La Presidente Crpo chiede al presidente Bardi di “modificare o integrare l’ordinanza 40/2020, rendendo possibile la presenza del padre o altra persona di riferimento nelle fasi più importanti del percorso nascita, dal travaglio fino al post-parto”
“La Commissione Regionale Pari Opportunità ha ricevuto numerose segnalazioni da singole cittadine e da associazioni circa problematiche inerenti il percorso nascita in riferimento all’attuale criticità legata alla pandemia in corso”.
Così la presidente Perrettiche, a nome della Commissione, si rivolge al presidente Bardi, puntualizzando come: “Nello specifico viene lamentata l’impossibilità del padre del nascituro (o del caregiver di riferimento indicato dalla donna) a presenziare durante le visite di controllo, il travaglio, il parto e dopo la nascita del bambino”.
“Tale situazione, con restringimenti e difficoltà, è stata comunque gestita dai singoli presidi che hanno cercato di contemperare le misure di sicurezza Covid-19 al diritto della donna ad avere al suo fianco il padre del bambino. La situazione, però – pone in Chiari Perretti – è mutata con l’ordinanza n.40 del 30 ottobre 2020 che ha vietato gli accessi ai familiari o caregiver ovvero visitatori dei pazienti ricoverati in reparti di degenza delle strutture sanitarie regionali. E’ il caso di sottolineare che, invece, relativamente al percorso nascita, le raccomandazioni e le prassi vanno in direzione contraria indicando che ogni partoriente, anche con infezione da Covid19 sospetta o accertata, ha diritto al sostegno emotivo e psicologico di una persona di fiducia, dal travaglio al parto e post-parto, contatto pelle-a-pelle precoce e prolungato con il neonato, normale avvio dell’allattamento entro 1 ora dalla nascita e adeguato sostegno (cf. rapporto ISS Covid-19 n. 45/2020 ‘Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza COVID-19” del maggio 2020).
“Tra l’altro – aggiunge Margherita Perretti – da ultimo l’Istituto Superiore di Sanità con il documento del 3 dicembre 2020 – ‘FAQ dell’ISS su parto spontaneo, contatto madre-bambino, rooming-in e allattamento’ha ribadito che la presenza di una persona al fianco della donna è indicata, sia durante le visite in gravidanza, sia durante il travaglio, il parto e la degenza ospedaliera. Questa indicazione ha valore per tutti gli ospedali, tranne in caso di anestesia generale e che il contatto pelle-a-pelle alla nascita, il rooming-in e l’avvio dell’allattamento entro un’ora dalla nascita sono raccomandati anche per le donne positive al virus. Secondo Oms e Unicef i benefici di queste pratiche per la salute di madri e bambini superano i potenziali rischi di trasmissione del virus”.
“Si segnala da ultimo che, a livello regionale la questione è già stata sollevata dall’Associazione ‘Latte Amore e Fantasia’ a mezzo di formale richiesta inviata all’assessore Leone e al direttore generale del dipartimento ‘Politiche della Persona, Esposito. Con la presente, pertanto – conclude la Presidente della Crpo – si chiede che l’ordinanza 40/2020 sia modificata, ovvero integrata,rendendo possibile la presenza del padre o altra persona di riferimento nelle fasi più importanti del percorso nascita, dal travaglio fino al post-parto”.