Riportiamo di seguito una nota dell’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus, relativa alla petizione sottoscritta da 28 pazienti, in trattamento dialitico presso gli ospedali di Lauria e Maratea, che sostengono e condividono l’iniziativa promossa dai 27 dializzati di Tinchi con la quale domandano la nascita di un centro dialisi pubblico a Policoro.
Nei giorni scorsi abbiamo raccolte le firme di 28 pazienti, in trattamento dialitico presso gli ospedali di Lauria e Maratea, che sostengono e condividono l’iniziativa promossa dai 27 dializzati di Tinchi con la quale domandano la nascita di un centro dialisi pubblico a Policoro.
La ritengono fondata sui principi fondamentali del nostro sistema sanitario, quali l’universalismo, l’appropriatezza delle cure e l’economicità delle prestazioni.
Con questa nuova istanza i dializzati di Lauria e Maratea esprimono grande solidarietà verso i propri compagni di sventura che stanno lottando per i diritti delle persone svantaggiate, affette da una malattia cronica, quale l’insufficienza renale, riconosciuta come un importante problema di salute pubblica, ad alto profilo di rischio e dagli elevati costi sociali ed economici, contro lo sperpero di denaro pubblico e gli interessi campanilistici.
Nei prossimi giorni presenteremo questa nuova petizione al presidente della giunta regionale, dott. Marcello Pittella, all’assessore alle politiche alla persona, prof.ssa Flavia Franconi e al presidente della IV commissione consiliare regionale competente sulle politiche sociali e sanitarie, dott. Luigi Bradascio, ai quali chiediamo un incontro urgente e congiunto con la presenza anche del direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, dott. Pietro Quinto.
E’ dal 17 settembre scorso, giorno in cui abbiamo inoltrato alle istituzioni regionali la richiesta dei pazienti di Tinchi per la realizzazione di un centro dialisi a Policoro, che attendiamo risposte concrete, che domandiamo quale logica sottende la programmazione sanitaria regionale che, da un lato, ha incluso l’ospedale di Policoro nella rete di emergenza-urgenza e, dall’altra, lo ha escluso dalla rete nefrologica e dialitica.
Siamo pronti ad estendere la petizione a tutti i dializzati e trapiantati lucani perché crediamo che l’istanza presentata dai dializzati di Tinchi sia giusta e in linea con i principi di una sanità pubblica adeguata, sia per un aspetto strettamente terapeutico, considerato che molti pazienti richiedono interventi ad alta specialità e strutture ospedaliere dotate di reparti di emergenza, sia per l’obiettivo della lotta agli sprechi perché convinti che sia il modo migliore per continuare a garantire a tutti, in modo uniforme, livelli essenziali di assistenza al riparo da discriminazioni o speculazioni.
Riceviamo molte telefonate dai dializzati di altre Regioni italiane, che sanno delle nostre iniziative, e ci chiedono informazioni sui tempi di realizzazione del centro dialisi a Policoro, se è già possibile prenotare un posto dialisi per le vacanze, ci sostengono e ci invitano a non mollare.
Quella del turismo sanitario è un’altra occasione importante di investimento oltre che di garanzia dei diritti fondamentali di una persona in dialisi.
I malati in uremia terminale hanno la vita e la autonomia scandite dal trattamento dialitico tre volte la settimana. Spostarsi dalla propria residenza richiede sempre un certo coraggio e molta buona volontà, soprattutto se si desidera cercare di vivere le gioie di una vita normale, come andare in vacanza.
Trovare un posto dialisi-vacanza, dove e nel periodo che si vorrebbe, richiede anche un pizzico di fortuna e tantissima collaborazione da parte di chi opera nei centri dialisi.
Il personale sanitario già nel quotidiano si trova ad equilibrare le sempre più diffuse carenze di organico con le richieste di nuovi ingressi e la presenza di malati sempre più anziani e perciò stesso più impegnativi.