OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) di Matera: “Asm non è un’azienda per infermieri”. Di seguito la nota integrale.
Un regalo di Natale sgradito e svilente.
Il 24 dicembre scorso, l’Azienda sanitaria di Matera ha cancellato dal nuovo atto aziendale la UOC SIC SITRA, ovvero l’unità operativa complessa interaziendale del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale.
Si tratta di una struttura organizzativa che organizza e coordina il personale infermieristico, ostetrico, tecnico-sanitario, riabilitativo e della prevenzione, oltre che gli operatori di supporto, che a Matera avrebbe dovuto essere attivata congiuntamente all’ASP già nel 2018, quando l’Asm recepì un accordo tra la Regione Basilicata e le aziende sanitarie lucane siglato nel 2015, e aggiornato nel 2017, che prevedeva che il SITRA facesse capo all’ASP.
Tale servizio, però, purtroppo non è mai stato attivato e con questo nuovo atto aziendale scompare per sempre dall’agenda programmatica della direzione sanitaria di Matera. L’atto aziendale, infatti, dal 1992, è il documento strategico del direttore generale dell’azienda sanitaria per ciò che concerne il modello di organizzazione e funzionamento, in linea col piano sanitario regionale e la normativa vigente.
Si tratta dell’ennesimo atto d’imperio di una direzione che mostra puntualmente scarsa considerazione per le professioni sanitarie e per il contributo che le stesse assicurano per il funzionamento e l’efficientamento dell’ASM. Tale grave atteggiamento è confermato anche dalla recente approvazione definitiva del piano triennale del fabbisogno di personale, che non prevede – nel 2021 – l’assunzione di alcun dirigente infermiere nonostante la cessazione del rapporto di lavoro, per raggiungimento del limite di età, di uno dei due dirigenti infermieri ad oggi in servizio.
Uno schiaffo in faccia al lavoro, qualificato e prezioso, di categorie sanitarie, come gli infermieri, che vivono a stretto contatto col paziente addirittura più dei medici, come quest’anno di pandemia ha dimostrato. E in un momento in cui le prospettive sanitarie della regione vanno tutt’altro che in una direzione serena, l’Azienda sanitaria di Matera, che il governatore Bardi qualche mese fa aveva definito di prossimo commissariamento, ringrazia così il personale infermieristico.
Ci auguriamo, pertanto, che la direzione possa riflettere e tornare sui propri passi e che, nel frattempo, la politica materana – a tutti i livelli – prenda posizione sulle politiche sanitarie della Regione, autoreferenziali, poco partecipate e, soprattutto, poco efficaci.
Asm replica all’OPI (Ordine delle Professioni Sanitarie)
Con l’aggiornamento dell’Atto Aziendale dell’ASM, adottato con deliberazione n. 1186 del 24/12/2020 non vi è stata cancellazione di nessuna delle unità operative previste nell’ultimo Atto Aziendale dell’ASM preesistente, adottato con deliberazione n. 1099 del 21/11/1997 ed approvato dalla Giunta regionale con DGR n. 132 del 14/02/2018.
Per tali ragioni appare del tutto infondata la denuncia da parte dell’OPI (Ordine delle Professioni Sanitarie) contenuta nell’articolo pubblicato in data 07/01/2021 su alcune testate giornalistiche on line, con cui si accusa la Direzione Strategica dell’ASM di aver cancellato l’Unità Operativa Complessa Interaziendale del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale.
Come emerge dall’evidenza documentale, infatti, tale Struttura Complessa Interaziendale non figura nell’organigramma allegato all’Atto Aziendale preesistente all’aggiornamento adottato da questa Direzione con la su richiamata deliberazione aziendale n. 1186/2020.
Di fatto l’Accordo relativo al 2017 tra la Regione Basilicata e le Aziende Sanitarie Lucane, citato nell’articolo considerato, che inizialmente prevedeva la Struttura Complessa Interaziendale del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale tra l’ASM e l’ASP, attestandola a quest’ultima, è stato superato dai successivi aggiornamenti da parte dei Direttori delle Aziende Sanitarie Regionali, sulla scorta dei quali è stato adottato il già menzionato Atto Aziendale dell’ASM, adottato con delibera n. 1099/2018 così come aggiornato da questa Direzione con delibera n. 1186/2020. A conferma di quanto sostenuto si cita la deliberazione aziendale n. 18 del 11/01/2018 con la quale l’ASM ha approvato l’Accordo Programmatico Interaziendale per la rimodulazione delle Strutture Complesse Interaziendali, sottoscritto dai Direttori Generali dell’ASM, ASP, AOR San Carlo e IRCCS CROB di Rionero, in cui è riportato l’aggiornamento dell’elenco delle Strutture Complesse Interaziendali tra cui non figura più la SIC “S.I.T.R.A.”.
Pertanto, nessun “atto d’imperio” da parte dell’attuale direzione dell’ASM, che, è bene ricordare, nelle more della nomina del Direttore Generale pro-tempore, esercita un ruolo di “facente funzioni”, che, proprio in virtù della provvisorietà del proprio mandato, ha ritenuto opportuno non operare alcuna modifica dell’Atto Aziendale preesistente, che di fatto, con l’unica eccezione della rifunzionalizzazione dell’UOC Medicina di Policoro, è rimasto totalmente inalterato. Ad ogni buon conto, è di tutta evidenza, che qualora l’ASP, quale Azienda attestataria della SIC “S.I.T.R.A.”, su mandato regionale, ritenesse di attivare la suddetta SIC, questa Direzione ne prenderà atto e provvederà di conseguenza.
Altrettanto priva di fondamento è l’altra accusa contenuta nell’articolo de quo in merito alla presunta scarsa considerazione riservata da questa Direzione alle Professioni Sanitarie, in virtù delle previsioni effettuate nel Piano Triennale del Fabbisogno di Personale approvato dall’ASM.
Anche in questo caso è doveroso fornire alcune precisazioni: questa Direzione, infatti, giusta deliberazione n. 259 del 11/03/2020 ha provveduto all’assunzione di un dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, in aggiunta al Dirigente Responsabile del Servizio delle Professioni Sanitarie, provvedendo al contempo al significativo potenziamento del Servizio con il conferimento di vari incarichi di funzione e l’assegnazione di altro personale di supporto.
In merito poi al Piano Triennale del Fabbisogno di personale 2021 – 2023, a fronte della cessazione dell’attuale Dirigente delle Professioni Sanitarie nel corso del 2021 è stata prevista nel 2022 l’assunzione di un’unità dello stesso profilo, che si aggiunge a quella del Dirigente delle Professioni Sanitarie – Area Prevenzione.
Si citano, inoltre, i Piani Operativi adottati dall’Azienda per il potenziamento della rete assistenziale ospedaliera e territoriale, in attuazione degli indirizzi programmatici nazionali e regionali, che prevedono cospicui investimenti nel personale infermieristico.
A margine delle doverose precisazioni dinnanzi rappresentate, non si può fare a meno di esprimere profondo disappunto per le dichiarazioni contenute nell’articolo in questione, rilasciate dagli autori dello stesso in un momento estremamente delicato e complesso della gestione aziendale, in cui questa Direzione sta profondendo il massimo sforzo tra mille difficoltà e sacrifici da parte di tutto il personale dell’Azienda, un momento in cui, al contrario, andrebbero, dati segnali di compattezza, di coesione e di unitarietà, mettendo da parte comportamenti pretestuosi e destabilizzanti.