sanitaria”.