Il diritto alle prestazioni di riabilitazione fisioterapica presso i centri privati accreditati continua ad essere negato. Emblematico è il caso della donna di 89 anni di Potenza, affetta già da una decina di anni da disturbi funzionali-motori e che ciclicamente ha fatto ricorso a fisioterapia a domicilio, alla quale è stata fissata all’8 giugno 2012 una visita fisiatrica, vicenda raccolta e denunciata nelle scorse settimane proprio dalla FeNASP.
Le strutture sanitarie private aderenti alla FeNASP, dopo aver segnalato con una nota del 22/11/2010 agli Organi competenti episodi di scorrettezza che si registrano da tempo nel territorio regionale, ha rivolto una nuova sollecitazione al Presidente della Regione De Filippo, all’Assessore Regionale alla Sanità Martorano, ai direttori generali dell’Asp e dell’Asm, interessando gli organi politici del Consiglio, affinchè “si intraprenda ogni più opportuna azione nei confronti dei Responsabili del governo regionale in materia di salute, al fine di porre soluzione alla grave situazione di stallo”.
La situazione – secondo la ricostruzione della presidente di FeNASP Antonia Losacco – ha preso origine da una nota del 1° dicembre 2011, inviata al Direttore Generale dell’Asp, all’Assessore alla Sanità e ai Medici di famiglia, dal Segretario della FIMMG dott. Antonio Santangelo, ha “emanato” la seguente disposizione:
“A partire dalla data di ricevimento della stessa, i medici di assistenza primaria si rifiuteranno di effettuare prescrizioni di FKT e invieranno i pazienti presso le strutture aziendali e ospedaliere per la consulenza specialistica e la relativa prescrizione”.
Con questo dictat – commenta Losacco – , praticamente si impone al paziente di rivolgersi esclusivamente al fisiatra pubblico, con plateale compromissione sia del diritto del paziente di determinarsi liberamente nella scelta del medico di propria fiducia, sia del principio di equiordinazione tra strutture pubbliche e private a cui presidio sono state poste le norme della Legge di Riforma Sanitaria. La “direttiva” emessa sta già provocando effetti gravissimi, sia in termini di disservizi a carico dell’utenza sanitaria (soggetta alle lunghe liste di attesa presso l’erogatore pubblico), sia in termini di danni irreparabili alla corretta funzionalità dei centri erogatori privati, costretti ad una drastica quanto del tutto ingiustificata riduzione dell’offerta sanitaria.
Nel nuovo esposto si evidenzia in particolare che “la disposizione impartita dal Segretario FIMMG comporta di fatto un’interruzione del pubblico servizio all’utenza sanitaria, nell’erroneo e gratuito assunto che gli episodi di cattiva gestione delle problematiche relative alle prescrizioni di FKT siano imputabili solo alla modalità prescrittiva dei Medici di M.G., sebbene essi provvedano alla compilazione delle ricette con modalità non dissimili da quelle seguite dai Medici ospedalieri, i quali, in ragione della correttezza del proprio operato, non temono recuperi di somme ai loro danni”.
Se effettivamente sussistono abusi, che gli stessi vengano accertati e perseguiti, ma non si cada nell’aberrazione che per evitare eventuali inapropriatezze si paralizza del tutto l’operatività di un intero settore, con incommensurabili disagi per i pazienti e negativi riflessi per la tenuta dei livelli occupazionali del personale addetto presso le strutture accreditate.
A fronte di tale drammatica situazione, si è finora registrata la pervicace inerzia e l’imperterrito silenzio sia della Direzione Generale dell’ASP, nella persona del rappresentante passato ad altro incarico, che dell’Organo di vertice dell’Assessorato regionale alla Salute, che alcuna presa di posizione hanno doverosamente assunto contro la gratuita direttiva del Sindacato dei Medici di M.G..
Quello che continua a ripetersi – aggiunge Losacco – è che l’intera utenza dei servizi di fisioterapia continua ad essere “ostaggio” di interpretazioni burocratiche che, di fatto, non consentono il riconoscimento del diritto alla salute e della libera scelta della struttura a cui rivolgersi. C’è di più: oltre ai disagi cui sarebbero sottoposte persone anziane in caso di ricovero per prestazioni che sono invece normalmente erogabili a domicilio, ci chiediamo quanto costa al Servizio Sanitario Regionale il ricovero in struttura convenzionata (256 euro al giorno) rispetto invece all’intervento del fisioterapista a domicilio rispetto alle poche decine di euro presso il Centro accreditato.
FeNASP Basilicata