Ora Basta. Non assisterò inerme alla chiusura, sotto la mia gestione, dell’ospedale di Tinchi, dopo anni di rassicurazioni e promesse, non consentirò che la buona fede e l’amicizia vengano scambiate per dabbenaggine.
Ho creduto per anni alla politica, agli amici di partito che venivano a rassicurarci , a dirci che niente sarebbe stato mosso, che l’ospedale avrebbe continuato a vivere meglio di prima, che sarebbe diventato il fiore all’occhiello per l’azienda sanitaria. Ne ho sentite, in questi anni di cotte e di crude: qualche dirigente Asl vantarsi di aver usato mezzucci da niente per nascondere verità agghiaccianti: “non vi preoccupate”, ed io a crederci, ci veniva detto “ il reparto di ginecologia ed ostetricia verrà spostato a Policoro solo momentaneamente ,perché dobbiamo ristrutturare il presidio di Tinchi per renderlo più funzionale, per arricchirlo. Ma possiamo mai investire somme importanti per rimettere a nuovo questa struttura per poi chiuderla? Mi dicevano, scherziamo?”…alla fine registriamo che Il reparto è stato trasferito insieme alla chirurgia e alla Medicina. Voglio solo ricordare che nel punto nascita di Tinchi venivano alla luce più bambini dell’intera regione.
La spoliazione ha inizio in maniera scientifica e continua in modo più subdolo. Ed io? Ci credo ancora: credo negli ideali di giustizia e nella politica al punto che a volte apostrofo in modo crudo chi osa metterne in dubbio il suo primato e la buona fede di chi la pratica.
Mai chiarezza, soltanto tentativi di metterci l’uno contro l’altro, per dividerci, al fine di far passare sulle nostre teste decisioni penalizzanti per noi e che vanno a mortificare quel popolo pisticcese che chissà quali colpe deve espiare e per quanto tempo ancora. E la “politica” intanto cosa fa? Continua ad implementare gli sprechi: viene costruita una piscina per la riabilitazione inaugurata il 6 dicembre 2008, mai utilizzata e costata centinaia di migliaia di euro, “stiamo potenziando quei servizi, come la fisiatria, destinati per varie ragioni, anche demografiche, a crescere ed assicurare all’ospedale pisticcese un ruolo di primo piano”, dichiarava il Direttore Generale dell’allora Asl numero 5. Ancora: sale operatorie rimesse a nuovo e mai riutilizzate; ospedale ristrutturato e svuotato; il terzo piano ammodernato , paragonabile a detta di qualcuno ad un “albergo a quattro stelle”,ma peccato che non sia utilizzabile per via di una strumentale riclassificazione sismica del territorio.
E qualcuno parlando del Laboratorio Analisi ancora dice: “saranno innovati i modelli che tenderanno a migliorare l’impiego delle risorse umane e strumentali, e consentiranno di ottimizzare gli investimenti (sic!) attuando percorsi clinico-diagnostici omogenei sull’intera provincia”; basta ripetere monotoni refrain propinati da anni senza indicare uno straccio di obiettivo se non la solita tattica di presa per i fondelli.
Si cade nell’assurdo: da una parte una struttura vuota ed un finanziamento di 700.000 euro dall’altra un Reparto di Dialisi angusto, sovraffollato ed ai limiti della sopportazione dal punto di vista igienico, tanto da attirare l’attenzione di sciacalli che sono sempre in agguato al punto che recentemente uno di loro nei panni del giornalista/maggiordomo nel presentare un articolo sull’ospedale di Tinchi, utilizza una vecchia foto che rappresenta una struttura dissestata e fatiscente, una foto bruttissima che parla da sola e che ti spinge a non leggere nemmeno il contenuto scontato dell’articolo. Sarei stato contento se quella rappresentazione fotografica fosse stata la realtà perché in quel caso non ci sarebbero stati sprechi di denaro pubblico e la mia gente non sarebbe stata, insieme a me, ingannata.
Adesso basta, lo dico col cuore e con la mente.
Il tempo degli imbonitori di circostanza è terminato, è terminato il tempo degli inganni.
A questo punto è necessaria la massima chiarezza.
