Il 59% dei pazienti preferisce web e smartphone al medico. E per via digitale il 43% entra in contatto diretto con medici e istituzioni sanitarie. Molto più freddi i medici. Consapevoli dei rischi sottesi alla e-medicina, solo il 27% di loro incoraggia i propri pazienti a fare uso delle nuove tecnologie. E i più refrattari sono proprio i giovani medici che nel 53% dei casi temono di perdere il contatto con il paziente. Sono dati presentati nell’incontro di ieri nell’ambito del Forum PA 2013 a riprova che i nuovi media sono sempre più utilizzati da medici e pazienti.
Ma che la sanità debba fare i conti con i nuovi media lo conferma anche un recente studio promosso proprio da Google, secondo il quale l’84% dei pazienti ha rivelato di utilizzare sia fonti online che offline per valutare le strutture. E se il 49% degli intervistati ha confermato di ricorrere al consiglio del medico di fiducia, il 77% si è affidato ai motori di ricerca, il 76% ha navigato sul sito web di un luogo di cura e il 52% in siti informativi dedicati alla salute. Il 98% dei pazienti effettua la propria ricerca attraverso un pc fisso o portatile, ma cresce la percentuale di quanti dichiarano di ricorrere anche ad altri strumenti: circa un terzo utilizza un tablet o uno smartphone ogni giorno per le ricerche o per la prenotazione stessa delle prestazioni. I video online, infine, sono importanti per le strutture per raccontare storie di vita, informare e creare relazioni attraverso la narrazione.
Da questi dati Sanità Futura rilancia il progetto “prevenzione 2.0” attraverso l’adesione ad un sito web specialistico che è già in avanzata fase di realizzazione come piattaforma di informazione, dibattito-confronto, approfondimento scientifico-consulenza, scambio di esperienze (malati ed operatori). Un progetto che è in stretta sintonia con la candidatura di Matera ad ospitare eventi medico-scientifici di livello nazionale ed internazionale, ufficializzata dal dr. TSRM Giuseppe Demarzio, Presidente di Sanità Futura, al recente 15° congresso nazionale della Federazione Tecnici Sanitari di Radiologia Medica di Riccione. Demarzio ricorda che Matera con l’evento denominato “Imaging nei Sassi 2012”, è già stata “capitale della hi-tec radiologico” e scuola di formazione continua (ECM) in patologia muscolo-scheletrica, con la partecipazione di 120 medici specialisti e 80 tecnici sanitari di radiologia medica, provenienti da tutt’Italia. Un ruolo importante quello di Matera – evidenzia il dr. Demarzio – per fornire le informazioni specialistiche per permettere al medico di riferimento la migliore gestione diagnostica del paziente al fine di giungere ad diagnosi certa in tempi rapidi, evidenziando inoltre, particolari aspetti evolutivi delle patologie reumatiche articolari che possano avere dei riflessi soprattutto da un punto di vista terapeutico, il tutto nell’ottica anche di contenimento della spesa sanitaria. Di qui la proposta di continuare ad essere, grazie alle strutture ricettive e all’habitat dei Sassi, punto di riferimento per la categoria dei tecnici come dei medici radiologi anche potendo contare su reparti di eccellenza di ospedali quale appunto quello di Matera e di strutture diagnostiche private accreditate al SSR.
“Cittadini e utenti – sottolinea Michele Cataldi – sono sempre più partner attivi nel proprio percorso di salute e diventa quindi fondamentale per i professionisti del mondo della salute condividere conoscenze, approcci e tecniche sulle caratteristiche della comunicazione attraverso web e social media digitali. Non a caso opportunità di discussione e di confronto sui temi di salute e stili di vita attraverso forum, social network, generalisti o “protetti”, messi a disposizione dalle strutture sanitarie sono sempre più numerose. C’è chi, come la Asl di Milano, ricorre a Facebook per creare una web community di ragazzi che diffonda il “virus” dei buoni stili di vita e, perché no, argini il fenomeno del bullismo. A Trieste c’è “Radio Magica”, primo canale radio web targato Asl interamente dedicato ai bambini per sostenerne l’apprendimento scolastico e avvicinarli ai temi della salute. Solo per fare alcuni esempi. Noi vogliamo essere propulsori di idee e modalità nuove di coinvolgimento dei pazienti attraverso il progetto “prevenzione 2.0.” dimostrando che il privato è impegno etico e non solo business come qualcuno vorrebbe far credere. E questo può significare scelte corrette, a partire da una migliore informazione per tutti.”