Sanità integrativa: oltre l’80% dei lucani non dispone di una Forma Sanitaria Integrativa. È quanto rileva la ricerca Rbm Salute sullo status del welfare integrativo in Italia. I dati evidenziano poi come oltre il 55% dei lavoratori dipendenti aderisce a una Forma Sanitaria Integrativa. I lavoratori autonomi presentano dei tassi di adesione di poco meno del 15%. Per quanto riguarda la geografia, il Welfare Integrativo è radicato prevalentemente nel Nord Ovest e nel Centro (oltre il 65%). Con particolare riferimento alle Forme Sanitarie Integrative bisogna osservare che gli aderenti risultano così distribuiti: 1 cittadino su 4 a Nord Ovest; 1 cittadino su 7 a Nord Est; 1 cittadino su 5 al Centro; 1 cittadino su 15 al Sud. Ancora, la spesa privata per la sanità oggi da noi si aggira intorno ai 350-425 euro pro-capite l’anno. Una spesa alla quale sempre meno famiglie lucane riescono a far fronte con la rinuncia a curarsi.
Prendendo in considerazione questo ed altri studi e statistiche in ambito sanitario, nonché sfruttando la conoscenza diretta del settore – commenta Michele Cataldi (Polimedica Melfi), Sanità Futura – emerge l’insufficienza delle prassi offerte dal sistema sanitario (sia pubblico che privato) per far fronte alla richiesta di assistenza e cure per un’ampia gamma di patologie croniche, nonché la mancanza di percorsi di cura e di prevenzione che approccino le persone, anche sane, secondo i moderni criteri di multidisciplinarità e che tengano conto in toto delle necessità dell’individuo e dei suoi familiari, in direzione di un concetto più ampio di benessere e salute. Quest’area riconducibile alla sanità integrativa, è quasi completamente scoperta e, ad onor del vero, è anche da considerarsi un’area che ha in sé enormi possibilità di miglioramento e di sviluppo lavorativo.
Il problema principale dell’attuale modello di Welfare Integrativo – aggiunge Cataldi – non è la sua estensione/concentrazione, ma l’intensità delle coperture che mette a disposizione. Il livello di spesa privata intermediata dalle Forme Sanitarie Integrative è inferiore di oltre il 30% alla media UE. Di qui l’impegno del poliambulatorio Polimedica di Melfi che di recente ha stipulato una convenzione con Generali, che gestisce tra l’altro il fondo FASIF, Fondo integrativo del Servizio sanitario nazionale. Sono direttamente interessati i dipendenti Sata Melfi, Fca Melfi, CnhSofim-Fca. Tra le prestazioni assicurate: fisioterapia, visite specialistiche ed esami in oltre 20 branche. Possibilità di svolgere anche i seguenti check-up: check-up arti inferiori; check up flussi venosi, prevenzione oftalmologica; prevenzione patologie vie respiratorie.
Secondo Sanità Futura, inoltre, in tempi in cui il Servizio Sanitario Nazionale sta cercando di riorganizzarsi e tantissimi cittadini rinunciano alle cure, promuovere proposte innovative di percorsi misti pubblico/privato, fatti non solo di cure e assistenza per patologie croniche o acute, ma anche di percorsi di prevenzione che approccino le persone, anche sane, secondo i moderni criteri di multidisciplinarità, in direzione di un concetto più ampio di benessere e salute, è la strategia da perseguire sia per evitare in futuro più patologie e più costi con il ricorso alle cure che un miglioramento generale del benessere della popolazione. In una parola offrire nuove opportunità di tutela della salute soprattutto per ridurre il costo diretto delle famiglie.
E’ la “sfida” del Villaggio Salute a cui Polimedica sta lavorando a Melfi, ispirato dai principi della sinergia e della cooperazione, che riguarda non solo i singoli imprenditori che ne già ne fanno parte o lo faranno in seguito, ma l’intero territorio che lo ospita e i suoi abitanti. Un’ ambiziosa iniziativa imprenditoriale che ha come obiettivo centrale quello di realizzare un polo salutistico, localizzato in contrada Bicocca di Melfi. Queste le macroaree di servizi che il Villaggio Salute garantirà, offrendo servizi sanitari integrati fra loro e con il territorio circostante: attività motorie; ristorazione e alimentazione; attività sanitarie; servizi per il tempo libero; servizi e attività ludiche e di assistenza sociale; servizi per la cura e il benessere delle persone; servizi per la cura e il benessere degli animali.
La convenzione con Fondo FASIF (Generali) è un primo passo per ampliare la “protezione salute”.