Si venga a Pisticci a dire quali sono i programmi per Tinchi, vengano a spiegare il loro operato quei rappresentanti istituzionali, ripetutamente invitati alle sedute del Consiglio Comunale e sistematicamente disertate senza giustificazione alcuna. La politica si riappropri dei suoi spazi , ritorni ad occuparsi delle problematiche dei cittadini cercando di trovare loro le attese soluzioni , abbandoni atteggiamenti autoreferenziali anche per non indurre personaggi importanti, qual è il Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino a dire (parlando del suo partito) che “ Il PD oggi significa peggior Democrazia Cristiana, un tempo ci si confrontava sulle cose concrete, oggi si discute del nulla mediatico e televisivo”. Noi lo andiamo dicendo da qualche tempo e siamo felici che anche il Presidente sia sulla stessa lunghezza d’onda.
Per tornare alla questione di merito, mi interrogo su quello che potrebbe essere il futuro del nosocomio pisticcese. Mi pongo la domanda perché c’è ancora un briciolo di fiducia negli altri e perché mi piace immaginare che niente sia stato ancora deciso e che tutto possa ancora succedere. Il buon Direttore Generale parla di nuove specialità, di un ospedale da far rivivere nella nostra struttura. Non più tardi di ieri sono stato tranquillizzato sul Servizio Dialisi e sul fatto che il laboratorio di analisi non sarebbe stato intaccato. Poi, come oramai consuetudine, marcia indietro con generiche promesse e fumose previsioni, anche queste diventate un rito, al punto da ritenerle un’offesa per la nostra intelligenza. Probabilmente si tratta di posizioni dettate dalla politica passando anche sopra le teste degli esecutori di ordini, magari anche ottimi managers.
Se è vero, come mi si dice, che lo spostamento dei servizi di laboratorio presso un unico centro non comporta disfunzioni di sorta, si incominci ad ipotizzare la struttura di Tinchi quale riferimento territoriale per quella specialità.
La politica che sceglie venga finalmente allo scoperto e cominci ad immaginare soluzioni diverse per questo territorio. Tra le altre cose, anche il Pronto Soccorso non può essere un semplice PTS ma un pronto soccorso attivo e non solo a Tinchi ma anche a Stigliano, in considerazione delle caratteristiche orografiche della nostra Regione e dei carichi di lavoro insostenibili per i pur valenti professionisti del PSA di Policoro. È impensabile che quelli che un giorno erano dei PSA, negli ospedali di Stigliano e Tinchi, con operatori sanitari che hanno salvato vite umane a iosa, vengano declassati a semplici punti di Guardia Medica. La politica invece di rispondere a logiche vetuste faccia sedere intorno ad un tavolo i suoi protagonisti per indurli a studiare il territorio e la sua popolazione che ha bisogno non soltanto di cronicari ma anche di presidi attrezzati per urgenze ed emergenze dislocati in punti strategici. Non saranno certamente questi accorgimenti ad incidere in maniera negativa sul bilancio regionale. In Basilicata, ad occupare un territorio vasto, vi sono circa 600.000 persone che dovrebbero avere la stessa tutela di chi nasce e vive in zone più fortunate. La nostra regione dà tanto in termini energetici (acqua, petrolio, metano, stoccaggio gas) all’intera Nazione ed in cambio riceviamo soltanto disservizi. Nello specifico ricordiamo che, per quanto riguarda i trasporti, probabilmente siamo l’unica regione a non avere una rete ferroviaria adeguata: mentre altrove manifestano contro la TAV da noi esiste soltanto il monobinario, che l’avio – superficie Mattei rischia di morire prima ancora di vedere un aereo decollare, che le vie di collegamento lasciano a desiderare tant’è che l’unica arteria a 4 corsie è la Basentana. La scure statale inesorabile si abbatte sui presidi istituzionali che vengono soppressi e quella regionale, in occasione della soppressione del tribunale di Melfi, taglia la Basilicata del Sud parlando degli interessi di quella del Nord. Sono stati capaci di creare una questione meridionale all’interno della Basilicata! Ci dica chiaramente, la politica regionale, se i cittadini del materano sono cittadini di serie B.
