La “questione morale” (e non solo) esplosa in queste settimane con le nomine nella sanità da parte della Giunta Regionale a fine mandato coinvolge direttamente l’Ospedale di Villa d’Agri. Lo sostiene il portavoce del Csail Filippo Massaro secondo cui l Direttore del Dipartimento della donna e del bambino, dott. Schettini è inadempiente rispetto agli impegni assunti dalla Direzione Strategica del San Carlo, dall’Assessore Franconi e dal Presidente della Giunta Regionale nell’incontro con cittadini e sindaci della Val D’Agri dell’ottobre 2017.
Il tanto decantato Progetto Donna non solo non ha avuto avvio ma – aggiunge Massaro – addirittura sono state ulteriormente svuotate le attività e funzioni della Ginecologia dell’ospedale di Villa D’Agri. Qui, ci risulta, vi è solo un dirigente medico in servizio che è costretto anche a recarsi al San Carlo per eseguire le interruzioni di gravidanza in quanto nel reparto diretto da Schettini nessuno le vuole fare (forse perché non remunerative!). Le attività che erano state promesse (uroginecologia, urodinamica e riabilitazione del pavimento pelvico) con la presenza di più dirigenti medici che avrebbero assicurato le prestazioni presso l’ospedale, a rotazione, non si sa che fine abbiano fatto. Né medici e né attività dunque!
Anzi, l’ospedale è stato espropriato anche di attrezzature a favore del reparto di Schettini. Ci risulta che l’apparecchio per l’urodinamica che doveva essere implementata a Villa D’Agri è stato chiesto “in prestito” e mai restituito. Forse è il caso che i Sindaci chiedano conto del fatto che la Ginecologia di Villa D’Agri è stata ulteriormente depotenziata.
Simile sorte – continua il portavoce Csail – per l’oculistica. Da molti anni oramai era presente un servizio di oculistica che assicurava gli interventi di cataratta ai tanti utenti, sovente anziani e quindi più deboli. Per i capricci del direttore del Dipartimento, dott. Lacerenza, oggi non esiste più tale attività per quanto il valido Dott. Mancino, ci risulta, sia stato sempre disponibile a continuare le attività presso l’ospedale. Il risultato è che si privato di un utile servizio (circa 400 interventi all’anno), soprattutto agli anziani che ora sono costretti a viaggi presso altri ospedali che sovente non è il San Carlo ma l’ospedale di Polla incrementando la migrazione sanitaria passiva! Nessuno (Assessore, il Direttore Generale del Dipartimento, il Direttore Generale del San Carlo), intervenuti all’ultimo incontro a Villa D’Agri nel mese di settembre scorso, ha rispettato gli impegni presi per l’oculistica con il risultato che il Lacerenza decide cosa vuole!
Epibas e Negrone
Con riferimento al territorio ed allo studio Epibas, valutando con scetticismo il disegno dello studio che andava integrato con lo studio della VIS, per quanto quest’ultima abbia mostrato una serie di limiti, si rileva come un ruolo di rilievo rivesta il dott. Negrone Mario. Si tratta del figlio del Dott. Negrone Francesco Saverio, direttore del Dipartimento di Prevenzione che dal primo dicembre, pensionato, ha ottenuto di affiancare sia il nuovo responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Asp, sia il Direttore Sanitario, conservando così la titolarità in tutte le Commissioni dell’Asp (ben remunerate).
Un ultimo cenno in merito alla nuova struttura dell’ASP sorta in adiacenza all’ospedale che è ancora vuota. Quando, finalmente si utilizzerà la struttura per le esigenze dei pazienti cronici e del territorio?