“La certificazione, da parte di Agenas, dell’assenza di disavanzi nei bilanci dell’ospedale San Carlo di Potenza e del Crob di Rionero va accolta con grande favore. Attenzione però ad abbassare la guardia sul vero grande tema del livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni da erogare in favore dei cittadini” e’ stato questo il commento del Capogruppo di Forza Italia in Regione Basilicata, Michele Napoli – sulla notizia diffusa in ordine allo stato delle finanze dell’AOR San Carlo di Potenza e dell’Istituto di Ricerca di Rionero in Vulture.
“E’ evidente che una analisi circa lo stato di salute del sistema sanitario regionale fondata esclusivamente su dati
economici non consente di cogliere e valutare appieno la qualità del nostro sistema
sanitario regionale, ragione per cui – ha sostenuto Napoli – la stessa va integrata con i dati, provenienti dalla stessa AGENAS o dal Ministero
della Salute, che consentono di valutare le performance regionali rispetto ad indicatori quali l’appropriatezza delle cure, la loro efficacia e
qualità”.
“Per esprimere un parere corretto e puntuale – ha tenuto a precisare il Capogruppo di Forza Italia – bisogna necessariamente tenere conto della degenza media preoperatoria, della percentuale di tagli cesarei sul totale dei parti, della
percentuale di fratture del femore operate entro 2 giorni, della percentuale di mortalità dopo un intervento di bypass aortocoronarico o di valvuloplastica, dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie o dell’intervento di
tempo che intercorre tra la richiesta e l’arrivo dei mezzi di soccorso”.
“Limitarsi ad un approccio ragionieristico, evitando di valutare la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini quotidianamente, è riduttivo e mira a mascherare – ha precisato Napoli – le evidenti responsabilità Circa il regresso del sistema sanitario regionale”.
Il Capogruppo di Forza Italia ha quindi snocciolato i dati diffusi dal Ministero della Salute sull’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza da parte delle regioni “tra il 2011 e il 2013 abbiamo perso qualcosa come 21 punti e siamo scivolati dal settimo al dodicesimo posto della relativa classifica”.
È stata poi la volta dei dati relativi alla mobilità sanitaria della Basilicata che si attestano al 28,2% e che vedono 30 lucani su 100 ricoverarsi fuori regione.
“Se più di un lucano su quattro emigra alla ricerca di prestazioni sanitarie qualitativamente superiori, o erogate in maniera più rapida di quanto si riesca ad erogare in Basilicata, significa che c’è molto da fare e che si è molto lontani da quella sanità di eccellenza che è l’obiettivo al quale tendere”