Pisticci devastata dalle fiamme, anche per l’oramai endemico abbandono del territorio, che vede soppressa la Sezione Distaccata del Tribunale dall’elevata produttività e ridimensionato il proprio ospedale non vede nessuno venirle in soccorso; ad eccezion fatta della Provincia, si parla infatti del Tribunale di Melfi e di quello di Lagonegro ma nessuno spezza una lancia a favore del nostro, la cui nuova sede, altro eclatante esempio di spreco di denaro pubblico, è stata realizzata con fondi di bilancio comunale che avremmo potuto utilizzare per nuove opere necessarie al territorio. Probabilmente non sarà utilizzata questa struttura così come quella che avrebbe dovuto ospitare il carcere ed al pari della piscina dell’ospedale. Da noi, tutto si inaugura in pompa magna con la presenza del Sindaco che indossa la fascia tricolore, del Vescovo, del rappresentante della Provincia, ecc. salvo poi vedersi costretti,i da decisioni altrui, a chiudere ed abbandonare tutto.
Non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto. In questo momento di crisi non posso, io Sindaco tollerare sperpero di denaro pubblico, spesso frutto di mancata programmazione né situazioni penalizzanti per il mio territorio.
“Mò basta!”
A questo sindaco targato PD, ma che suo malgrado si sente sempre più lontano da “questo PD”, si dica chiaramente di che morte deve morire, si forniscano delle scelte precise, magari anche non popolari ma chiare.
Ho contribuito alla costituzione di un movimento “Forum Democratico”, al di fuori delle logiche spartitorie e di apparato; è questa un’aggregazione politica che nasce dall’esigenza di difendere l’autonomia decisionale dei territori che la gente ha premiato promuovendola alle ultime elezioni amministrative a prima forza politica pisticcese.
Speriamo che non ci venga fatta pagare quella scelta e che i maggiorenti di turno non armino la mano dei nostri avversari politici per indebolire un’Amministrazione disposta a tutto pur di tutelare gli interessi del proprio Territorio e della propria Comunità.
Quello che mi rattrista di più, da un punto di vista umano prima ancora che politico, è il cosiddetto fuoco amico pronto a scatenarsi nel momento in cui si affrontano tematiche “sensibili” che vanno a toccare grossi interessi (anche economici) sedimentati nel corso degli anni.
E quando, per la prima volta, l’Amministrazione comunale “osa” sollevare la questione dell’inquinamento e dei miasmi in Valbasento, si cerca, come sempre, di mistificare la realtà inventandosi una strumentale contrapposizione tra diritto alla salute e diritto al posto di lavoro. Non so perché, ma mi vengono in mente i “capponi di Renzo” di manzoniana memoria.
In queste circostanze il Sindaco è solo e ad eccezion fatta della presa di posizione del coordinatore cittadino della PDL, tutti tacciono, anzi, addirittura, alcuni criticano apertamente l’Amministrazione perché poco attenta alle problematiche ambientali (sic!!!). Com’è facile (e come è triste) sacrificare il proprio Territorio sull’altare della propria carriera politica.
Fate attenzione: il Sindaco, questo Sindaco non è solo.
La sua forza è la forza delle persone (amministratori, consiglieri, semplici cittadini che amano il proprio paese) che credono in lui e che non hanno mai dubitato, nonostante le “pastette” dei grandi manovratori nella sua buona fede.
Il Sindaco è forte del mandato elettorale che vuole onorare ad ogni costo.
In virtù di quel mandato, quindi, possiamo e dobbiamo dire chiaro e forte che non accetteremo soluzioni che vengano dall’alto se non dopo discussioni approfondite fatte in piena libertà e dopo la dimostrazione reale che potrebbero essere vantaggiose per il nostro territorio.
Il tempo delle strategie e delle dichiarazioni fumose è finito. Si è detto e si è scritto fin troppo. Adesso ciò che conta sono i fatti e saranno le azioni (e le omissioni) di ognuno di noi a dimostrare quali e quanti politici (a livello locale e sovracomunale) hanno veramente a cuore le sorti del nostro ospedale.
Pisticci 11 settembre 2011
Il Sindaco di Pisticci Vito Di Trani