il dolore addominale: la sede. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il nono appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Lo spazio, denominato Medicina Live, accoglie ogni domenica gli interventi di Nicola D’Imperio su argomenti medici di grande interesse.
Nicola D’Imperio (Medicina Live): “Il dolore addominale: la sede”
Per analizzare il dolore addominale iniziamo dalla localizzazione, la sua sede. Abbiamo già detto, nella puntata precedente, che, per convenzione, la superficie addominale viene divisa con due linee parallele verticali che corrono, grossomodo, equidistanti di circa 10 cm dall’ombelico, dall’arcata costale inferiore sino al margine anteriore del bacino, e con due linee parallele orizzontali che corrono, grossomodo, la linea superiore sotto le arcate costali inferiori e la linea inferiore sopra il margine anteriore del bacino. Si determinano così 9 regioni: tre superiori, che sono denominate ipocondrio destro, epigastrio e ipocondrio sinistro; tre medie, che sono denominate fianco destro, mesogastrio e fianco sinistro; tre inferiori che sono denominate fossa iliaca destra, ipogastrio e fossa iliaca sinistra.
Iniziamo dall’alto, il dolore all’ipocondrio destro, cioè la regione sotto l’arcata costale, sotto il fegato, per intenderci. Il dolore in tale sede può dipendere da patologie delle vie biliari, della cistifellea, della flessura epatica del colon (in questa zona il colon passa sotto il fegato), oppure può essere un dolore da compressione o infiammazione delle radici nervose che partono dalla colonna vertebrale e che si portano anteriormente verso la parete addominale. Da considerare che un dolore che proviene dalla cistifellea, come nel caso di colica biliare da calcoli, si riflette spesso posteriormente verso l’angolo inferiore della scapola destra.
Abbiamo detto che centralmente in alto c’è la regione dell’epigastrio, quella che dalla gente viene chiamata “la regione dello stomaco”. Il dolore in tale sede può dipendere da una patologia dello stomaco, o del duodeno, o della regione inferiore dell’esofago, o dal pancreas, che si trova posteriormente allo stomaco, o dal colon che è posto inferiormente, o dalla cistifellea e vie biliari, quest’ultimo, generalmente, si irradia alla regione vicina, l’ipocondrio destro, e posteriormente verso la scapola destra. Non dimentichiamo che posteriormente e parallela alla colonna vertebrale corre l’aorta addominale una cui patologia, più raramente, può determinare un dolore all’epigastrio.
Sulla sinistra dell’epigastrio c’è la regione dell’ipocondrio sinistro. Il dolore in tale sede può dipendere da patologie della flessura splenica del colon (in tale regione il colon passa sotto la milza), oppure della milza, oppure, come nell’ipocondrio destro, può dipendere da compressione o infiammazione delle radici nervose che si portano anteriormente, da parte di patologie della colonna vertebrale. Non dimentichiamo che un dolore agli ipocondri può provenire, raramente, da due organi molto prossimi, i reni, ma in genere in tali casi il dolore è posteriore e si accompagna ad altri sintomi di tipo urinario.
Passando alle tre regioni intermedie, incominciamo dalla regione del fianco destro. Il dolore in tale sede dipende il più delle volte dal colon ascendente. La regione successiva è il mesogastrio, al centro della quale è localizzato l’ombelico: un dolore in tale sede può dipendere dal colon trasverso, oppure dal piccolo intestino, oppure, come per l’epigastrio, da una patologia dell’aorta addominale che decorre posteriormente e parallelamente alla colonna vertebrale. Il dolore nella regione del fianco destro è determinato, in genere, dal colon discendente.
Analizziamo infine le tre regioni inferiori. Un dolore in fossa iliaca destra, in genere, è determinato dal colon cieco, oppure dall’appendice che è situata in fondo al cieco. Nel cieco confluisce l’ileo terminale, l’ultima parte del piccolo intestino, attraverso una valvola, denominata ileo-ciecale, per cui il dolore in fossa iliaca destra può essere determinato anche da patologie di questo delicato punto di passaggio dal piccolo al grosso intestino, come è frequente osservare nel morbo di Crohn. Nella donna un dolore in questa regione può essere determinato anche da una patologia che interessa l’ovaio o la tuba destra.
Centralmente alle tre regioni inferiori c’è, come abbiamo detto, l’ipogastrio. Un dolore in questa regione, in basso ed al centro dell’addome, può provenire da patologie del sigma, del retto, della vescica e, nell’uomo della prostata, nella donna dell’utero. Infine di un dolore in fossa iliaca sinistra possono essere responsabili patologie del colon discendente, del sigma e, nella donna, dell’ovaio e della tuba sinistra.
Voglio però sottolineare che questo è uno schematismo estremo che serve a dare al medico alcune indicazioni utili per la diagnosi, a condizione però che il paziente riesca a localizzare il dolore, che, insieme ad un’anamnesi accurata e all’esame obiettivo (la visita), possono far porre al medico il corretto orientamento diagnostico, che va confermato con la tecnologia di cui oggi siamo ricchi.
Spesso il paziente non riesce a localizzare almeno il punto d’insorgenza del dolore addominale, oppure esso sin dall’origine è diffuso, pur avendo origine da un organo ben definito, o si diffonde in breve tempo a tutto l’addome per l’irritazione del peritoneo, o perché la patologia interessa più distretti dell’apparato digerente, ma, per far porre al medico un corretto orientamento diagnostico, verranno in aiuto un ulteriore approfondimento dei dati dell’anamnesi e l’esame obiettivo.
Gli ulteriori dati anamnestici sono il tipo di dolore, l’insorgenza, la durata, l’intensità, le variabili soggettive, ma di questi caratteri parleremo nella prossima puntata.
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it