L’AISM Mathera (Associazione Infrastrutture e Sviluppo) si chiede se con la nomina del Commissario Asm Sabrina Pulvirenti da parte della Regione Basilicata si sta cospirando al tanto cercato accorpamento all’ospedale San Carlo della Sanità materana.
Ma perché all’Adi Matera si sostituisce un facente funzione di Direttore Generale con un Commissario, che pur assumendo una funzione più stabile del precedente. E’ comunque una nomina che andrebbe fatta solo in situazioni molto particolari e di estrema necessità.
L’AISM Mathera si chiede perché non è stato nominato un direttore generale e quali saranno le intenzioni che dobbiamo attenderci dalla Regione Basilicata a fronte di questa nomina.
I nostri sospetti si fondano sul fatto che il San Carlo di Potenza non ha numeri di ricoveri e bacino di utenza sufficienti per sostenere un DEA di 2° Livello per quanto specificato dal DM70 a cui tutti le unità Sanitarie Italiane dovranno adeguarsi. Attendiamo il termine della ennesima proroga al Dic/2022 per sapere se il San Carlo dovrà fare un passo indietro e tornare ad essere un DEA di 1° Livello come lo è sempre stato.
Ospedale San Carlo (AOR, Azienda Ospedaliera Regionale)
L’ospedale San Carlo di Potenza (AOR-Azienda Ospedaliera Regionale), in qualità di Azienda Ospedaliera autonoma, percepisce contributi Statali in modo proporzionato al numero di ricoveri e non rispetto al numero degli abitanti del suo bacino di utenza come l’ASM di Matera e l’ASP di Potenza. L’AOR fu istituito come DEA di 2° Livello, con soli due miseri reparti di alta specializzazione e prima del Decreto Ministeriale N.70 (DM 70). A partire dai primi anni di attività, la posizione debitoria del San Carlo si aggrava sempre di più nel tempo fino a circa € 2 milioni di debiti al mese attuali, che adesso sfiorano e superano complessivamente quasi € 150 milioni, per mancanza di Ricoveri e quindi ospedalizzazioni per ricevere i fondi Statali necessari alla sopravvivenza finanziaria ed economica.
Il DM70
Dopo il DM70 è un Decreto Ministeriale che traccia le linee di adeguamento della Sanità Nazionale a precise regole dettate dal bacino di utenza e dal numero di Ricoveri. Lo Stato Italiano ha dato la possibilità alle Regioni di rinviare la riforma Sanitaria per l’adeguamento al DM70 con proroghe di 2 anni in 2 anni, fino alla stipula del definitivo piano Strategico Sanitario Regionale. Il problema del San Carlo resta e sarà sempre l’adeguamento ai numeri minimi richiesti dal DM70 di un DEA di 2° Livello, ovvero 70.000 Ricoveri all’anno a fronte dei 50.000 attuali, nonostante l’annessione degli ospedali di Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro ed i 600.000 abitanti che non può mai avere perché la popolazione Lucana è scesa a 550.000 abitanti. Quindi un ospedale da ridimensionare e portare alle sue dimensioni originarie di un DEA di 1° Livello, come lo è sempre stato.
Il crack finanziario del San Carlo salvato dalle ASM di Matera e dal CROB di Rionero.
Nel recentissimo agosto 2020 l’AOR sfiora il crack finanziario per € 10 milioni da pagare ai creditori che li hanno rivendicati, per evitare il crack finanziario. Ecco la fa la Regione Basilicata per evitarlo:
Sposta il Dirigente Generale dell’ASP di Potenza alla Direzione Generale dell’AOR. Con questa manovra, il neo dirigente, il Dott. Spera, sposta € 5 milioni dalle ASM di Matera ed € 1 milione di risparmi sui farmaci del virtuoso Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e altri € 4,8 milioni dal CROB di Rionero nelle casse del San Carlo di Potenza per coprire l’imminente buco di bilancio che avrebbe portato all’immediato pignoramento dei beni dello stesso AOR e quindi al blocco totale delle attività ospedaliere. Ma a breve questo problema si ripresenterà a causa di altri creditori, che sono circa 400-500 aziende all’anno, che rivendicheranno i loro crediti.
Ma cosa fa il Governo regionale pur di conservare il DEA di 2° Livello al San Carlo: tenta di accorpare l’ASM all’Ospedale di Potenza, come ha già fatto con gli ospedali delle ASP di Potenza di Melfi, Lagonegro e Villa d’Agri, per arrivare ai famigerati 70.000 ricoveri all’anno di cui ha bisogno per mantenere il DEA di 2° Livello e non essere declassato a DEA di 1° Livello.
Tutto nonostante le 11.200 firme raccolte in tutto il Materano dal sindacato FIALS per scongiurare il tentativo della Regione Basilicata di accorpare all’AOR tutti gli Ospedali delle ASM (Azienda Sanitaria del Materano) per impedire che questo inutile accorpamento avvenga.
Si riattiva una macchina di Radioterapia dell’Ospedale di Policoro che non era mai stata utilizzata da decine di anni e la rimette in attività con medici che provengono dal San Carlo di Potenza, accreditando dall’ASM circa € 60 ad ogni trattamento e soprattutto il ricovero che gli viene accreditato ed eventuali interventi o trasferimenti all’AOR per il proseguimento dei ricoveri. Tutte operazioni che ovviamente danneggiano l’ASM di Matera di fronte al compiacente ed incosciente atteggiamento dell’Ospedale di Policoro.
Cercano di spostare reparti del Madonna delle Grazie di Matera in altri ospedali delle ASM e ASP consenzienti per cercare a tutti i costi di rimettere in corsa il San Carlo a DEA di 2° Livello.
Accadde qualche anno, in occasione delle dimissione dell’ultimo Direttore Generale delle ASM, quando la Regione Basilicata tentò di spostare a Policoro tre Reparti del Madonna delle Grazie. In un’altra occasione più recente la Regione Basilicata tenta di chiudere altri tre reparti al Madonna delle Grazie di Matera per adeguamento al DM70, trascurando totalmente il dovuto adeguamento del San Carlo, ma concentrandosi esclusivamente sullo spogliamento del nosocomio di Matera.
Nell’ipotesi che anche i cittadini dell’ASM del Materano fossero accorpati all’AOR non riuscirebbero ugualmente ad adeguare al DM70 la struttura dell’AOR perché i materani nella realtà e per consuetudine sono abituati ad utilizzare gli ospedali pugliesi per vicinanza territoriale e per indubbia fiducia ed ampiezza di scelta e qualità degli stessi, di cui sono abituati a servirsi da sempre per competenza e vicinanza territoriale.
Quindi un accorpamento che diventerebbe un enorme buco nell’acqua che porterebbe inevitabilmente al fallimento, non solo di quello imminente dell’AOR, ma delle ASL dell’intero territorio Regionale, trascinandosi dietro anche il virtuoso ed efficiente ASM del Materano a causa di una mancanza cronica di ospedalizzazioni dell’AOR e quindi di finanziamenti Statali di sopravvivenza. Questo è il fenomeno degli accorpamenti della Regione Basilicata che accade ormai sistematicamente in tutti gli Enti di Matera che vengono accorpati per salvaguardare la cattiva gestione di quelli di Potenza.