L’ospedale della Murgia aprirà i battenti il 14 aprile 2014.
La conferma dell’Asl nel corso dell’incontro convocato su iniziativa del sindaco Valente.
Garantiti nelle more l’operatività del Pronto Soccorso ed i posti letto per acuti del “Santa Maria del Piede”.
L’indicazione, chiara e perentoria, è giunta dalla direttrice generale dell’Asl Ba 4, Silvana Melli, nel corso di un incontro svoltosi negli uffici dell’ospedale “Santa Maria del Piede”, su iniziativa del primo cittadino Alesio Valente che ne aveva fatto espressa richiesta nella giornata di mercoledì, in coda ad un faccia a faccia con la dirigenza dell’azienda sanitaria. E dopo 24 ore, il confronto s’è spostato a Gravina, per discutere
dell’entrata in funzione del presidio ospedaliero murgiano e delle sorti, nelle more, della struttura sanitaria gravinese. Temi oggetto di un dibattito al quale hanno preso parte tra gli altri, insieme ai vertici dell’Asl barese, i responsabili delle strutture ospedaliere di Altamura e Gravina, i rappresentanti dei sindacati di categoria, il consigliere provinciale Domenico Romita e l’assessore comunale alle politiche sociali, Felice Lafabiana.
Ad introdurre i lavori il direttore del distretto sanitario, Alessandro Sansonetti, con una conferma: «La data non è cambiata: la domenica delle Palme coinciderà con l’avvio delle attività del nuovo ospedale. Stiamo lavorando alla definizione delle questioni organizzative, con particolare attenzione alle carenze di organico». Quelle stesse che, nei giorni scorsi, sembravano dover portare ad un ulteriore ridimensionamento del polo sanitario gravinese, tuttavia scongiurato dal risoluto intervento istituzionale del Comune e dall’individuazione di una soluzione concertata tra l’Asl e l’amministrazione comunale, oggi presentata ufficialmente. «Sin qui – ha ricordato il primario Antonio Dibello – siamo andati avanti con la disponibilità dei colleghi di Medicina. Non si poteva però continuare oltre con gli straordinari e con turni faticosi. Per questo ci siamo adoperati per dare forma a scenari alternativi». Nei dettagli illustrati poi da Marco De Giosa, responsabile del Dipartimento 118: «Tra i nostri medici individueremo personale con alle spalle esperienza di Pronto Soccorso e che, sulla base di specifici rapporti contrattuali libero-professionali, possano dare una mano ai medici del Pronto Soccorso gravinese per garantire la copertura di tutti i turni. È ovvio che ciò non andrà ad influire in alcun modo sul servizio di 118, che continuerà ad essere garantito come sempre».
Anche per l’avvenire, dunque, servizi assicurati nell’arco dell’intera giornata, senza variazioni rispetto al passato. E nulla cambierà, almeno fino all’apertura del nuovo nosocomio, in riferimento ai posti letto per malati acuti: le tesi esposte dai medici ospedalieri, dai loro colleghi di medicina generale e dall’amministrazione comunale hanno trovato accoglimento da parte dell’Asl. Così per i prossimi mesi il “Santa Maria del Piede” resterà operativo pure sotto questo profilo, come auspicato dal Municipio. «Sono state adottate scelte logiche e sensate», ha commentato Valente nel suo intervento. «L’amministrazione comunale, sin dal suo insediamento, sta sostenendo con forza le ragioni della città in campo sanitario. Adesso, con la collaborazione dei medici e grazie alla sensibilità ed all’attenzione della dottoressa Melli e dei suoi collaboratori, disponibili al dialogo con il territorio e, soprattutto, attenti alle esigenze della cittadinanza, è stato possibile cogliere un risultato importante: la salvaguardia del Pronto Soccorso e dei posti letto per acuti. Abbiamo scritto insieme una nuova pagina nel sistema delle relazioni istituzionali: per quanto ci riguarda, non deluderemo la fiducia accordataci». Parole cui ha fatto eco la riflessione di Silvana Melli. Che indicata la data del 14 aprile 2014 «come quella di inizio della vita dell’ospedale della Murgia», ha insistito sulla necessità di anticipare i tempi «per cominciare a ragionare in maniera compiuta in termini di distretto sanitario», valutando inoltre positivamente il modello concertativo sperimentato proprio a Gravina attraverso l’intesa col sindaco Valente: «E’ stato svolto un lavoro sinergico sul territorio che ha dato buoni frutti e che ci auguriamo di riuscire ad esportare anche nel resto della Puglia».
abbiamo la concorrenza in casa.