“Bisogna affrontare gli impegni con serietà e determinazione, raggiungendo obiettivi che si propongono. Un grande lavoro in sinergia, Un lavoro attento sui conti, senza perdere mai di vista l’obiettivo principale di una struttura sanitaria. Premesso che l’ospedale policorese è un patrimonio del territorio per la professionalità che oggi esprime ad alto livello è certamente a garanzia e tutela della salute dei nostri cittadini: i servizi di otorinolaringoiatria che domani farà l’esordio con la 1a seduta operatoria, il ripristino dei servizi di elettroencefalografia e il cambio direzionale dell’U.O.C. di medicina, alla guida del dott. Emanuele Paolicelli, sono di elevato valore”.
E’ quanto affermano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Michele De Rosa, Pino Giordano che unitamente ai responsabili del Tribunale per i Diritti dell’ammalato guidati dalla d.ssa Maria Antonietta Tarsia, hanno chiesto ed ottenuto un’incontro con il dott. Francesco Dimona, Direttore Sanitario dell’Ospedale Civile ‘Papa Giovanni Paolo II°’ di Policoro.
“A garanzia dei migliaia di lavoratori sanitari che rappresentiamo, per la tutela e la tranquillità degli ammalati – hanno esposto ai vertici dell’Asm, i sindacalisti Ugl e Tarsia – da oggi vogliamo vedere da vicino lo stato dell’arte delle strutture e se viene attuato e rispettato il Piano sanitario regionale. Visitando la struttura abbiamo preso atto che effettivamente è stata attivata la sezione Sub-Intensiva Cardiologica attraverso l’implementazione di ulteriori 6 posti letto (da 4 a 10) che vengono destinati alla terapia intensiva e sub intensiva (Utic), e di altri 6 per un’area specialistica integrata (2 all’Otorinolaringoiatra, 2 all’Urologia e 2 all’Oculistica) che dal 1° ottobre è stata rapidamente istituita. Un potenziamento che contribuirà senza dubbio a ridurre i flussi di migrazione passiva e ad incrementare quelli di mobilità attiva. Con l’inserimento del dott. Paolicelli a responsabile del reparto di medicina – proseguono Tancredi, De Rosa, Giordano e Tarsia – è quindi svanita l’immagine della vecchia Medicina, per molti considerata l’anticamera dell’inferno per via della disorganizzazione interna che sia il personale medico che paramedico erano costretti a viverne. Ora tira aria nuova, soppiantata da un moderno reparto anche in riferimento del clima cordiale che si registra nell’interno ed all’avanguardia per quanto riguarda i parametri tecnologici con l’acquisto di nuovi macchinari. Avevamo ragione quando denunciavamo che non è possibile mantenere il sistema della rete ospedaliera della nostra provincia così com’è, ma non per questo devono essere chiuse le strutture. Auspichiamo ora che le promesse fatte pochi mesi fà dal presidente Pittella, dall’assessore Francioni e dal direttore generale dell’Asm, Maglietta siano definitivamente attuate”.
Ott 06