Pisticci – Tutta la rabbia e la delusione di cittadini e del Comitato Difesa dell’Ospedale per la mancata soluzione dei problemi del nosocomio di Tinchi e in genere per lo stato di indifferenza che vive il territorio e il Metapontino, sono esplose lunedì sera, prima, durante e dopo i lavori dell’annunciato incontro sul tema “Quali turismi per la Basilicata”, promosso dal gruppo consiliare regionale del Pd, presieduto dal segretario provinciale Pasquale Bellitti, con introduzione del segretario locale Rocco Negro, che, dopo aver sottolineato che la politica attraversa un periodo difficile, ha aggiunto che la Basilicata deve saper cogliere la risorsa turismo, che la vede oggi relegata negli ultimi posti in graduatoria. Ma era abbastanza scontato, visto l’aria che tirava, che l’argomento all’o. d. g. fosse subito accantonato per parlare e confrontarsi sulla situazione dell’ospedale con i vertici del partito, Luca Braia, Giuseppe D’Alessandro, Vincenzo Santochirico e Marcello Pittella. La forte contestazione si è subito fatta avvertire per esprimere l’amarezza per le mancate promesse e la delibera n. 792 del 2 agosto che chiude il laboratorio di analisi, ultimo tassello di tutta una serie di spoliazioni. Sollecitata a viva voce invece l’attuazione del piano sanitario per Tinchi annunciato dalla regione due anni fa. Una situazione non più tollerabile anche alla luce dello spending review sulla soppressione della sede staccata del tribunale. “Le rivendicazioni legittime del comitato non ci lasciano indifferenti -ha voluto chiarire il consigliere regionale Braia- ma è necessaria una organizzazione razionale del sistema adottando scelte e soluzioni in grado di concentrare le risorse sanitarie e conciliare le esigenze del territorio con la qualità dei servizi”. Braia ha aggiunto che Tinchi non è stata abbandonata a sé stessa, non c’è la volontà di chiudere e che occorre dare un futuro al presidio. Le proteste e le istanze possono essere di grande aiuto per intraprendere la strada migliore. Ritornando al tema dell’incontro, l’esponente pidiessino ha evidenziato che anche quello turistico è un settore trainante su cui occorre confrontarsi. L’intervento risolutore del sindaco di Pisticci Vito Di Trani ha stemperato, ma solo in parte, il clima di forte tensione che si era creato, quando, confermando le sue posizioni si è fatto interprete delle esigenze del territorio, privato di industrie, carcere, ospedale e Tribunale, mancato riconoscimento delle royaltes sul petrolio, la preoccupante situazione della costa, che hanno esasperato la gente, ormai stanca di attendere e sempre più disaffezionata alla politica. Poi il pressante invito ai politici presenti a riferire sulla reale situazione dell’ospedale, anche perché è impensabile parlare di sviluppo turistico senza la presenza di un ospedale. I vivaci interventi di alcuni cittadini sono stati motivo di altro approfondito dibattito sul ruolo della politica e sulla necessità di revocare la delibera regionale che di fatto chiude il Laboratorio di Analisi. Al termine del serrato confronto il sindaco Di Trani ha impegnato il capogruppo del Pd a ritornare fra due settimane con il pacchetto di proposte della regione e a ridiscutere sul problema. Ma cittadini e comitato non sono sembrati soddisfatti e alla fine si è fatta sentire una nuova contestazione ancora più forte della precedente. Significativo uno striscione che invitava i politici ad andarsene e a non fare più ritorno.
Giuseppe Coniglio
Continueremo a tartassare qualsiasi politico che verrà nella nostra Città affinchè si rendano conto cosa vuol dire voto dei cittadini e doveri dei politici, oltre 5000 firme per l’astensione al voto già sono più che una realtà e non ci fermeremo qui!!!